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Varicella in gravidanza
Quali sono i rischi associati alla varicella in gravidanza? Iniziamo col dire che la varicella è una malattia infettiva esantematica altamente contagiosa che provoca un rash pruriginoso, con vescicole, che può esporre mamma e bambino a seri rischi per la salute. Vediamo cosa può comportare e come prevenire la varicella in gravidanza.
Cosa succede?
La trasmissione del virus della varicella avviene per via aerea attraverso le goccioline respiratorie diffuse nell’aria, quando una persona affetta tossisce o starnutisce, o tramite contatto diretto con lesione da varicella o zoster.
L’infezione varicella zoster durante la gravidanza è un evento abbastanza raro perché la maggior parte dei soggetti in età adulta sono sieropositivi per il virus. Si stima che l’incidenza dell’infezione durante la gestazione sia di 0.7 casi ogni 1000 gravidanze. La trasmissione verticale (quindi da madre a figlio) può avvenire in utero oppure durante il parto per via ascendente.
Se ci si ammala di varicella durante durante la gravidanza possono presentarsi complicanze e rischi sia per la donna che per il bambino.
Per la mamma:
- polmonite;
- epatite;
- encefalite.
Per il bambino i possibili rischi dipendono dall'epoca gestazionale:
- Nelle prime venti settimane il feto si trova in una fase critica del suo sviluppo e c'è il rischio che la malattia provochi la cosiddetta sindrome della varicella congenita, che comporta anche gravi difetti come cicatrici cutanee, problemi visivi, deficit al cervello, agli arti e all'apparato gastrointestinale;
- se la varicella sopraggiunge a ridosso del parto il bambino potrebbe sviluppare una varicella neonatale che è potenzialmente mortale.
Varicella al 7 mese di gravidanza, cosa fare
La varicella è molto pericolosa se contratta nelle ultime settimane di gravidanza, soprattutto nell'ultimo mese: in circa il 50% dei neonati si verifica un’infezione che sarà clinicamente evidente. In particolare, stando alle linee guida più recenti, sembra che:
- Se la madre sviluppa la malattia almeno 7 giorni prima del parto, il neonato risulterà abbastanza protetto dagli anticorpi materni e presenterà una varicella in forma lieve, con pochi elementi cutanei.
- Se la madre sviluppa l'esantema da meno di 7 giorni prima a 7 giorni dopo il parto, il neonato non sarà provvisto degli anticorpi materni e sarà a rischio di ammalarsi di una forma grave di varicella che può provocare problemi polmonari, epatici e cerebrali e che è caratterizzata da un alto tasso di mortalità, generalmente a causa di una polmonite.
Come viene trattata la varicella in gravidanza?
Le linee guida ufficiali ci dicono che:
- in caso di rischio di infezione (ad esempio se si è state a stretto contatto con una persona ammalata) si deve attuare una terapia immunoprofilattica passiva con la somministrazione di IG (immunoglobuline, quindi anticorpi) entro 10 giorni dall’infezione. Le IG possono migliorare il decorso della malattia materna e ridurre la trasmissione fetale;
- alle donne che presentano lesioni da varicella oltre la 20° settimana di gestazione bisogna somministrare antivirali specifici (acyclovir) per attenuare la gravità dei sintomi e ridurre il rischio di eventuali complicanze.
Il parto dovrà essere evitato almeno nei 7 giorni successivi alla comparsa dell’esantema materno per consentire all'organismo materno di produrre anticorpi protettivi da trasmettere al bambino.
Prevenzione della varicella in gravidanza
Prevenire la varicella significa, innanzitutto, essere vaccinate o aver già avuto la malattia nel corso della vita. In caso contrario bisogna evitare qualsiasi contatto con persone ammalate. In letteratura viene considerato a rischio trasmissione un contatto domestico o intimo superiore ai 5 minuti con un malato affetto da varicella.
In caso di esposizione e di rischio di contagio va avvertito immediatamente il ginecologo che potrebbe prescrivere una terapia preventiva a base di immunoglobuline specifiche (che vanno somministrate entro 96 ore dall'esposizione) o il vaccino.
Vaccino per la varicella in gravidanza
Dal momento che la varicella in corso di gravidanza costituisce un importante problema per possibili gravi complicanze, il nuovo calendario vaccinale ha reso obbligatoria ed offerta gratuitamente dal Ssn la vaccinazione anti-varicella. Secondo le indicazioni ufficiali la vaccinazione anti-varicella deve essere offerta alle donne in età fertile che sono sieronegative. E', quindi, indispensabile promuovere un'informazione capillare presso i ginecologi che, a loro volta, potranno informare correttamente le donne sui possibili rischi della varicella in gravidanza e sensibilizzarle sull'importanza del vaccino.
Il vaccino anti-varicella contiene un virus attenuato, pertanto non va somministrato durante la gravidanza (anche se non è stato documentato alcun danno al feto a seguito della sua somministrazione), bensì alle donne in età fertile che non hanno avuto la varicella in passato e quindi, non essendo immuni, rischierebbero di ammalarsi proprio durante una futura gravidanza.