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Flessibilità della maternità, come si presenta la domanda

di Barbara Leone - 27.02.2013 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Le donne lavoratrici incinte che non hanno particolari problemi possono decidere di lavorare fino all'ottavo mese: ecco come presentare la domanda all'Inps

Per la nascita di un figlio, le donne lavoratrici dipendenti hanno diritto a 5 mesi di maternità obbligatoria. In genere i cinque mesi vengono suddivisi in 2 mesi prima del parto e 3 mesi dopo il parto. Ma se una futura mamma sta bene, non ha particolari problemi e svolge un lavoro non pericoloso, allora può scegliere di suddividere i 5 mesi di maternità in un mese prima del parto e 4 dopo il parto. Si tratta della flessibilità della maternità.



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Come si presenta la domanda per usufruire della flessibilità e lavorare fino all'ottavo mese di gravidanza? La domanda deve essere inoltrata all'Inps nel corso del settimo mese di gravidanza (quello alla fine del quale scatterebbe la normale maternità obbligatoria 2+3). Quindi, in pratica, se ad esempio la data presunta del parto è fissata per il 5 maggio, la domanda per la flessibilità deve essere presentata tra il 5 febbraio ed il 4 marzo (perché il 5 marzo scatterebbe la maternità obbligatoria 2+3).

Per la domanda di flessibilità è necessario avere un certificato del ginecologo che attesta che la gestante non ha problemi a continuare a lavorare fino all'ottavo mese e che indica la data presunta del parto. Il certificato deve essere firmato da un ginecologo della Asl o un ginecologo che lavora in ospedale (e che deve quindi mettere sul certificato il timbro dell'ospedale). Nel caso in cui il proprio ginecologo sia privato, si deve fare convalidare il certificato del proprio ginecologo da un ginecologo della Asl. Per farlo è necessario farsi fare una impegnativa per una visita ginecologica per certificazione della flessibilità e poi prendere appuntamento con un ginecologo della Asl. Ci sono comunque delle strutture in cui è possibile rivolgersi al ginecologo senza dover prima prendere appuntamento.







Il ginecologo della Asl non vi sottoporrà ad una vera e propria visita, ma si limiterà a controllare il certificato del vostro ginecologo e probabilmente vi chiederà di portare le ultime analisi effettuate ed una ecografia recente (fatta non prima di 2 settimane) ed il certificato del medico aziendale o del datore di lavoro. Ed in base alla documentazione richiesta, vi firmerà un certificato valido per la domanda di flessibilità. Anche il certificato del ginecologo deve essere fatto nel corso del settimo mese di gravidanza.

Un altro certificato molto importante che deve essere presentato è quello firmato dal medico aziendale, per chi svolge un lavoro per cui è richiesto il controllo sanitario da parte di un medico aziendale (ad esempio per chi lavora al computer!). Il medico aziendale responsabile della sorveglianza sanitaria deve quindi rilasciarvi un certificato dove saranno riportate: le generalità dell’interessata; le indicazioni sul datore di lavoro; la sede dove l’interessata presta il proprio lavoro; le mansioni alle quali l’interessata è addetta. Potete chiedere al vostro capo o all'ufficio che si occupa delle risorse umane di mettervi in contatto con il medico aziendale o di prendervi un appuntamento. Se il vostro lavoro non è sottoposto a controllo sanitario, si dovrà presentare una dichiarazione del datore di lavoro da cui risulta che in azienda o per le attività svolte dalla lavoratrice interessata non esiste l'obbligo di sorveglianza sanitaria sul lavoro.

Una volta che si è in possesso di questi due certificati, si può presentare la domanda all'Inps. Ormai le domande si devono inoltrare tramite il sito ufficiale dell'Inps, attraverso la sezione Servizi Online (se non avete mai effettuato un accesso, dovrete richiedere il codice Pin, indispensabile per effettuare l'accesso insieme al proprio codice fiscale). La documentazione può essere allegata telematicamente e non c'è bisogno di recarsi alla sede Inps di appartenenza.

Al momento dell'invio della domanda verrà generato automaticamente un file con la domanda stessa (nella quale saranno inseriti tutti i dati che avete digitato) ed un file con la ricevuta dell'avvenuto invio della domanda. Da quel momento, accedendo al sito potrete vedere lo stato di avanzamento della domanda (inviata, in lavorazione, accolta). E se ci saranno problemi o mancherà qualche documento, verrete contattati da un impiegato che vi spiegherà cosa fare.



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Tutta la documentazione deve essere consegnata anche al proprio datore di lavoro. Ovviamente, anche se avete presentato la domanda di flessibilità ed è stata accolta, non siete per forza obbligate a lavorare fino all'ottavo mese. Se subentra qualche problema, si può chiedere di interrompere la flessibilità e di iniziare il periodo di maternità. Anche in caso di malattia, con certificato medico, la flessibilità viene automaticamente interrotta ed inizia il periodo di maternità. Oppure, potete semplicemente prendervi qualche giorno di ferie, se alla fine non ce la fate più ad andare al lavoro, ed in questo caso la maternità inizierà un mese prima della data presunta del parto.

Infine, per quanto riguarda la maternità, i mesi dopo il parto sono calcolati dalla data effettiva del parto, se questo avviene dopo la data presunta; oppure dalla data presunta, nel caso in cui il parto avvenga prima della fine del tempo.

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