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Certificato telematico di gravidanza: come compilarlo e chi lo invia

di Redazione PianetaMamma - 21.05.2024 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Certificato telematico di gravidanza: quando farlo, chi lo rilascia, chi deve inviare il certificato di gravidanza all'INPS per l'astensione dal lavoro e il congedo

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Certificato telematico di gravidanza

Quando una donna resta incinta deve occuparsi di diverse questioni, non soltanto di quelle relative alla sua salute - prima ecografia, analisi del sangue e molto altro - ma anche di quelle burocratiche impattano soprattutto, almeno in un primo tempo, sulla sua condizione professionale. Tra queste c'è l'invio del certificato telematico di gravidanza. Ma di cosa si tratta e chi deve compilarlo e inviarlo? Facciamo chiarezza.

Cos’è il certificato telematico di gravidanza

Il certificato telematico di gravidanza sostituisce il vecchio certificato di gravidanza che ogni donna incinta lavoratrice era tenuta a consegnare all'INPS in prima persona affinché riconoscesse i suoi diritti. È grazie a questo documento, infatti, che lo stato riconosce alla donna incinta ciò di cui ha diritto durante i mesi di gestazione e il puerperio.

A cosa serve

Il certificato di gravidanza, un tempo nella sua versione cartacea e oggi nell'unica possibile, quella telematica, serve come prova della gravidanza, affinché la donna possa usufruire in particolare del periodo di astensione da lavoro obbligatoria, della durata di cinque mesi.

Non ha a che fare con le richieste di maternità anticipata, per cui serve un certificato diverso con procedura diversa, né con la maternità facoltativa, che ha ancora un'altra procedura.

Chi lo rilascia

Inviare il certificato telematico di gravidanza all'INPS è di competenza del medico di base o il ginecologo che attesta la gestazione. È quindi il medico certificatore che deve occuparsi della compilazione del modulo che si può fare esclusivamente sul sito dell'INPS e solo - come dice il nome - in via digitale.

Non è accettato ormai nessuna versione cartacea, perciò il medico curante o ginecologo deve connettersi al sito della previdenza e inserire le informazioni richieste.

Come si fa il certificato telematico di gravidanza?

Ecco cosa serve: 

Nel caso in cui il medico si sbagli, ha tempo fino alla mezzanotte del giorno successivo per modificare i dati.

Altrimenti, dovrà richiedere un annullamento ufficiale all'ufficio territoriale dell'INPS, per esempio in caso di errore nella data presunta del parto.

Quando farlo

La domanda va inoltrata prima dell'ingresso in maternità obbligatoria.

Quindi, quando si fa il certificato telematico di gravidanza? Oggi si può scegliere di andare in maternità da due mesi prima del parto fino alla fine del nono mese. Le forme di congedo sono, quindi:

  1. Congedo di maternità ordinario: due mesi prima e tre mesi dopo il parto. La domanda va presentata prima dell'ingresso in maternità obbligatoria (quindi prima della fine del settimo mese)
  2. Congedo di maternità con flessibilità: un mese prima e quattro mesi dopo il parto
  3. Congedo di maternità con astensione interamente dopo il parto: cinque mesi dopo il parto.

Cosa deve fare la donna incinta

La diretta interessata deve richiedere al proprio medico che certifica tramite invio telematico la gravidanza il numero univoco di certificato assegnato al sistema. Questo numero servirà a lei per entrare nel proprio profilo e consultare e stampare le ricevute di trasmissione dei certificati, ma dovrà consegnarlo anche all'azienda per cui lavora perché possa consultare gli attestati. 

Il certificato di interruzione di gravidanza

Può succedere però che una donna interrompa volutamente una gravidanza o che ancora l'interruzione sia involontaria: in entrambi i casi, la legge prevede una pausa dal lavoro. Se l'aborto è avvenuto nei primi 180 giorni della gravidanza, la donna ha diritto alla malattia, ma se è successo dopo viene equiparato al parto e la donna ha diritto a un'astensione di tre mesi.

Per questo è necessario che il medico invii per via telematica il certificato di interruzione di gravidanza all'INPS, in cui si attesta la data della fine della gestazione.

Certificato telematico di gravidanza in ritardo

Ma cosa accade se il medico invia in ritardo il certificato oppure non viene inviato affatto? Con il Messaggio Hermes del 22 gennaio 2024, numero 287, l'INPS ha ribadito l'obbligatorietà del certificato telematico di gravidanza, ma ha anche sottolineato che il congedo di maternità è un diritto inalienabile della lavoratrice, accompagnato da un divieto assoluto di essere adibita al lavoro.

In altre parole, il diritto al congedo di maternità non può essere negoziato o rinunciato e di conseguenza il mancato invio del certificato da parte del medico attraverso il canale telematico non può impedire il riconoscimento di tale diritto.

Fonti

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