Le doglie in gravidanza
Le doglie, o contrazioni, interessano ogni donna verso la fine della gravidanza. La mamma in dolce attesa, infatti, nelle ultime settimane, giorni, prima del parto, inizia ad avvertire dei fastidi inconfondibili, sempre più intensi e ravvicinati, avvisaglie che manca poco alla nascita del bebè.
Molto spesso, però, soprattutto se si tratta della prima gravidanza, la donna può esserne spaventata, non sapere cosa fare, come reagire e se effettivamente quelle che avverte sono doglie o altro.
In questa guida andiamo a scoprire tutto sulle doglie, cosa sono, come riconoscerle, quanto durano, quali sono le doglie preparatorie al parto che indicano che è arrivano il momento di andare in ospedale.
In questo articolo
Cosa sono le doglie
Di doglie, più comunemente chiamate contrazioni, si inizia a parlare già nei corsi preparto, ma molte informazioni si trovano anche sul web e questo può generare un po' di confusione nelle future mamma. Per questo cerchiamo di fare chiarezza.
Doglia è un termine che deriva dal verbo dolere che è sinonimo di provare dolore, fare male. La doglia, infatti, provoca inizialmente fastidio e - andando avanti - aumenta provocando dolore intenso e precedendo il travaglio.
Doglie, come riconoscerle
Avere delle contrazioni non solo verso la fine, ma in tutto il corso della gravidanza, è abbastanza normale, purché queste non siano particolarmente dolorose o fastidiose.
Si chiamano comunemente contrazioni di Braxton Hicks, non sono dolorose, tantomeno pericolose e - soprattutto - sono irregolari (e questo le distingue dalle doglie del travaglio e del parto).
Questo genere di fastidi che la futura mamma avverte, a volte già dal quarto mese di gravidanza, servono a preparare l'utero alla crescita del feto.
Le vere doglie, quelle che è importante riconoscere, si presentano verso la fine della gravidanza, sono più intense e dolorose e, quando diventano regolari, avvertono che la donna sta per entrare in travaglio.
Come alleviare le doglie
Esistono dei rimedi naturali, dei segreti, per alleviare le doglie (per quanto possibile).
Il primo è, senza dubbio, ascoltare il proprio corpo e cercare la posizione migliore, quella in cui i dolori sembrano ridursi. Molte donne trovano sollievo nell' accovacciarsi su un fianco, altre restano immobili e sentono l'esigenza di appoggiarsi ad un muro, ad un sostegno.
Anche rilassare il corpo e la mente, con un bagno o una doccia calda può essere di grande aiuto.
Se i dolori persistono e non si placano, è bene sentire la propria ostetrica di fiducia che saprà darvi qualche consiglio personalizzato, in base alla descrizione dei sintomi.
Doglie e travaglio
Come accennato prima, non tutte le contrazioni sono preoccupanti e non tutte indicano il parto imminente. Per questo è bene distinguerle e saper riconoscere le doglie del travaglio, preparatorie al parto.
Se quelle di Braxton Hicks di cui abbiamo parlato sopra sono cosiddette "false doglie" o "false contrazioni", quelle che avvertono che il parto è vicino sono distinguibili da alcuni sintomi:
- la pancia si indurisce e i dolori sono particolarmente intensi
- le doglie preparatorie al parto sono più regolari e durano più di 30 secondi, è buona abitudine dunque cronometrarle per verificre la loro vicinanza e regolarità
- le doglie si avvertono prima nella parte bassa della schiena, poi si irradiano verso l'addome e viceversa
- possono esserci perdite di sangue
- può verificarsi la rottura delle acque
Quelle che si avvertono nel corso del travaglio sono anche dette contrazioni prodromiche. In questa fase sono comuni anche le cosiddette contrazioni renali, ossia dei dolori ai reni. In questo caso il ventre di indurisce, ma il dolore raggiunge anche i reni provocando un intenso mal di schiena. A volte alcune donne avvertono le contrazioni renali di notte, non riuscendo a dormire. A provocarle potrebbe essere la posizione assunta dal bambino.
La durata delle doglie
Al contrario delle doglie da falso travaglio, quelle del parto - come già detto - sono regolari e hanno un ritmo scandito. In sostanza una doglia si verifica così:
- il dolore inizia lentamente
- raggiunge il suo apice di intensità
- diminuisce e sparisce
Gli intervalli tra una contrazione e l'altra diminuiscono sempre di più, ma ne aumenta la durata. Le doglie pre-travaglio durano tra i 30 e i 40 secondi, ma possono arrivare anche fino al minuto con pause sempre più brevi.
Quando andare in ospedale?
Non è necessario recarsi in ospedale non appena le doglie arrivano, ma è bene, cronometro alla mano (e qui il partner ha un ruolo fondamentale, poiché la mamma non ha la lucidità per poterlo fare da sola) verificarne regolarità e durata.
Come linee guida generali, diciamo che quando le doglie si susseguono a intervalli di otto minuti, le donne che già hanno avuto altre gravidanza, possono andare in ospedale. Chi, invece, è alla prima gravidanza, può aspettare che le doglie si susseguano con intervalli di 5 minuti.
Ovviamente questo va valutato anche rispetto alla lontananza dall'ospedale o dalla clinica dove si andrà a partorire. Se è abbastanza distante dall'abitazione, meglio partire con un po' di anticipo.
Ad avvertire che è arrivato il momento di andare in ospedale sono anche altri sintomi: muco misto a sangue sugli slip, proveniente dalla bocca dell'utero che, dunque, sta iniziando ad aprirsi e rottura delle acque.