Parto naturale
Il parto si avvicina. La maggior parte delle donne che aspettano un bambino e stanno arrivando al termine della loro gravidanza sognano di vivere un parto naturale. Ma molti sono i dubbi e le domande che si affacciano alla mente. Interrogativi che riguardano il dolore, l'epidurale, le sensazioni che si proveranno e le modalità con cui avviene il travaglio.
In questo articolo
Come avviene il parto naturale?
- Nelle ore che precedono il parto si presentano dei dolori che caratterizzano la cosiddetta fase prodromica. Le contrazioni aiutano il bambino ad impegnarsi nel canale del parto e durano per ore, si presentano in modo regolare e sono sempre più ravvicinate.
- Ma come inizia il travaglio vero e proprio del parto naturale ? Ha inizio con la perdita del tappo mucoso, una sostanza gelatinosa che può essere anche striata di macchie di sangue, causate dalla rottura dei capillari uterini.
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- Le contrazioni via via diventano sempre più frequenti e con esse comincia la fase di dilatazione che può durare anche alcune ore. Le contrazioni esercitano sul bambino una sorta di compressioni per aiutarlo ad uscire, un movimento che sembra quello di un'onda che arriva e si ritrae.
- Nella prima fase del travaglio generalmente si rompono spontaneamente le acque, in caso contrario si procederà con l'amnioressi, la rottura manuale delle acque. Quando la dilatazione arriva a dieci centimetri di diametro vuol dire che il collo dell'utero si è completamente appiattito sulla parete uterina e il bambino ha tutto lo spazio per uscire.
- Quando la testa del bebè comincia a vedersi la donna verrà invitata a spingere. Le spinte devono essere effettuate di pancia e devono essere prolungate per assecondare l'uscita del bambino.
- Dopo l'uscita del bambino le contrazioni si interrompono per poi riprendere per espellere la placenta (secondamento).
In Italia la percentuale di cesarei è decisamente troppo alta.
Si supera il 40% dei parti, contro il 20% indicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come limite massimo. Perché questi dati così alti? Perché molte donne, spaventate dall'idea del dolore e del parto naturale, chiedono espressamente di partorire in sala operatoria, perché i medici si organizzano meglio programmando la data del parto, e forse perché l'epidurale non è sufficientemente diffusa, garantita, promossa e rimborsata.
Premesso questo è bene sapere che:
- il parto naturale garantisce tempi di ripresa molto brevi. Generalmente ci si alza dopo poche ore, si cammina, si allatta e ci si sente meglio.
- il parto cesareo è un intervento chirurgico quindi per le prime 24-48 ore costringe la donna a letto con la flebo e il catetere. Non si sente dolore durante il parto, ma poi arrivano i dolori causati dalla ferita.
Se si ha paura di provare troppo dolore e di non saperlo sopportare si può:
- frequentare un corso preparto che insegni le tecniche di respirazione adatte
- chiedere l'epidurale e rivolgersi ad un centro che la garantisca h24
Se il primo parto è avvenuto con un cesareo ciò non impedisce di poter partorire in modo naturale la seconda volta. Secondo le evidenze, il cesareo precedente sembra non rappresentare di per sè un'indicazione adeguata per un nuovo cesareo. Insomma, tutte le donne possono pensare di poter partorire in modo naturale la seconda volta, anche se per il primo figlio le cose sono andate diversamente (in questo caso si parla di VBAC, vaginal birth after cesarean, parto vaginale dopo cesareo).
Adesso vediamo nel dettaglio le informazioni più importanti sul parto naturale.
Prima del grande evento si manifestano dei sintomi legati alla fase del pretravaglio; si tratta di cambiamenti fisici che possono presentarsi un mese prima o più, oppure una o o due ore prima del travaglio vero e proprio.
