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Allattamento: quando è davvero necessaria l'aggiunta?

di Ingrid Busonera - 16.06.2015 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Molte mamme si scoraggiano perchè l'allattamento non si avvia come dovrebbe oppure perchè sembra che il bebè non cresca. Quando bisogna dare l'aggiunta di latte artificiale?

In questo articolo

Quando dare l'aggiunta

Piccola premessa: questo articolo non è una condanna per le mamme che non allattano. Una mamma può decidere di non allattare perchè non se la sente, perchè le ragadi la distruggono, può smettere di allattare perchè il latte non basta e  per tanti altri motivi.

L'allattamento al seno rinforza il legame tra mamma e bebè, nutre il piccolo con un latte sempre pronto e adatto a lui, a giusta temperatura e con le sostanze appropriate a quel momento di crescita, ma non per questo, una mamma che allatta è migliore di quella che dà il biberon di latte artificiale a suo figlio.

La mia prima figlia prende il biberon da quando è nata, abbiamo fatto allattamento misto fino ai tre mesi e poi, un po' per mancanza di latte un po' perchè ero stremata, ho ceduto. E' cresciuta benissimo ugualmente, e la amo come gli altri due che ho allattato piu' a lungo! Questo articolo piuttosto, vuole incoraggiare quelle mamme che allattano a non farsi prendere dalle solite paure legate spesso alla "scarsa" crescita del bebè che portano a cercare aiuto nell'allattamento artificiale, anche dove non c'è reale bisogno..



Dopo il parto la maggior parte delle donne, salvo casi specifici che per motivi di salute si trovano impossibilitate, allatta il proprio bambino al seno. Purtroppo capita che la mamma, presa dall'ansia e non ancora abituata a riconoscere e tradurre i segnali del piccolo, se non riesce ad attaccare correttamente il bimbo e ha difficoltà ad allattarlo, venga tentata dal nutrirlo direttamente con un comodo biberon di latte artificiale. Può anche capitare che al primo pianto si trovi a pensare che il suo bimbo non mangi abbastanza, che il suo latte non sia abbastanza nutriente o che sia troppo poco, o magari che il bimbo non stia crescendo abbastanza, e così pensa di integrare le poppate con le formule di latte in polvere.

E' anche normale che il piccolo dopo la nascita abbia un calo ponderale (calo fisiologico) che spazia dal 5 all'8% rispetto al peso della nascita, quindi la mamma che vede il bimbo "dimagrire" anzichè prendere peso, può spaventarsi, ma bisogna tener conto del calo fisiologico che si  recupererà nella prima settimana e ci si dovrà preoccupare solo se la sua crescita, durante i primi tre mesi di vita, sarà inferiore ai 120/150 gr a settimana ovvero circa 500 gr al mese, mentre dopo i primi tre mesi crescerà di circa 300 gr al mese.



Molte mamme equivocano i segnali che al bimbo non vada effettivamente bene il latte materno, per sostanza o quantità, ma un bebè piange anche quando è sporco o bagnato, o magari ha disturbi al pancino legati alle classiche colichette neonatali o ancora ha semplicemente bisogno di esser preso in braccio e coccolato, per sentire il calore e il "profumo" di mamma.

Quando un bimbo ha una buona crescita, in linea con le curve di crescita, e non dà segnali di disturbi (es. il pannolino dovrebbe essere bagnato almeno 6 volte in 24 ore) è nutrito correttamente, anche se cerca continuamente il seno (magari più per dissettarsi o accucciarsi alla mamma piuttosto che per fame vera e propria) non c'è di che preoccuparsi. Il latte artificiale va evitato se non veramente indispensabile e prescritto sotto stretto consiglio del pediatra perchè per esempio, anche un brevissimo periodo di aggiunta (24 ore) può bastare per alterare l'equilibrio della flora batterica dell'intestino del bebè ed esporlo, più avanti, ad un maggiore rischio di intolleranze ed allergie.

Il pediatra può invece ritenere davvero necessario integrare con il latte artificiale nei casi in cui sospetti una crisi ipoglicemica (calo di zuccheri ), perchè il calo ponderale è stato veramente eccessivo e il bimbo dà segni di sofferenza come febbre, sonnolenza e agitazione, o ancora se la montata lattea tarda ad arrivare (dopo 5 giorni dal parto ancora niente latte),  dato che il colostro è calibrato per i primissimi giorni di vita, finchè il latte di mamma non arriva può essere indispensabile dare il latte artificiale.

Latte materno e artificiale

Il latte materno è composto da proteine, acqua, vitamine, grassi, ferro, zuccheri e fermenti lattici; tutte queste sostanze variano man mano che il bimbo cresce, adattandosi perfettamente alle sue esigenze. Perfettamente digeribile il latte materno aiuta il bambino ad avere una regolare attività intestinale.

Il latte artificiale, benchè nella sua composizione si avvicini molto a quello materno, e sia formulato in base all'età del bambino per farlo crescere senza far mancare nulla, contiene caseina (proteina del latte), grassi, zuccheri (destrina e maltosio), sali di sodio, calcio, potassio e fosforo, vitamine e sali minerali.

Nell'allattamento materno il bambino è libero di mangiare quanto e quando lo desidera (allattamento a richiesta) mentre nell'allattamento artificiale ci si deve attenere agli orari prestabiliti ed avere una certa regolarità e soprattutto preparare la quantità esatta di latte prescritta.

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