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Ritardo di crescita del feto, cause e complicanze

di Beatrice Spinelli - 18.06.2020 Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Come si diagnostica un ritardo di crescita del feto e quali sono le possibili conseguenze

In questo articolo

Ritardo di crescita del feto

Il ritardo di crescita del feto è una delle complicazioni che possono insorgere durante la gravidanza e si verifica quando il feto non è sufficientemente sviluppato per l’epoca gestazionale. In termini tecnici viene definito ritardo di crescita una situazione in cui il peso fetale è inferiore al 10° percentile perciò la crescita del feto nell’utero materno risulta rallentata rispetto ai valori considerati normali.

C’è da dire che non sempre un ritardo di crescita costituisce una vera e propria patologia, infatti anche i feti costituzionalmente piccoli, ad esempio quelli nati da genitori di bassa statura, possono non raggiungere il 10° percentile. Attraverso i sistemi di diagnosi prenatale è possibile distinguere le situazioni di feti normalmente piccoli da quelle in cui si riscontra un vero e proprio rallentamento della crescita.

Calcola i percentili di crescita

Attraverso le ecografie i medici riescono a tenere sotto controllo la crescita del feto sia in lunghezza che nel peso. In base ai risultati ecografici e alla datazione delle settimane di gravidanza, è possibile stabilire se il feto sta crescendo nella norma e verso la fine della gravidanza si avrà anche una stima presunta del suo peso alla nascita. Quando il medico si accorge che il peso non sta crescendo come dovrebbe può indicare sul referto due sigle che stanno ad indicare lo stesso problema:

  • FGF (fetal growth restriction): ritardo di crescita fetale
  • IUGR (intra-uterine growth restriction): ritardo di crescita intrauterino.

All'inizio della gravidanza a formare la nuova vita sono solo due cellule che poi, man mano che passano le settimane, si moltiplicano fino a diventare un bimbo in miniatura. Le diverse ecografie e controlli effettuati nel corso delle 40 settimane serviranno al medico per valutare che la crescita stia procedendo nei modi e nei tempi corretti. In linea di massima possiamo dire che:

  • Alla fine del secondo mese il piccolo è lungo circa due centimetri e pesa più o meno 10 grammi
  • Alla fine del terzo mese il bambino misura circa sette centimetri e pesa più o meno 250 grammi
  • Alla fine del quarto mese il bambino misura circa 16 centimetri e pesa più o meno 300 grammi
  • Alla fine del quinto mese il bambino misura circa 30 centimetri e pesa più o meno 500 grammi
  • Alla fine del sesto mese il bambino misura circa 34 centimetri e pesa circa 7-800 grammi
  • Alla fine del settimo mese il bambino misura circa 38 centimetri e pesa 1150 grammi
  • Alla fine dell'ottavo mese il bambino misura circa 46 centimetri e pesa circa 2,140 chili.

Cause di ritardo di crescita del feto

Le cause di questa anomalia sono molteplici ed in circa la metà dei casi non è presente un motivo ben identificabile. Il fattore di rischio più frequente è aver partorito un figlio affetto da ritardo di crescita. Altri fattori che possono determinare un ritardo di crescita possono essere riconducibili sia alla madre che a particolari condizioni del feto.

Cause materne

Cause fetali

  • insufficienza placentare;
  • disordini genetici ed alterazioni cromosomiche;
  • gravidanza multipla;
  • anomalie congenite

La diagnosi di ritardo di crescita è possibile solo attraverso l’ecografia anche se il ginecologo palpando l’addome materno e misurando approssimativamente la lunghezza dell’utero attraverso la distanza sinfisi-fondo può avere un’idea della crescita fetale. Nei casi dubbi viene richiesta la conferma ecografica.

Per diagnosticare un ritardo di crescita è comunque fondamentale avere un'ecografia che dia una datazione precisa della gravidanza tramite la misurazione della lunghezza vertice-sacro (CRL) nel corso del primo trimestre di gravidanza o del diametro biparietale (BPD) o del diametro trasverso del cervelletto (DTC) prima della 22° settimana.

In base alla corretta datazione può essere definito ritardo di crescita una biometria inferiore al 10° centile per epoca gestazionale:

  • nel caso in cui tutti i parametri biometrici (cranio, addome e femore) siano ridotti si parla di ritardo di crescita simmetrico,
  • nel caso in cui sia presente una marcata riduzione solo della circonferenza addominale (CA) saremo di fronte ad un ritardo di crescita asimmetrico.

Nella maggior parte dei casi un ritardo di crescita precoce (da cause genetiche o cromosomiche) è simmetrico, mentre un ritardo di crescita tardivo (da cause placentari) risulta asimmetrico.

Al fine di valutare il corretto sviluppo placentare è stata introdotta anche un'analisi chiamata flussimetria delle arterie uterine che normalmente viene eseguita a 22-24 settimane di gestazione.

Conseguenze del ritardo di crescita

Entrambe le tipologie di ritardo di crescita dovranno essere monitorate perché costituiscono comunque una situazione a rischio. Quando il ritardo di crescita del feto si associa a ipertensione materna è probabile che sia in corso una patologia comune a entrambi i soggetti: l’insufficienza placentare.

Durante il suo sviluppo la placenta invade la parete delle arterie materne che portano sangue all'utero trasformandole in vasi più grandi e meno rigidi in grado di aumentare l'apporto di ossigeno e nutrienti al feto. Quando questo processo non avviene nel modo corretto la placenta non riesce a rispondere adeguatamente alle necessità del feto e ciò determina un rallentamento della crescita. L’organismo materno inizialmente tenta di compensare questo deficit cercando di incrementare l’afflusso di nutrienti al feto ma ciò determina un aumento della pressione arteriosa che può sfociare in una gestosi (o preeclampsia), una complicazione che comporta elevati rischi per la salute della mamma e del bambino.

In genere i feti affetti da ritardo di crescita vengono fatti nascere prima della data presunta per il parto ma solo se il monitoraggio dei parametri a disposizione dei medici dimostra che l’ambiente intrauterino non è più in grado di fornire ossigeno e nutrire sufficientemente il piccolo.

La scelta del parto dipenderà anche dall'epoca gestazionale, dalla gravità del ritardo di crescita, dal grado di compenso fetale e dalle condizioni di salute della mamma (nel caso di preeclampsia)

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