Tra questi c'è anche la perdita del tappo mucoso, un ammassso trasparente e gelatinoso che durante i nove mesi ha svolto la funzione di barriera contro le aggressione esterne, chiudendo il collo dell'utero. Si perde con l'inizio della fase di dilatazione dell'utero e non tutte le donne se ne accorgono. Questo tappo di muco si sposta e può passare nella vagina una o due settimane prima delle prime contrazioni vere, oppure prima del travaglio. La perdita del tappo mucoso indica che il corpo si sta preparando al parto, ma non che sia arrivato o sia imminente; il travaglio potrebbe infatti iniziare entro un paio di giorni o qualche settimana.
Ma quando inizia il travaglio vero? Non si sa esattamente cosa faccia scattare l'inizio del parto, probabilmente una reazione a catena che scatena un cambiamento ormonale che avvia l'inizio delle contrazioni. Come distinguere le contrazioni del pre travaglio da quelle dell'inizio del travaglio (prodromi)?
- Se le contrazioni si intensificano e diventano più regolari.
- Diventano sempre più frequenti, dolorose e regolari. Di solito durano da trenta a settanta secondi circa e l'intensità cresce con il procedere del travaglio.
- Il dolore delle contrazioni somiglia a un crampo mestruale, una pressione addominale o un disturbo gastrointestinale. Il dolore può essere avvertito nella parte bassa dell'addome o della schiena, e in alcuni casi alle gambe.
Il travaglio ha inizio con la perdita del tappo mucoso e si distingue in tre fasi:
- Fase dilatante: dall'inizio (circa 4 centimetri) fino alla completa dilatazione. L'utero si dilata più o meno di un centimetro l'ora e le contrazioni sono sempre più forti e ravvicinate
- Fase espulsiva: dalla dilatazione completa all'uscita del bambino. Si sente un forte impulso a spingere ma è importante attendere il via liera dell'ostetrica per evitare il rischio di lacerazioni al perineo.
- Secondamento: l'uscita della placenta e delle membrane
Una donna viene considerata in travaglio attivo quando si raggiungono i 3-4 cm di dilatazione. Se la dilatazione segue il suo percorso si può aspettare che il sacco amniotico si rompa spontaneamente, in caso contrario il medico potrà decidere di procedere con una rottura manuale delle acque (amnioressi).
Una volta raggiunti gli 8-10 cm di dilatazione le contrazioni sono intensissime e molto vicine tra loro: si susseguono intensamente e possono arrivare a durare anche novanta secondi.
Cose che accadono in sala parto (FOTORACCONTO)
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L'epidurale è un'anestesia fatta a livello spinale che lenisce il dolore delle contrazioni. L’epidurale viene somministrata a travaglio avanzato: per poter praticare l'epidurale le contrazioni devono arrivare ad intervalli di 5 minuti l’una dall’altra. Dopo l’inserimento del catetere per la somministrazione del farmaco non viene più concesso alla partoriente di cambiare posizione, ma deve rimanere sdraiata. L’epidurale non è garantita in tutte le strutture e in alcuni ospedali non è gratuita, quindi è consigliabile informarsi in anticipo.
Sulla community di PianetaMamma ci sono molti racconti di parti, ne abbiamo scelto uno, avvenuto con epidurale. La pianetina ha un ricordo bellissimo e dolcissimo della nascita del suo piccolo e ci racconta come si è svolto il parto. Dopo un travaglio lungo, stanca per i dolori chiede l'anestesia epidurale in ospedale e da allora il travaglio è stato più sopportabile. Le contrazioni sono forti, ma il picco del dolore viene fermato dall'anestesia, la mamma riesce a parlare con il marito e a scambiarsi battute con l'ostetrica e con l'anestesista e infine il piccolo Filippo nasce.
Video racconto di un parto indotto dopo una gravidanza a rischio
Sabrina, una pianetina che ci segue, ci ha raccontato il suo parto indotto dopo una gravidanza a rischio e un mese in ospedale tra pianti, nervosismo e tanta paura per la salute del suo bambino.
Cosa fare se il tempo è scaduto e il bambino non si decide a venire al mondo? Se la gravidanza si protrae oltre i termini previsti, ci sono dei rischi per la mamma e il bambino e il ginecologo può decidere di intervenire somministrando dei farmaci per indurre il parto.
