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Mamme bambine: rimanere incinta da giovane

di Redazione PianetaMamma - 25.11.2010 Scrivici

La gravidanza e la maternità sono delle fasi molto importanti nella vita di una donna, ma cosa succede quando a ricevere la visita della cicogna non è una donna ma un'adolescente poco più che bimba?

La gravidanza e la maternità sono delle fasi molto importanti nella vita di una donna, ma cosa succede quando a ricevere la visita della cicogna non è una donna ma un'adolescente che è poco più di una bimba? Come districarsi tra i mille problemi burocratici e a chi rivolgersi per affrontare al meglio la situazione e quindi prendere la decisione migliore?

La ricerca della cicogna e la scoperta di una gravidanza e quindi dell'immediata maternità, rappresentano generalmente uno dei momenti piu' gioiosi e felici nella vita di una donna, la maternità, con la nascita di un figlio, frutto dell'amore nato dall'unione con il proprio compagno spesso portano la donna alla massima realizzazione della propria femminilità e felicità.

​Un figlio dovrebbe arrivare quando mamma e papà son pronti, quando ad aspettarlo e ad accoglierlo ci sono le solide basi di una famiglia autonoma e di un nido, una casa. Spesso invece a diventare mamme o ancora peggio, a chiedere l'intervento del giudice del tribunale dei minori per l'autorizzazione all'interruzione volontria di gravidanza (IVG), sono ragazzine di 14, 15, 16 o 17 anni. Magari anche all'insaputa dei genitori, rivolgendosi al consultorio comunale o all'assistente sociale che si occupa di quella zona, si addossano sulle spalle il peso di un aborto, in silenzio, con il dolore sordo nel cuore, o coraggiosamente decidono di andare avanti con quella creatura che cresce dentro di loro, nonostante l'età, nonostante i sogni da adolescenti, nonostante l'assenza di certezze e di basi per il futuro loro e dei loro bambini.

Cosa succede quando a trovarsi in questa situazione è una ragazzina senza basi, senza punti fermi, senza un compagno ne tantomeno una stabilità economica? Cosa significa aspettare un figlio a 16/17 anni e talvolta anche prima, le difficolta' che si incontrano, le strade che si possono percorrere, gli aiuti che si possono chiedere, per vivere una gravidanza serena consapevoli della nuova vita che cresce in noi?
Abbiamo spesso sentito notizie raccapriccianti di mamme bambine, 10, 13 anni e chissà quante di noi conoscono la storia di Lina Medina, la bimba peruviana di 5 anni che nel lontano 1939 partorì un maschietto sano. Fortunatamente non se ne contano tante di storie così ma non è raro che le adolescenti incappino in gravidanze non desiderate. Senza sapere a chi rivolgersi e come comportarsi.



Nell'età adolescenziale la consapevolezza del proprio corpo è ancora immatura, la realtà appare ben diversa da com'è effettivamemnte e tutto, o quasi, appare cme un castello rosa delle fiabe. Ciò che è sbagliato può apparire e sembrare giusto e viceversa e per questo spesso le adolescenti si trovano in situazioni difficili da affrontare dove trovare la giusta soluzione è sempre più difficile e non ci sono abbastanza informazioni  nè si conoscono gli enti ai quali ci si può rivolgere in determinate situazioni.

Anche io faccio parte di questa schiera di mamme bambine. Sono rimasta incinta a 17 anni e con molta umiltà e determinazione ho affrontato la situazione. Dopo la confusione iniziale, dove l'idea di interrompere la gravidanza sembrava l'unica soluzione che mi potesse salvare, ho deciso i comportarmi da persona resonsabile e di non commettere un altro errore, perchè i figli non ci chiedono di nascere e quando queste situazioni si vogliono evitare si devono prendere le adeguate precauzioni, l'aborto non è certo soluzione più semplice.

