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Mortadella in gravidanza
Gustosa e per molti assolutamente irrinunciabile è la mortadella. Ma durante i nove mesi di gestazione la dieta da seguire deve essere ben equilibrata e per questo, e soprattutto per i più golosi, è lecito domandarsi se si può mangiare la mortadella in gravidanza. Abbiamo deciso di scrivere questo pezzo proprio per voi mamme che non volete rinunciare a questo ottimo salume.
Mortadella in gravidanza si o no?
Future mamme, abbiamo un'ottima notizia per voi: la mortadella in gravidanza si può mangiare perché è un salume cotto, e quindi sicuro se consumato anche quando si è in dolce attesa.
A dirlo non siamo di certo solo noi, sono anche diversi studi scientifici e la prestigiosa Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia che specifica però che va mangiata con moderazione perché è un alimento ricco di grassi.
Ciò vuol dire che la frequenza di ingestione non dovrebbe essere maggiore a una volta a settimana.
Inoltre, è importante che sia commerciale (per intenderci quella che si trova al supermercato) che è fresca e ben conservata. Diversa è la situazione per i prodotti casalinghi e per gli alimenti aperti da tempo, esposti all'aria e precedentemente venuti a contatto con piani di lavoro o manipolati: in questi casi il consumo è sconsigliato.
Attualmente, e tra le altre cose, l'industria alimentare ha privato la ricetta della mortadella della maggior parte degli additivi che precedentemente conteneva, come i fosfati. Per questo motivo quella che oggi si trova in commercio è più che sicura anche durante la dolce attesa.
Quali altri salumi si possono mangiare
Come riporta Fondazione Confalonieri Ragonese, oltre alla mortadella in gravidanza è possibile assumere anche quei salumi che subiscono un processo di cottura ad alte temperature.
Nello specifico sono, oltre alla mortadella:
- prosciutto cotto;
- fesa di tacchino;
- spalla cotta.
Questo diventa possibile perché il trattamento termico che viene effettuato su questi prodotti è sufficientemente intenso e prolungato da arrivare ad annientare eventuali parassiti, come il Toxoplasma gondii e i batteri più pericolosi.
I salumi da evitare in gravidanza
Se la mortadella in gravidanza è un alimento possibile, c'è però anche il rovescio della medaglia: ovvero quei salumi che non si possono mangiare durante questa delicata fase della vita.
A dirci quali sono quelli da non ingerire assolutamente è il nostro Ministero della Salute che in primis ha specificato che i salumi e le salsicce fresche vanno consumate solo dopo un'accurata cottura poiché, al contrario, si corre il rischio di entrare in contatto con:
- toxoplasma: genera una una malattia parassitaria che nel 30% dei casi attraversa la placenta e raggiunge il bambino;
- salmonella: può causare febbre, apporto di ossigeno ridotto alla placenta e alterazioni metaboliche che possono compromettere lo sviluppo del feto;
- listeria: tra le conseguenze più gravi ci sono aborto spontaneo, parto prematuro e infezione potenzialmente letale per il neonato.
Andando più nello specifico, i salumi da non mangiare durante i nove mesi di gravidanza sono:
- prosciutto crudo;
- bresaola;
- salame;
- pancetta;
- speck;
- lardo.
In particolare la Food Standards Agency suggerisce alle future mamme di evitare il consumo di salame e prosciutto crudo perché sono carni sono stagionate, perciò fermentate e non cotte.
Possiamo quindi concludere che è possibile mangiare la mortadella in gravidanza a patto che il suo consumo sia moderato. Un'ultima raccomandazione è quella di scegliere alimenti di qualità: anche se la mortadella è un salume sicuro è importante acquistare prodotti con buoni valori nutrizionali. In questo senso il consiglio principale è controllare sempre l'etichetta per verificare l'assenza di additivi nocivi o di fosfati.