Trombosi in gravidanza
La trombosi venosa profonda è causata dalla formazione di un coagulo di sangue e, anche se non è comune in gravidanza, resta comunque un evento da prevenire e trattare tempestivamente. Durante la gravidanza, fino al 90% delle TVP si verifica nella gamba sinistra. Il trattamento precoce può impedire a un coagulo di staccarsi e viaggiare attraverso il sistema circolatorio fino ai polmoni. Vediamo quali sono i sintomi e come prevenire la trombosi in gravidanza.
In questo articolo
Rischio di trombosi gravidanza
Quando sei incinta, hai cinque volte più probabilità di avere un trombo rispetto a una donna che non è in attesa. Ciò è dovuto ai cambiamenti che avvengono nel corpo femminile durante la gravidanza:
- Il sangue si coagula più facilmente,
- Il bambino in crescita preme sui vasi sanguigni intorno al bacino, riducendo il flusso sanguigno alle gambe.
Il rischio di sviluppare una trombosi durante la gravidanza è ancora maggiore se:
- un familiare stretto ha sofferto dello stesso problema;
- si ha più di 35 anni;
- si è obese;
- c'è stata una lesione recente, come una frattura, o una grave infezione;
- la donna ha la trombofilia;
- la gravidanza è plurima;
- la donna è fumatrice;
- la gravidanza è frutto di un trattamento ormonale per la fertilità;
- la donna ha vene varicose gravi;
- si assumono pillole anticoncezionali;
- si segue una terapia ormonale sostitutiva;
- si sta a riposo a letto;
- il parto è cesareo.
Il rischio di trombosi resta alto anche durante il parto e fino a 3 mesi dopo il parto.
Trombosi, i sintomi
La trombosi non si presenta sempre con sintomi chiari. Durante la gravidanza è comune avere gonfiore o fastidio alle gambe, quindi questo sintomo da solo non significa sempre che ci sia un problema serio. I segni più comuni di trombosi includono:
- Rigonfiamento
- Dolore (anche solo in alcune circostanze, per esempio quando si cammina o si sta in piedi)
- Le vene sembrano più grandi del normale
- Pelle arrossata, scolorita o calda al tatto
- Dolore o tensione che non sono causati da un infortunio.
Trombosi pelvica, sintomi
La formazione di coaguli colpisce soprattutto le vene degli arti inferiori, ma può interessare anche le vene della pelvi (trombosi pelvica).
I sintomi non sempre sono evidenti, ma non va mai sottovalutato un dolore insistente a livello inguinale. In particolare la trombosi della vena iliaca, una grossa vena della pelvi, può manifestarsi con:
- dolore addominale o dorsale,
- un gonfiore acuto che interessa l'intera gamba.
Quali sono i rischi
Il più delle volte, il corpo scompone un coagulo di sangue prima che possa causare seri problemi. Ma durante la gravidanza c'è un maggiore rischio che il coagulo cresca, si rompa e possa viaggiare nel flusso sanguigno fino ai polmoni (embolia polmonare). La trombosi può anche causare:
- Attacco cardiaco
- Ictus
- Parto prematuro
- Problemi di crescita fetale.
Come prevenire la trombosi in gravidanza
Per prevenire la formazione di coaguli di sangue durante la gravidanza, è importante innanzitutto essere consapevole di quali siano i fattori di rischio, prestare attenzione a eventuali sintomi e seguire alcuni accorgimenti utili:
- Evitare di stare ferme troppo a lungo: evita di incrociare le gambe, che ostacolano il flusso sanguigno, fare esercizi con le gambe se si è costrette a letto, alzare e abbassare le dita dei piedi mantenendo i talloni sul pavimento.
- Smettere di fumare
- Mangiare sano per non mettere su troppi chili
- Fare regolare esercizio fisico
- Rimanere idratata bevendo molta acqua.
Esami per trombosi in gravidanza
Tutte le donne che affrontano una gravidanza dovrebbero essere sottoposte a un'attenta valutazione dei fattori di rischio per TEV nelle prime settimane di gestazione o prima della gravidanza, tuttavia lo screening di trombofilia non è suggerito nelle donne asintomatiche, gravide o che si accingono ad affrontare una prima gravidanza, in assenza di una documentata storia personale o familiare di tromboembolismo venoso.
Trombosi in gravidanza cura
Il trattamento per le donne in gravidanza è l'eparina a basso peso molecolare. Il medico può anche consigliare di indossare calze a compressione.