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Primo mese neonato difficile, cosa fare

di Viola Stellati - 29.03.2024 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Il primo mese neonato può rivelarsi particolarmente difficile, tra pianti, crisi di allattamento e stanchezza insopportabile: cosa fare

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Primo mese neonato difficile

La nascita di un bambino è sicuramente uno dei momenti più belli di tutta la nostra vita, ma allo stesso è il più grande impegno che occorre dover affrontare: dobbiamo rivoluzionare completamente i nostri ritmi, e questo rischia di farci sentire tristi e negative. Scopriamo insieme come affrontare un primo mese neonato difficile.

Primo mese neonato difficile: il rischio di baby blues

Come sottolinea un articolo che si può leggere sul sito del Ministero della Salute, un primo mese neonato difficile non è affatto da sottovalutare, perché può sfociare nel "baby blues".

Il "baby blues" è particolarmente comune e, anzi, ne soffre circa il 70% delle delle mamme. Si tratta della sensazione di vivere una certa instabilità emotiva che arriva subito dopo il parto e nei giorni ad esso successivi.

La buona notizia è che non è uno stato patologico e che non necessita di alcun intervento terapeutico. Questo stato d'animo, infatti, tende a rientrare spontaneamente in tempi brevi (circa due settimane).

Ma se il primo mese neonato è molto difficile, si corre un rischio maggiore: ovvero quello di ritrovarsi a dovere affrontare una vera e proprio depressione post partum: ne soffre circa il 10-15% delle madri, e più o meno il 50% di esse risulta ancora depresso dopo 6 mesi e il 25% dopo 1 anno. Per quale motivo? Perché non hanno trattato questa forma di depressione.

Il Manuale MSD versione per professionisti specifica che la depressione post partum si verifica soprattutto in chi:

  • ha già sofferto di baby blues;
  • ha già auto un episodio di depressione post partum durante altre gravidanze;
  • precedente diagnosi di depressione;
  • storia familiare di depressione
  • significativi fattori di stress della vita;
  • mancanza di sostegno da parte del partner o dei membri della famiglia;
  • anamnesi di cambi di umore temporalmente associata ai cicli mestruali o con l'uso di contraccettivi orali;
  • pregressi o esiti ostetrici problematici in corso
  • precedente o continua ambivalenza relativa alla gravidanza in corso;
  • problemi con l'allattamento al seno

Alcune delle condizioni che favoriscono la comparsa della depressione post partum, quindi, sono da ricollegare all'aver trascorso un primo mese neonato difficile.

Quali sono in sintomi

I sintomi della depressione post partum sono molti, ma tra i più comuni troviamo:

  • profonda tristezza e sconforto per gran parte della giornata;
  • mancanza di energia al punto di non essere in grado di accudire il bambino;
  • perdita di interesse nelle attività e incapacità di trarre piacere da circostanze o situazioni;
  • forti oscillazioni del tono dell'umore;
  • desiderio di isolamento;
  • perdita/aumento di peso non legate a diete o malattie specifiche;
  • difficoltà ad addormentarsi o a dormire a sufficienza;
  • agitazione e ansia;
  • irritabilità o frustrazione;
  • calo dell'autostima;
  • molto altro ancora.

Cosa fare

Se un primo mese neonato difficile dovesse sfociare in una depressione post partum, è necessario reagire subito chiedendo aiuto. Il trattamento, in molto casi, prevede l'uso di antidepressivi, che devono necessariamente essere associati a sedute di psicoterapia. Nei casi più complessi, inoltre, si può ricorrere all'uso di ansiolitici.

Esistono anche circostanze in cui si rivela necessario un ricovero ospedaliero, preferibilmente in un'unità di sorveglianza che permetta al bambino di rimanere con la propria mamma.

Ad ogni modo va sottolineato che la depressione è un disturbo prevenibile e, per questo motivo, è consigliato sottoporsi a programmi di screening per l'individuazione delle mamme a rischio, effettuati già in occasione della prima visita con il medico di famiglia o con lo specialista, o, nell'immediato post partum, come parte integrante della valutazione del benessere psicofisico.

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