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Peperoncino in gravidanza
Il peperoncino contiene la capsaicina, una molecola che è responsabile della sua reazione "piccante" e che molti ritengono possa esercitare effetti collaterali sulle donne incinte. In realtà, non c'è nulla di vero, l'unica indicazione è non abusarne. Il peperoncino è un ortaggio per lo più usato come spezia per insaporire i piatti, sia fresco che secco, e con un buon contenuto nutrizionale, anche se le porzioni sono generalmente contenute e poco significative. Alcuni studi ritengono possa favorire o aggravare la stitichezza, le emorroidi, le ragadi e i sintomi di chi soffre di colon irritabile. Durante le gravidanza è possibile che le donne soffrano di queste problematiche, per questo motivo si consiglia un consumo moderato della spezia piccante. Il peperoncino è ricco di vitamine e contiene una buona percentuale di fibra alimentare. Buono anche l'apporto di sali minerali come il potassio.
I benefici del peperoncino
Gli alimenti piccanti in gravidanza possono essere consumati e hanno anche numerosi benefici. Il peperoncino, per esempio, tra le sue proprietà:
- stimola la circolazione sanguigna
- ha proprietà antibatteriche
- è ricco di vitamina C
- a livello intestinale, svolge un'azione antifermentativa.
Il peperoncino sarebbe anche da preferire rispetto al pepe perché ha un'azione meno aggressiva sulle pareti dello stomaco purché non si ecceda nelle dosi. Questa spezia, grazie al suo contenuto in antiossidanti e capsaicina, viene anche usato per alcuni problemi cardiovascolari, tra cui soprattutto la scarsa circolazione, il colesterolo alto e la prevenzione generale delle malattie cardiache. La capsaicina ha, in sintesi, proprietà:
- Rubefacenti: se applicata sulla cute induce vasodilatazione con effetto congestionante transitorio
- Digestive: aumenta la produzione di saliva e succhi gastrici
- Antiossidanti: contrasta l'invecchiamento e gli effetti dannosi dei radicali liberi
- Antibatteriche: contrasta l'azione negativa dei batteri
Quando evitare il peperoncino
Come già detto sopra, il peperoncino è sconsigliato nelle donne che soffrono di disturbi gastrici perché potrebbe accentuare i fastidi.
Può inoltre aggravare la sindrome da colon irritabile peggiorando, in una piccola percentuale di casi, la tendenza alla stitichezza e favorendo la comparsa delle emorroidi e delle ragadi anali. Durante la gravidanza sono frequenti i casi di stipsi ed emorroidi perciò è bene fare un po' di attenzione al consumo di peperoncino. Fake news da sfatare: il peperoncino non favorisce in alcun modo le contrazioni uterine e tantomeno anticipa il travaglio del parto. È ricco di provitamina A ma non al punto da aumentare il rischio di teratogenesi. Nelle donne che però assumono integratori alimentari a base di RAE, il consumo in grandi quantità di peperoncino potrebbe causare reazioni indesiderate sul feto. Per il resto, non ci sono altri effetti indesiderati o rischi per il feto nel consumo di questa spezia.
Quali spezie si possono consumare in gravidanza
Le spezie in gravidanza possono aiutare ad alleviare alcuni fastidi come una cattiva digestione e la nausea. Quasi tutte, infatti, hanno degli oli essenziali in grado di stimolare direttamente la produzione dei succhi gastrici migliorando la funzionalità dello stomaco e dell'intestino ed evitando le fermentazioni. Alcune, però, sono preferibili ad altre che potrebbero avere anche degli effetti indesiderati. Per esempio, la cannella non comporta particolari controindicazioni per la mamma in attesa ed è ottima per aromatizzare i dolci. Anche i chiodi di garofano possono essere consumati senza problemi in gravidanza, così come i semi di sesamo. Lo zenzero è un efficace antinausea mentre la senape può essere consumata a patto che non si soffra di bruciori di stomaco. Le spezie sono un ottimo sostituto del sale e a volte fungono da disinfettanti e antisettici oltre a ridurre il rischio di ipertensione e di ritenzione idrica. L'importante, come tutte le cose, è non esagerare con le quantità e il consumo.