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Cosa prova il feto se la mamma piange?

di Francesca Capriati - 10.05.2024 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Piangere in gravidanza: le crisi di pianto e il nervosismo possono essere normali in gravidanza, ma che sente il bambino quando sei incinta e piangi?

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Piangere in gravidanza

Sin dai primi giorni, quando scopriamo di aspettare un bambino, veniamo travolte da un turbinio di emozioni contrastanti. In effetti quello che sta accadendo all'interno del nostro corpo è davvero straordinario e soprattutto la tempesta ormonale che si sta verificando ci può provocare facilmente sbalzi d'umore, facendoci passare dalla gioia al pianto in un batter d'occhio. Insomma piangere in gravidanza, per molte donne, è davvero una cosa frequente, ma quando può essere il segno di qualcosa che non va?

Le cause delle crisi di pianto e nervosismo

Le crisi di pianto durante la gravidanza possono essere scatenate da un molte cose diverse.

Il principale responsabile è il cambiamento ormonale che colpisce il cervello arrivando ad influenzare i neurotrasmettitori responsabili del controllo delle emozioni e rendendoci più sensibili dal punto di vista emotivo. Soprattutto nel primo trimestre, l'effetto degli estrogeni e del progesterone può farsi sentire proprio attraverso improvvisi sbalzi d'umore.

Non dobbiamo, poi, sottovalutare, lo stress legato alla gravidanza, le preoccupazioni sul benessere del bambino, le ansie che ci assalgono al pensiero del parto: si tratta di una fase di grandissimo cambiamento, una rivoluzione che sta avvenendo nella nostra vita, e per quanto abbiamo sognato di avere questo bambino, è normale che ci provochino tanti pensieri, non sempre felici.

Piangere in gravidanza fa male?

Sporadiche crisi di pianto non solo non fanno male, ma possono avere un effetto liberatorio, liberandoci di tutto il carico di tristezza e pensieri negativi. Discorso diverso se si piange ogni giorno con una certa frequenza: alcuni studi hanno rilevato che le donne con sintomi di depressione durante la gravidanza tendono ad avere livelli più alti di cortisolo, l'ormone dello stress, che potrebbe influenzare il benessere del feto, attraversare la placenta e influenzare lo sviluppo del cervello del bambino.

Inoltre la scienza ha osservato che problemi di salute mentale, come ansia e depressione durante la gravidanza, possono aumentare la probabilità di parto prematuro e di basso peso alla nascita.

Probabilmente perché le donne incinte affette da depressione spesso non si prendono cura di se stesse, non assumono abbastanza nutrienti, e hanno comportamenti che possono influire negativamente sullo sviluppo del feto.

Alcuni studi suggeriscono che il bambino nella pancia riesca a percepire le emozioni della mamma attraverso le variazioni chimiche nel sangue e nelle reazioni fisiologiche. Quindi se piangiamo, il bambino potrebbe essere in grado di percepire lo stress e reagire di conseguenza.

Ma chiaramente parliamo di sintomi prolungati e non degli effetti delle emozioni negative occasionali: ti sorprenderà sapere che il feto ha una straordinaria capacità di regolare il proprio ambiente interno e di adattarsi alle variazioni.

Cosa fare se ci si sente tristi

Il primo consiglio utile è quello di non avvilirsi e non drammatizzare: un momento di sconforto capita a tutti, anche a chi non aspetta un bambino. Sii gentile con te stessa, ricorda che stai compiendo un miracolo e che è normale sentirsi sopraffatte qualche volta. Insomma: non sei tu, sono gli ormoni!

  • Parla con il tuo compagno, con amici o con una persona cara e sentiti libera di esprimere le proprie emozioni senza ricevere in cambio giudizi affrettati e superficiali;
  • Cerca di praticare tecniche di rilassamento come lo yoga, la meditazione o la respirazione profonda perché sono molto utili per ridurre lo stress e l'ansia;
  • Non dormire a sufficienza può aumentare i livelli di stress, rendendoti più irritabile. Cerca di dormire almeno 7-9 ore ogni notte;
  • Non abbandonarti a uno stile di vista sedentario e cerca di mantenere sempre alto il livello di attività fisica: una passeggiata ogni giorno o un'ora di nuoto possono fare miracoli.

In generale non devi dimenticare di prenderti cura di te stessa: concediti del tempo per riposare, rilassarti e fare attività che portano gioia.

Quando il pianto non va sottovalutato

Capire la differenza tra normali sbalzi d'umore e depressione è difficile.

Ma possiamo sicuramente riflettere su altri sintomi di depressione che, se presenti, non vanno mai sottovalutati:

  • Difficoltà di concentrazione
  • Mancanza di appetito
  • Perdita di interesse per le attività preferite
  • Sensazione di inutilità
  • Senso di colpa
  • Eccessiva sonnolenza o, al contrario, insonnia
  • Pensieri di danneggiare se stessi o gli altri.

Se i sintomi persistono per 2 settimane o più, dovresti consultare il medico.

Fonti

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