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Cioccolata in allattamento, si può?
La cioccolata in allattamento si può mangiare ma con molta moderazione. Se in una situazione normale un pezzetto di cioccolata può far bene, dopo la nascita del figlio si deve tener conto che tutto ciò che s'ingerisce passa poi nel latte materno. Il cioccolato rientra nella categoria "dolci" e soprattutto contiene caffeina. Questa sostanza si sa che può rendere il bimbo irritabile e irrequieto. In ogni caso, in allattamento le quantità che passano nel latte materno sono minime, perciò è possibile consumare cioccolato ma senza eccedere e magari prediligendo la tipologia migliore.
Quale cioccolata e quanto mangiarne
In commercio esistono numerosi tipi di cioccolata differenti, tra i princiali: fondente, al latte o bianca. Nella dieta di una persona normale, le cioccolate fondenti o extra fondenti non creano alcun problema mentre le bianche sono meno consigliate perché più caloriche e dolci. Quando si allatta al seno, invece, il cioccolato da prediligere sembrerebbe essere quello bianco perché contiene meno caffeina di tutte le altre tipologie. Non contiene nenche cacao solido e teobromina, quest'ultima sostanza ha un'azione cardiotonica e vasodilatatoria nel neonato. Il cioccolato bianco, però, ha un'alta percentuale di zuccheri aggiunti, per questo motivo sarebbe meglio alternarlo a quello fondente. Il consiglio è scegliere sempre un cioccolato con un basso contenuto di caffeina. Il Ministero della Salute, in gravidanza, raccomanda di non superare i 300 mg al giorno di caffeina. Dopo la nascita del bimbo il suggerimento è mangiare 1 o 2 quadratini di fondente o bianco di tanto in tanto e attendere di aver superato la prima fase di allattamento per riassaggiare del cioccolato al latte.
Cosa contiene la cioccolata
Il cioccolato è classificato come sostanza nervina perché stimola le sinapsi come il caffé. Contiene alcune sostanze che proteggono il sistema nervoso, immunitario, cardiovascolare e cerebrale, ovvero degli antiossidanti come i flavonoidi che hanno il compito di proteggere le cellule, combattendo l'invecchiamento.
Il cioccolato, in condizioni normali, fa bene perché contiene molti minerali come il magnesio, il potassio, il fosforo e il ferro; alleati preziosi per contrastare la fame e sembra anche che abbassi il colesterolo cattivo (LDL) e risollevi l'umore. In gravidanza la dose perfetta sarebbe 20 grammi di fondente al 70%, ovvero un quadratino al giorno. Le patologie per cui è sconsigliata l'assunzione di cioccolato sono il diabete gestazionale e l'ipertensione gravidica. In allattamento non ci sono contrindicazioni a parte quella di non eccedere a causa del contenuto di caffeina.
Consigli pratici per la dieta in allattamento
Durante l'allattamento il metabolismo della donna cambia e inoltre si deve far attenzione alle sostanze che possono essere trasferite al neonato. Secondo Save the children, una dieta corretta, in questa fase, deve essere ricca, varia e ben bilanciata tenendo conto che il fabbisogno calorico aumenta di circa 350 calorie al giorno. Sono ideali alimenti come frutta, sia fresca che secca, verdura di stagione, cruda e cotta, carboidrati (pasta, riso, pane e cereali) anche integrali, e proteine animali e vegetali (carne, pesce, uova, latticini e legumi). Questi cibi forniscono nutrimenti ed energia alla mamma e al bimbo. Da evitare le bevande alcoliche, in caso di consumo leggero è preferibile distanziare l'allattamento di almeno due ore. Limitare il consumo di cioccolata, caffè e tè perché hanno un noto effetto eccitante sul sistema nervoso, con effetti sulla modulazione del sonno dello stesso bambino e l'assunzione di insaccati e affettati oltre che le fritture. La mamma dovrebbe fare tre pasti principali e due spuntini, senza mai esagerare con le quantità, e bere molta acqua per mantenersi idratata. Non esistono alimenti che aumentano la produzione del latte. Il meccanismo della lattazione segue la legge della "domanda e dell'offerta": più il seno viene stimolato e drenato e più latte viene prodotto.