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Il cortisone in allattamento fa male?
La risposta a questa domanda è: dipende. Il cortisone in allattamento è considerato sicuro, purché sia usato con moderazione e sotto controllo del medico. Le forme di cortisone inalatorie e topiche sono preferibili perché la quantità che passa nel latte è trascurabile, mentre l'assunzione di alte dosi di cortisone per periodi prolungati può avere effetti diversi e va valutato con attenzione insieme al proprio medico di fiducia.
Chi prende il cortisone può allattare?
Sì: studi scientifici indicano che il cortisone, quando somministrato in dosi basse o moderate, è compatibile con l'allattamento al seno, ma con alcune precauzioni. La quantità di cortisone che passa nel latte materno è generalmente molto bassa, soprattutto se il farmaco è somministrato per inalazione o in forma topica. Il cortisonico su sui si trovano più evidenze scientifiche è il prednisone: se assunto a dosi limitate e per cicli brevi, non provoca problemi particolari. In ogni caso è un farmaco che va prescritto dal medico.
Cosa succede se prendo un farmaco in allattamento?
Quando assumiamo un farmaco durante l'allattamento, il principio attivo può passare nel latte materno e quindi essere ingerito dal neonato. Gli effetti dipendono dal tipo di farmaco, dalla dose e dalla frequenza di somministrazione: alcuni farmaci possono causare effetti collaterali lievi, come irritabilità o sonnolenza nel bambino, mentre altri possono avere conseguenze più serie.
C'è da dire, però, che esiste la radicata convinzione che non si possano assumere farmaci durante l'allattamento: come spiegano gli esperti dell'istituto Mario Negri, è un'idea errata.
"Nella maggior parte dei casi il neonato ne assume una quantità molto bassa, che non comporta il rischio di effetti indesiderati. Raramente le terapie richiedono una sospensione (temporanea o definitiva) dell'allattamento. La prudenza nell'assunzione di un farmaco deve essere maggiore per trattamenti cronici o prolungati nel tempo e nel corso dei primi mesi di vita del bambino".
È una regola di buon senso consultare il proprio medico prima di assumere qualsiasi farmaco durante l'allattamento.
Durante l'allattamento, alcuni farmaci possono avere effetti negativi sul neonato e andrebbero evitati, ma sono pochi:
- Cloramfenicolo: un antibiotico che può causare effetti collaterali gravi nei neonati
- Tetracicline: possono interferire con lo sviluppo delle ossa e dei denti del bambino
- Antidepressivi triciclici: alcuni di questi farmaci possono essere trasferiti al latte materno in quantità significative e influenzare il neonato.
- Acido acetilsalicilico: è un farmaco non compatibile a dosi elevate con l'allattamento. Se viene utilizzato come anti-aggregante, quindi a bassi dosaggi, è considerato compatibile con l'allattamento ma, se possibile, è meglio attendere 2 ore dall'assunzione del farmaco prima di riprendere ad allattare.
Qual è l'elenco dei farmaci compatibili con l'allattamento?
Il Centro Antiveleni di Bergamo ha stilato un elenco di farmaci in allattamento: si tratta di alcune schede sui più comuni farmaci che non richiedono prescrizione medica e che sono compatibili con l'allattamento. Ecco una selezione:
- Paracetamolo: usato per il trattamento del dolore e della febbre
- Ibuprofene: è l'anti-infiammatorio non steroideo (FANS) più studiato in allattamento. Si è riscontrato che passa in quantità estremamente basse nel latte e viene eliminato velocemente dal sangue materno. È l'antinfiammatorio da preferire nella cura della mastite.
- Amoxicillina: un antibiotico molto comune
- Insulina: essenziale per le madri diabetiche
- Loratadina: un antistaminico per le allergie
- Budesonide: un corticosteroide per inalazione utilizzato per l'asma.
Tre consigli sull'assunzione dei farmaci in allattamento
- Bisogna sempre interpellare il proprio medico prima di prendere qualsiasi farmaco;
- leggere con attenzione il foglietto illustrativo dove c'è scritto chiaramente se un farmaco può essere assunto o meno sia in gravidanza che in allattamento;
- nessun farmaco può essere considerato assolutamente sicuro, quindi è comunque importante monitorare il bambino per controllare eventuali reazioni avverse (circa l'80% delle sospette reazioni avverse di questo tipo nei lattanti sono registrate nei primi 2 mesi di vita e spesso riguardano il sistema nervoso centrale o l'apparato gastroenterico).
Quanto aspettare per allattare dopo farmaco?
La tempistica per riprendere l'allattamento dopo l'assunzione di un farmaco dipende dal tipo di farmaco e dalla sua emivita, cioè il tempo che il corpo impiega a eliminare metà della dose.
In generale, è consigliabile aspettare da 1 a 4 ore dopo l'assunzione di un farmaco prima di allattare, per permettere al corpo di ridurre la concentrazione del principio attivo nel sangue e nel latte materno. Ma in molti casi, come il paracetamolo, non è necessario aspettare e si può allattare anche subito dopo l'assunzione.
- Presso l'Unità Operativa di Tossicologia Clinica-Centro Anti Veleni Ospedali Riuniti di Bergamo è attivo il numero verde 800 883300 che offre consulenza telefonica sull'esposizione a farmaci e sostanze chimiche in gravidanza e in allattamento. Il servizio è attivo 24 ore su 24.
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