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Rimanere incinta con l'utero retroverso: rischi e conseguenze

di Francesca Capriati - 14.06.2021 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Rimanere incinta con l'utero retroverso: sintomi e rischi dell'utero retroflesso. Impatto sulla fertilità e come vivere la gravidanza

Rimanere incinta con l'utero retroverso

L'utero retroverso è una particolare condizione dell'utero che generalmente non causa problemi alla fertilità e che non si manifesta con particolari sintomi. Nella maggior parte dei casi la donna scopre di avere l'utero retroflesso solo durante una normale ecografia di controllo o quando è in cerca di una gravidanza. Ma si può rimanere incinta con l'utero retroflesso e quali sono i rischi?

In questo articolo

Cos'è l'utero retroflesso

Normalmente l'utero va a posizionarsi tra il retto e la vescica leggermente al di sotto dell'osso pubico. La sua forma è simile a quella di una pera rovesciata con un collo e un corpo arrotondato e, se on c'è una gravidanza in atto, l'utero è piegato appoggiato alla vescica. L'utero retroflesso (o retroversoflesso ), invece, si piega all'indietro e si appoggia lievemente all'intestino.

I sintomi

Come dicevamo molte donne non hanno particolari sintomi e scoprono di avere l'utero retroflesso solo durante una normale ecografia di controllo. In alcuni casi possono presentarsi:

  • mestruazioni più dolorose spesso associate a mal di testa;
  • dolore durante i rapporti sessuali;
  • una sensazione di pressione sulla vescica, e a volte un aumento della frequenza della minzione;
  • disturbi intestinali e alla vescica (come stitichezza e cistiti).

Si può rimanere incinta?

Di per sé, un utero retroverso non influenza la fertilità e consente comunque di rimanere incinta in modo naturale. Può, invece, diventare un problema quando è associato ad altre patologie, come l'endometriosi o i fibromi uterini o la malattia infiammatoria pelvica, che possono rappresentare la causa dell'utero retroverso.

Utero retroverso in gravidanza e rapporti sessuali

Avere un utero retroverso di solito non interferisce con il piacere sessuale, nemmeno in gravidanza, tuttavia in alcuni casi si può provare dolore, soprattutto in determinate posizioni. Per ridurre il disagio si può provare a cambiare posizione.

Ogni sanguinamento o dolore persistente va segnalato al proprio medico.

Utero retroverso: gravidanza a rischio?

L'utero retroverso solitamente non ha alcun effetto negativo sul buon andamento della gravidanza.

Tuttavia, a volte possono sorgere alcuni problemi come ad esempio:

  • una particolare pressione sulla vescica durante il primo trimestre che può causare difficoltà a urinare, lieve incontinenza;
  • mal di schiena, l'utero fa pressione sulla colonna vertebrale, ma c'è anche da dire il mal di schiena è un disturbo molto frequente in gravidanza, anche nelle donne con utero anteverso;
  • sempre durante il primo trimestre, l'utero retroverso potrebbe essere più difficile ottenere un'immagine dell'utero durante i controlli di routine e quindi potrebbe essere più indicata un'ecografia transvaginale.

Per quanto riguarda le possibili complicazioni bisogna dire che generalmente l'utero, man mano che si espande, tende a raddrizzarsi perdendo quella sua inclinazione all'indietro (ciò avviene solitamente attorno alla 12esima - 14esima settimana). Laddove ciò non accada – ad esempio a causa di aderenze che lo tengono ancorato nella posizione scorretta – potrebbe aumentare il rischio di aborto spontaneo. Una diagnosi precoce con un adeguato trattamento può essere efficace per eliminare il problema.

E il parto?

Avere un utero retroverso molto probabilmente non avrà alcun effetto sul travaglio e sul parto, anche se, secondo alcune teorie, ci sono maggiori probabilità di avere il cosiddetto "travaglio di schiena".

Dopo il parto l'utero può tornare nella sua posizione retroversa o può assestarsi in un'altra posizione.

Fonti

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