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Floriterapia e omeopatia per i disturbi in gravidanza

di Emanuela _Cerri - 18.03.2014 Scrivici

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Per i disturbi in gravidanza, sia fisici che psicologici, si può ricorrere all'omeopatia e alla floriterapia, rimedi non invasivi innocui sia per la mamma che per il bambino.

Quando si parla di gravidanza dobbiamo pensare ad un bellissimo viaggio che una mamma e il suo bimbo fanno insieme scambiandosi emozioni e sentimenti. Durante i mesi che precedono la nascita tutte le donne vivono una trasformazione, sia a livello fisico che psicologico.

Rimedi contro la nausea in gravidanza

L’emergere di forti stati emotivi non deriva solo dai cambiamenti ormonali ma anche da vissuti individuali, da ansie, da paure e sensazioni che caratterizzano questo delicato percorso.

I fiori di Bach e l’omeopatia rappresentano uno strumento di grande aiuto che interviene nel riequilibrio della sfera psicosomatica. Entrambe le terapie devono la loro efficacia all’energia racchiusa nelle sostanze d’origine e non alla loro azione chimica, perciò non hanno effetti nocivi, né per la gestante né per il bimbo.

Per la floriterapia il rimedio d’elezione prima e dopo il parto è il Rescue remedy, una miscela “d’emergenza” costituita da cinque fiori; la somministrazione deve avvenire in tempi ravvicinati, anche ogni mezz’ora.

Prima del parto l’emozione dominante è la paura: i fiori più indicati sono Mimulus e Rock rose, il primo per la paura dell’evento e l’altro per l’angoscia profonda che paralizza. La miscela è completa se si aggiunge Impatiens, utile nelle doglie per dominare l’ansia dell’attesa.

Durante il travaglio a mimulus e rock rose verranno aggiunti Aspen per l’apprensione, Oak come sostegno nella “lotta instancabile”  e Hornbeam per infondere coraggio e fiducia quando mancano le forze.

7 consigli per combattere lo stress in gravidanza

Dopo il parto all’azione riequilibrante del rescue si aggiungerà Walnut, un fiore-simbolo delle trasformazioni fisiche ed emotive,che aiuterà ad adattarsi al cambiamento. I fiori possono essere assunti in qualsiasi momento alla dose di quattro gocce, sia pure che diluite nella miscela con acqua e brandy.

Tra i rimedi omeopatici due in particolare agiscono sui sintomi dominanti dei primi tre mesi: Ipeca si utilizza per la nausea che non si placa con il vomito ed è accompagnata da intensa salivazione; Sepia è indicata nelle nausee mattutine e all’odore dei cibi, ma la sua azione sarà essenziale anche dopo, se dovessero insorgere i segni di una depressione post-partum: stanchezza, senso di vuoto, irritabilità, tristezza.


Influenza in gravidanza

Caulophyllum, invece, è il rimedio che è stato denominato “da sala da parto”: viene somministrato nell’ultimo mese di gravidanza e agisce in caso di “false contrazioni”, inefficaci e irregolari; inoltre prepara al parto ammorbidendo il collo dell’utero.

Le diluizioni utilizzate possono variare in base alle indicazioni del medico omeopata, ma per l’autoterapia si consiglia la diluizione più bassa, (5 CH) da assumere più volte al giorno facendo sciogliere tre granuli sotto la lingua.

I rimedi fin qui illustrati hanno una funzione di sostegno; ma la loro azione presuppone l’ascolto e la decodifica del linguaggio d’amore che solo madre e figlio, fusi nello stesso corpo, possono conoscere. Ogni espressione, fisica ed emotiva, sarà simbolicamente una tappa che porterà  alla nascita di una nuova vita.

Marta Chiappetta

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