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Liquirizia in gravidanza, si può mangiare?

di Simona Bianchi - 15.08.2024 Scrivici

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La liquirizia in gravidanza è tra gli alimenti da eliminare o da limitare? Le caramelle si possono mangiare? Ci sono controindicazioni?

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La liquirizia in gravidanza si può mangiare?

La liquirizia in gravidanza fa male? È difficile rispondere a questa domanda, non ci sono linee guida che suggeriscano che le donne incinte debbano evitare completamente questo alimento. Tuttavia, per precauzione, è consigliabile evitare di consumarne la radice, i rimedi a base di erbe, estratti, droghe e aromi che la contengono. La liquirizia è una pianta erbacea con un gran numero di applicazioni alimentari ma che contiene alcuni principi attivi che potrebbero avere conseguenze negative. L'attenzione è puntata all'acido glicirrizinico che contiene. In realtà la glicirrizina ha dimostrato di avere effetti antivirali, antimicrobici, antinfiammatori, epatoprotettivi e aumentanti la pressione sanguigna. Sembra efficace anche nel trattamento dell'iperpigmentazione cutanea infiammatoria. Per anni è stata utilizzata a scopi curativi per l'indigestione, l'infiammazione della mucosa gastro duodenale, l'ulcera gastro-duodenale, la tosse e la stipsi. Ma in gravidanza cosa succede?

Che controindicazioni ha la liquirizia?

Uno studio guidato dall'Università di Helsinki, pubblicato su American Journal of Epidemiology ritiene che la liquirizia e il suo dolcificante naturale, la glicirrizina, possano avere effetti nocivi a lungo termine in gravidanza sullo sviluppo del feto, portando a eventuali problemi di memoria, a performance cognitive peggiori che possono penalizzare di sette punti in termini di quoziente intellettivo, e anche a possibili disturbi come quello da deficit di attenzione e iperattività (Adhd). Emerge da uno studio guidato dall'Università di Helsinki, pubblicato su American Journal of Epidemiology.

Gli studiosi hanno preso in esame 378 ragazzi, di un'età media di 13 anni, le cui mamme avevano consumato grandi quantità di liquirizia in gravidanza (oltre 500 grammi di glicirrizzina a settimana) oppure poca (meno di 249 grammi) o niente. I giovani che erano stati esposti a grandi quantità di liquirizia nel grembo materno eseguivano meno bene test cognitivi e di ragionamento effettuati da uno psicologo, con uno 'scarto' pari a sette punti di quoziente intellettivo.

Effettuavano meno bene anche esperimenti tesi a misurare la capacità di memoria e secondo le stime dei genitori avevano più problemi relativi al disturbo da deficit di attenzione e iperattività rispetto agli altri. Nelle ragazze, infine, la pubertà iniziava prima. Secondo gli studiosi la glicirrizina intensifica l'effetto dell'ormone dello stress cortisolo, inibendo l'enzima che lo inattiva. Sebbene il cortisolo sia importante per lo sviluppo del feto, è dannoso in grandi quantità. 

Che caramelle si possono mangiare in gravidanza?

La gravidanza può provocare delle voglie irrefrenabili tra cui quella delle caramelle. Senza esagerare, a causa dell'alto contenuto di zucchero, qualche caramella ogni tanto si può mangiare. Ce ne sono alcune che avrebbero anche un effetto anti nausea ma bisogna stare attente a cosa contengono. Per esempio quelle allo zenzero sono molto diffuse, ma bisogna sapere che il Ministero della Salute e l'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) sconsigliano l'uso dello zenzero in gravidanza. Le caramelle alla liquirizia si possono mangiare con moderazione, basta non assumerne quantità eccessive

Quali sono le spezie da evitare in gravidanza?

In generale le spezie possono essere assunte in gravidanza ma con parsimonia. Alcune però sono sconsigliate e andrebbero evitate. Tra queste ci sono il peperoncino e il pepe che hanno un'azione irritante sulle mucose dello stomaco. La curcuma con il suo effetto anticoagulante, potrebbe indurre sanguinamenti uterini o interferire con l'assunzione di farmaci anticoagulanti. Il prezzemolo è sconsigliato in gravidanza date le proprietà abortive. Il coriandolo ad alte dosi può causare disturbi nervosi o gastrointestinali. Lo zenzero può provocare gastrite e ulcere, oltreché disturbi emorragici. La noce moscata può provocare emicranie, nausea e crampi. Con parsimonia andrebbero usate anche l'anice e la cannella. Il primo aiuterebbe a combattere le nausee ma andrebbe limitato a causa della presenza di alcuni componenti (anetolo) con attività simile agli estrogeni.

La seconda in gravidanza non andrebbe usata nella sua forma pura (polvere o stecca).

Fonti

  • Helsinki University - A new study confirms: pregnant women should avoid liquorice
     

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