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Preeclampsia e eclampsia: quali sono i rischi e cosa fare

di Francesca Capriati - 01.09.2022 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Preeclampsia e eclampsia: sintomi e trattamento della gestosi. Quali sono i rischi, in cosa sono diverse e cosa provoca la preeclampsia

Preeclampsia e eclampsia

La preeclampsia è una patologia che colpisce il 5-8% delle donne in gravidanza. Si caratterizza per la comparsa di ipertensione arteriosa e proteinuria (cioè fuoriuscita di proteine dall'urina) e si tratta di una condizione potenzialmente pericolosa per la madre e per il feto. L'eclampsia, invece, è una forma più grave della preeclampsia, che può manifestarsi nel corso della gravidanza o dopo il parto. Si caratterizza per la comparsa di convulsioni ed è associata a rischi maggiori per la salute della madre e del bambino. Vediamo quali sono le differenze tra preeclampsia e eclampsia e cosa fare.

In questo articolo

La preeclampsia

La preeclampsia gravidica (chiamata anche tossemia o gestosi) è un disturbo che si verifica solo nelle donne in gravidanza e dopo il parto ed è una delle complicazioni più serie che possono insorgere nel corso della gravidanza. È caratterizzato dalla comparsa di ipertensione e dall'evidenza di disfunzione d'organo (come danno ai reni, fegato, piastrine, polmoni, cervello) diagnosticata dopo 20 settimane di gravidanza.

L'ipertensione viene diagnosticata quando c'è un aumento persistente della pressione sanguigna superiore a 140/90 mmHg. Un singolo aumento della pressione sanguigna non fa la diagnosi di ipertensione.

Le cause della preeclampsia

Non si sa precisamente quali siano le cause della preeclampsia. Sappiamo, però, quali sono i fattori di rischio:

  • Precedenti gravidanze con preeclampsia, in particolare a esordio precoce e con esito negativo
  • gravidanza gemellare
  • ipertensione cronica
  • diabete mellito di tipo 1 o 2
  • malattia renale
  • malattia autoimmune (sindrome da anticorpi antifosfolipidi, lupus eritematoso sistemico)

Come prevenire la preeclampsia

E' importante controllare costantemente la pressione arteriosa della donna in gravidanza, seguire una dieta equilibrata ed evitare di fumare.

I sintomi della preeclampsia

La preeclampsia è caratterizzata da ipertensione, edema e proteina nelle urine. La maggior parte delle donne con preeclampsia non presenta sintomi, ma la malattia può progredire rapidamente con:

  • mal di testa,
  • problemi alla vista,
  • mancanza di respiro,
  • dolore addominale superiore, simile al bruciore di stomaco.

Valori che indicano un aggravamento della situazione sono:

  • Pressione sanguigna ≥160/110 mmHg in più di un'occasione
  • Esami renali anormali
  • Bassa conta piastrinica
  • Anomalie del fegato
  • Edema polmonare (liquido nei polmoni).

Cosa fare in caso di preeclampsia?

L'unica cura per la preeclampsia è il parto. L'attività fisica ridotta, ma non il riposo a letto rigoroso, e l'assunzione di farmaci per la pressione alta possono abbassare la pressione sanguigna ma non impediranno il peggioramento della preeclampsia o ridurranno il rischio delle sue complicanze. In alcune donne può essere utile l'assunzione di aspirina.

Poiché le donne con preeclampsia possono sviluppare convulsioni, la maggior parte di esse viene trattata con un farmaco anticonvulsivante durante il travaglio e di solito per 24 ore dopo il parto. Il solfato di magnesio per via endovenosa è il farmaco più comunemente usato per prevenire le convulsioni ed è sicuro sia per la madre che per il feto.

Conseguenze della preeclampsia

La preeclampsia può compromettere la capacità della placenta di fornire un'adeguata nutrizione e ossigeno al feto, il che può causare:

  • compromissione del benessere fetale
  • rallentamento della crescita del feto
  • diminuzione della quantità di liquido amniotico
  • diminuzione del flusso sanguigno attraverso il cordone ombelicale.

Le donne che sviluppano la preeclampsia sembrano essere maggiormente a rischio di sviluppare malattie cardiovascolari più avanti nella vita e per questo è raccomandato sottoporsi a un controllo annuale della pressione sanguigna.

E' importante ridurre il rischio di ipertensione mantenendo un peso sano, limitando l'assunzione di sale, evitando l'uso eccessivo di alcol ed facendo esercizio fisico regolarmente.

L'eclampsia

Quando la gestosi si manifesta anche con dolore addominale, cefalea e disturbi visivi in termini tecnici si parla di eclampsia imminente. La forma più grave, ma anche più rara della malattia, è l'eclampsia convulsiva che può provocare attacchi epilettici, perdita di conoscenza e addirittura la morte.

Eclampsia dopo il parto

In genere la preeclampsia si risolve dopo il parto, ma in rari casi la pressione alta e l'eccesso di proteine ​​nelle urine subito dopo il parto possono favorire l'insorgenza dell'eclampsia. La maggior parte dei casi di preeclampsia postpartum si sviluppa entro 48 ore dal parto, ma in alcune donne può manifestarsi anche settimane dopo (si parla di preeclampsia post partum tardiva). Il trattamento prevede la somministrazione di farmaci per abbassare la pressione alta (antipertensivi) e farmaci per prevenire le convulsioni e deve essere tempestivo.

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