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Come funziona l'allattamento a richiesta

di Redazione PianetaMamma - 04.05.2017 Scrivici

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Tutto quel che c'è da sapere sull'allattamento a richiesta: come organizzarsi e come capire se il bambino piange per fame

In questo articolo

Allattamento a richiesta

L'allattamento a richiesta è una modalità di allattamento largamente diffusa e consigliata da ostetriche e pediatri che consiste nell'attaccare al seno il bambino ogni volta che lo richiede. Vediamo come funziona, come organizzarsi e quali sono i pro e i contro di questa modalità di allattamento.

Allattamento a richiesta come funziona

Si parte dal presupposto che i bambini non mangiano ad orario, ma lo fanno quando ne hanno bisogno, quando hanno fame. I bambini, quindi, non mangiano per noia o per abitudine, ma solo per soddisfare un'esigenza primaria di nutrimento.

Allattamento a orario

L'allattamento ad orario era una pratica molto diffusa nelle generazioni passate e molti pediatri ancora lo consigliano. Cosa significa? Vuol dire attaccare al seno il bambino ogni tre o quattro ore, questo per favorire la costruzione di una routine e di un'abitudine alimentare per il piccolo. Ciò, in effetti, è certamente vero per quanto riguarda il bagnetto, la nanna e gli altri rituali quotidiani, ma è opinione comune ormai che se il bambino ha fame va attaccato e che il bisogno di nutrimento vada sempre soddisfatto.

Allattamento a richiesta ogni quanto

Non esiste una regola, come abbiamo detto: il bambino va attaccato al seno ogni volta che piange per fame e ha bisogno di essere nutrito. Certamente non è detto che ogni pianto corrisponda ad una richiesta di latte e con il tempo la neomamma imparerà a distinguere le varie tipologie di pianto e le sue cause e sarà come regolarsi. In linea di massima un bimbo che ha fame fa delle smorfie con la bocca mimando l'atto di suzione, inoltre se è sazio non si attaccherà al seno e si muoverà durante la suzione, sarà agitato, il che ci permetterà di capire che forse le cause del suo nervosismo sono altre: è stanco, ha il pannolino bagnato, ha le colichette etc...

Solo l'esperienza ci farà capire quando attaccare il bambino che piange perché ha fame.

Allattamento a richiesta continuo

Perché i bambini possono aver sempre fame? Magari vuole attaccarsi al seno continuamente e sembra che non si sfami mai. Per rispondere a queste domande dobbiamo tener presente che:

  • il latte materno è più leggero di quello in formula e quindi viene digerito molto più rapidamente;
  • non è possibile sapere quanto ha mangiato nella poppata precedente;
  • lo stomaco di un neonato è grande quanto una noce e quindi si riempie molto facilmente;
  • sembra che stia continuamente attaccato ma è solo per i primi tempi, pian piano si regolarizzerà da solo, crescerà e le poppate saranno meno frequenti.

Allattamento a richiesta ogni ora

A qualcuno l'idea di dover attaccare al seno il bambino ogni ora o ogni ora e mezzo potrebbe sembrare assurdo, sfiancante e anche diseducativo. In realtà può capitare che il piccolo abbia bisogno di mangiare di nuovo e se ha fame non ha senso lasciarlo a digiuno e non soddisfare questa sua necessità, che è un bisogno primario.

Può capitare che il neonato sembri di nuovo affamato dopo aver mangiato, e ce lo fa capire perché si succhia il pugnetto, si attacca al seno con le manine, piagnucola. I questi casi non c'è da stupirsi: in alcuni giorni i bambini piccoli vogliono mangiare più del solito, sono i momenti che i pediatri chiamano “scatti di crescita” e anche in questo caso non c'è da preoccuparsi o porsi mille domande, basterà sfamarlo.

Inoltre se il piccolo si attacca più spesso sta solo stimolando la produzione di latte per mettere in  atto un circolo virtuoso di domanda e offerta che garantisce un allattamento sano ed efficace per mamma e bambino.

Allattamento a richiesta come regolarizzare

Regolarizzare l'allattamento a richiesta è un controsenso: la premessa di partenza è che il bambino va attaccato ogni volta che ha fame quindi dovremo solo avere pazienza  e aspettare che cresca un po', quindi ridurrà la frequenza delle poppate, arricchirà la sua giornata di tanti momenti e rituali diversi, saremo in grado noi stesse di capire quando piange perché ha fame e quando invece il pianto è causato da altri fattori che potremo, quindi soddisfare in altro modo.

Ricordiamo che nelle prime settimane di vita il bambino può voler mangiare fino a 12 volte al giorno, e questa continua suzione contribuisce anche ad aumentare e migliorare la produzione di latte materno da parte delle ghiandole mammarie. E' ben risaputo, infatti, che un seno pieno di latte si riempie meno facilmente e che le poppate frequenti stimolano l'apporto di latte. Con il tempo, intorno alla fine del secondo mese di vita il neonato si regolarizzerà da solo e si attaccherà meno frequentemente.

Allattamento a richiesta pro e contro

Inutile negare che soprattutto all'inizio l'allattamento al seno può risultare difficile e non immediato: il bimbo deve imparare ad attaccarsi correttamente e la mamma deve assecondare le sue esigenze ad ogni ora, ma basta un po' di pratica e un po' di tempo perché tutto si re

  • Pro

Il pro dell'allattamento a richiesta sta certamente nel fatto di creare un legame virtuoso con il tuo bambino: verrà nutrito non appena comincia a dare segni di avere fame e stimolerà la produzione di latte, per il bene della mamma e del bimbo.

Inoltre la suzione frequente stimola la produzione di latte, che quindi non mancherà mai.

  • Contro

Naturalmente l'allattamento a richiesta, soprattutto nei primi tempi e nelle prime settimane può sembrare stancante e darà la sensazione di avere sempre attaccato al seno il bambino, ma si tratta solo di avere pazienza e aspettare che si regolarizzino orari e poppate. Ogni bambino è in grado di calibrare e regolare da solo la quantità di latte che gli serve per soddisfare la fame e il suo bisogno di nutrimento, voi dovrete solo offrire il seno (iniziate sempre con quello più pieno) e lasciarlo attaccato finché non si staccherà lui spontaneamente (ricordate anche la parte finale della poppata rilascia il latte più nutriente).

D'altronde allattare ad orari rischierebbe di dover trascorrere ore con un bambino affamato che piange in attesa della poppata stabilita successiva e rischia di minare seriamente la serenità della mamma e il benessere del bambino.

E' chiaro che, come dicevamo, se il bambino piange non vuol dire necessariamente che ha fame e sarà la mamma, con la sua esperienza e il suo istinto a capire se il pianto è riconducibile alla fame. Di certo, il consiglio è di non aspettare di arrivare a far piangere il neonato, che quindi si attaccherebbe troppo voracemente al seno, ma riuscire ad imparare quali sono i segnali che la fame sta arrivando:

  • pugnetto in bocca,
  • un po' di agitazione,
  • piccoli rumorini acuti prima del pianto.

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