Mentre in alcuni casi di parto oltre il termine se insorgono problemi durante il travaglio, può ricorrere al taglio cesareo d'urgenza.
Molti ospedali ormai offrono la possibilità di partorire in acqua. L’acqua fa sentire la donna protetta, alleggerita e distesa. Il bambino entra in un ambiente acquoso che già conosce. La donna viene invitata ad immergersi quando il travaglio è iniziato e si sono raggiunti tre centimetri di dilatazione. La temperatura calda e rilassante dell’acqua le permette di avvertire meno dolore durante le contrazioni.
Le vasche per il parto sono abbastanza larghe per permettere alla donna di muoversi liberamente e l’acqua deve mantenere la stessa temperatura per tutta la durata del travaglio e del parto. Infine è necessario un continuo ricambio di acqua.
Nascere a casa (magari in vasca) può riservare intimità e relax sia alla mamma che al bambino. Perché un parto possa avvenire in casa è necessario che la gravidanza sia giunta a termine senza problemi, che il bambino sia cefalico, la pressione sanguigna nella norma e non ci sia anemia. Inoltre nei casi di pre-maturità, ovvero se l’inizio del parto avviene prima della 36° settimana, e di post-maturità, cioè oltre il termine di due settimane, si consiglia di partorire in ospedale. Infine è importante che l'ospedale non disti più di mezz'ora da casa.
L'ostetrica di PianetaMamma ci racconta le fasi di un parto avvenuto in casa con lotus birth (mantenere cordone e placenta attaccati al bambino fino a quando non si staccano da soli). Una gravidanza che procede bene; il forte desiderio della mamma di partorire a casa, di fronte al mare contro le paure del futuro papà.
Qui altri racconti parto da leggere, per rivivere le emozioni della nascita di un bambino. Testimonianze delle pianetine che ci leggono e ci descrivono cosa si prova durante il parto.
- Racconto parto di Lenina con dilatazione veloce
- Racconto di un parto dopo il termine
- Racconto parto naturale e poi cesareo
- Racconto di un parto lirico
Ecco un video emozionante di un parto naturale, con tutti i particolari.
In questa gallery tante immagini e foto del parto naturale, in casa o in acqua. Felicità mista ad emozione, paura, sorrisi e tante lacrime.
Il momento del parto sta per arrivare e la paura comincia a salire. Ricordiamo che ogni esperienza è assolutamente soggettiva ed ogni donna è diversa dalle altre. La percezione stessa del dolore ha una soglia che presenta un ampio range di variabilità individuale. Insomma la nascita è diversa per ogni donna. Abbandona ogni idea preconcetta e accetta l'idea che il tuo parto sarà assolutamente unico e c'è sempre una bella dose di cose imponderabili, che non puoi sapere ora.
Ecco un gioco che viene proposto in molti corsi di preparazione al parto e serve a capire quale sia il grado di sopportazione del dolore e come gestirlo meglio. E' il gioco del cubetto di ghiaccio: Bisogna tenere un cubetto di ghiaccio in mano per 60 secondi e poi passarlo al partner. La prima volta bisogna tenerlo in mano mentre ci si distrae chiacchierando, la seconda volta mentre si passeggia avanti e indietro e la terza volta in completo silenzio e focalizzandosi sul respiro. Un modo per allenarsi a gestire il dolore e per valutare la propria capacità di affrontare il dolore.
Un altro consiglio è quello di ascoltare la musica in sala parto per distrarsi, accompagnare il respiro e sentire meno dolore. Ci sono diverse canzoni da ascoltare durante il travaglio, ma è importante scegliere una playlist di molte ore con i brani preferiti, quelli che vi fanno cantare sotto la doccia o in macchina, brani familiari che possano aiutarvi ad affrontare le contrazioni e le diverse fasi del parto.
Canzoni che poi sarà bello ascoltare anche nella fase post parto, quando avrete bisogno di calma e relax per riprendervi e affrontare un nuovo meraviglioso percorso di vita con il vostro piccolino.