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Farmaci in allattamento
Il Ministero della Salute ha appena diffuso un documento che intende fare chiarezza sull'uso dei farmaci in allattamento. Quali medicine si possono prendere, quali sono sicure e come capire se il medicinale passa al bambino attraverso il latte e provoca effetti collaterali nel neonato? Partiamo dalla premessa che durante l'allattamento si deve prestare attenzione a ciò che si mangia, così come a tutto ciò che introduciamo nel nostro corpo e che, per quanto riguarda i farmaci:
- bisogna sempre interpellare il proprio medico prima di prendere qualsiasi farmaco;
- è importante leggere con attenzione il foglietto illustrativo dove c'è scritto chiaramente se un farmaco può essere assunto o meno sia in gravidanza che in allattamento;
- nessun farmaco può essere considerato assolutamente sicuro, quindi è comunque importante monitorare il bambino per controllare eventuali reazioni avverse (circa l’80% delle sospette reazioni avverse di questo tipo nei lattanti sono registrate nei primi 2 mesi di vita e spesso riguardano il sistema nervoso centrale o l’apparato gastroenterico).
Farmaci in allattamento, linee guida
Il Ministero della Salute ha recentemente reso noto che tra il 65% e il 95% delle donne in allattamento assume farmaci e nel 2016 il Servizio di Informazione sui Farmaci in Gravidanza e Allattamento del Centro Antiveleni di Bergamo ha ricevuto 28.922 richieste di consulenza sull'uso dei farmaci in allattamento, per un totale di 41.903 farmaci.
Tra i farmaci per cui è stata richiesta una consulenza, al primo posto ci sono gli antinfiammatori non steroidei (22%), seguiti da
- antibiotici (14%),
- gastrointestinali (14%),
- ormonali (5%),
- genitourinari (4%),
- cardiovascolari (3%)
I farmaci attivi sul sistema nervoso centrale (SNC), come ansiolitici, antiepilettici o antidepressivi, costituivano l'8% del totale delle richieste.
Sulla base dei dati di letteratura disponibili nel 91% dei casi i farmaci sono risultati compatibili con l'allattamento.
Ma quali sono le nuove indicazioni fornite dal Ministero della Salute?
Innanzitutto gli esperti precisano tre cose importanti:
- anche una breve sospensione dell'allattamento al seno può causare disagio al bambino che, abituato all'allattamento, deve improvvisamente adattarsi ad assumere latte in formula e poi nuovamente tornare al seno;
- estrarre il latte dal seno potrebbe rappresentare per la madre un impegno aggiuntivo e inoltre anche una sospensione temporanea dell'allattamento al seno aumenta il rischio di ingorghi mammari e di interruzione definitiva;
- il mantenimento della produzione di latte tramite la spremitura non è altrettanto efficace come la suzione diretta al seno materno e può provocare un calo di produzione di latte materno.
Il documento istituzionale elenca poi una serie di informazioni e consigli utili per le mamme che allattano e i medici che le seguono:
- non bisogna partire dal presupposto che l'assunzione di farmaci in allattamento sia incompatibile con la tutela della salute del lattante
- il medico dovrebbe fare una valutazione metodologicamente corretta sull'eventuale rischio del singolo farmaco assunto in allattamento
- particolare attenzione va posta quando il bambino è allattato in maniera esclusiva al seno e in particolare nei primi due mesi di vita oppure nei neonati pretermine, quando il metabolismo del bambino risulta ancora immaturo
- la scelta della terapia dovrebbe preferire principi attivi per i quali vi è una comprovata esperienza clinica in allattamento, evitando i farmaci con lunga emivita o con lunga durata d'azione
- laddove possibile sarebbe preferibile scegliere la via di somministrazione che riduca al minimo il passaggio nel latte (ad esempio corticosteroidi per via inalatoria anziché orale);
- dovrebbero essere scelti i farmaci non assorbiti o poco assorbiti per via gastrointestinale, con il minimo dosaggio terapeutico efficace
Come prendere i farmaci in allattamento
E' consigliabile assumere i farmaci subito dopo la fine di una poppata al seno e se lo si assume una volta al giorno è bene farlo dopo il pasto che precede l’intervallo più lungo tra le poppate, o anche prima del riposo più lungo del neonato.
Farmaci incompatibili con l'allattamento
Come spiegano gli esperti dell'Ospedale Bambin Gesù sono pochi i farmaci che necessitano sempre della sospensione dell'allattamento al seno e sono:
- i farmaci anti-tumorali (ciclofosfamide, ciclosporina, doxorubicina, metotrexate);
- le sostanze radioattive utilizzate in radiodiagnostica (limitatamente alla loro durata di azione);
- i farmaci antitiroidei (diversi dal tiouracile);
- il cloramfenicolo.
Resta, però, il fatto che molti farmaci, pur considerati compatibili con l'allattamento, possono causare un calo della produzione di latte o effetti collaterali nel neonato, dalla letargia al rash cutaneo, fino a problematiche anche più serie, come quelle provocate da principi attivi come ergotamina, litio, metimazolo, amodiarone, tetracicline, sulfamidici. Per questo spetta soprattutto al medico curante fare una valutazione dei rischi e benefici e decidere il da farsi.
Farmaci sicuri in allattamento
Sono da considerare sicuri, se assunti al dosaggio appropriato, farmaci come la Tachipirina che infatti si può prendere anche in gravidanza, e l'ibuprofene. Vediamo i principi attivi sicuri:
- tra gli analgesici e gli antipiretici: il paracetamolo, l'ac. acetilsalicilico, l'ibuprofene;
- la maggior parte dei rimedi per tosse e raffreddore;
- tra gli antibiotici: la penicillina (e derivati), l'eritromicina, le cefalosporine;
- la digossina, l'insulina, i broncodilatatori (es. il salbutamolo), la maggior parte degli antiipertensivi;
- gli integratori alimentari contenenti ferro e vitamine;
- tutti i farmaci autorizzati per la somministrazione ai bambini nei primi mesi di vita.
Farmaci in allattamento, numero verde
Presso l'Unità Operativa di Tossicologia Clinica-Centro Anti Veleni Ospedali Riuniti di Bergamo è attivo il numero verde 800 883300 che offre consulenza telefonica sull'esposizione a farmaci e sostanze chimiche in gravidanza e in allattamento. Il servizio è attivo 24 ore su 24: gli esperti chiedono il nome del principio attivo e non quello commercaile, quindi prima di chiamare è bene leggere sul foglietto illustrativo quale sia il principio attivo.