Coraggio, determinazone, voglia di mettersi in discussione, consapevolezza di fare rinunce e affrontare sacrifici, voglia di crescere con il proprio bambino. Se ci sono questi presuppodti e la famiglia è disposta a supportare l'adolescente che per "causa" sua o per colpa di violenza, aspetta un bebè, che il papà del futuro nascituro sia o non sia presente, ci si può rivolgere ad alcuni enti.

CAV
Il CAV è il centro di aiuto per la vita, presente in molte regioni italiane,  è attivo in ben 315 sedi,pronte ad accogliere le donne che si trovano a fare i conti con una gravidanza indesiderata e difficile, che di una coppia o di una ragazzina si tratti poco importa la missione dei volontari presenti nei centri di aiuto per la vita è supportare la donna con ogni mezzo possibile, quindi se questa si trova in difficoltà ecomiche con aiuti mirati ad agevolare la situazione e mettere la donna nelle condizioni di poter portare a termine la gravidanza, aiutandola distribuendo alimenti e vestiario per il piccino che nascerà ma anche per gli altri componenti della famiglia, aiutandola a trovare un alloggio, inserendola in una struttura di accoglienza se non ha nessuno su cui potersi appoggiare. Questo ente aiuta anche le giovani mamme che si vogliono inserire nel mondo del lavoro ma che hanno difficoltà per via della matenità o ancora aiuta queste ragazze a completare gli studi lasciati per via della gravidanza.

In alcuni punti è possibile usufruire di un contributo di un minimo di 160 euro per 18 mesi, denominato "progetto gemma" mentre a livello nazionale è disponibile il "telefono verde" 8008 - 13000 disponibile 24 h su 24 per rispondere e confortare le donne in stato di gravidanza in cerca di aiuto morale o sostegno economico.

I consultori
Presso i consultori comunali è possibile ricevere assistenza medica e psicologica. L'ufficio competente è SERVIZI SOCIALI
A cosa serve? E' un servizio di sostegno per la donna, la coppia e la famiglia, svolge attività programmate ed eroga prestazioni a seconda dell'esigenza e della necessità della singola, inerenti a :

- maternità; infertilità e sterilità; sfera sessuale e contraccezione; relazioni all'interno della coppia; relazioni tra figli e genitori; menopausa; adolescenza; infanzia; problematiche dei giovani; sostegno in determinati periodi critici e dopo determinati eventi
A offrire il sostegno, all'interno dei consultori, ci sono molte figure quali ginecologo, ostetrica, psicologo, infermiere professionale e assistente sociale, che, grazie ad un progrmma concordato direttamente con la ASL di zona, promuovono programmi ed interventi di educazione alla genitorialità, informazione sul concepimento responsabile, educazione alla sessualità e all'affettività



I servizi sociali
I servizi sociali del comune dove risidiamo, offrono molti aiuti e molte risorse.
E' possibilie richiedere un sostegno psicologico individuale o familiare per chiarire determinate situazioni riguardanti la famiglia e la maternità e risolvere la situazione al meglio. Durante gli incontri lo specialista analizza attentamente il problema che la persona si trova ad affrontrare, definendo i possibili obbiettvi che si possono raggiungere e tracciando un percorso mirato che porta alla risoluzione del problema.

Nel caso di ragazze madri, viene tracciato un percorso mirato all'acquisizione della resonsabilità genitoriale e la conquista dell'autonomia al fine di permettere un sereno sviluppo e crescita di madre e figlio in un contesto familiare regolare e sereno.
Per usufruire del servizio è indispensabile rivolgersi all'assistente sociale competetnte per la zona, che dopo un primo colloquio e una visione della situazione, mette in contatto la persona con lo psicologo.
Non esistono dei termini per poter fare la richiesta di aiuto o intervento, il servizio è disponibile e gratuito in tutto l'anno.

Per avere un contributo economico, qualora la situazione sia disagiata e la donna, o la famiglia, abbiano difficoltà nel garantire il soddisfacimento delle necessità quotidiane, è possibile presentare delle determinate domande dove si fa richiesta di intervento con un contributo economico che può essere erogato mensilmente o una-tantum (in una volta sola); ovviamente per poter accedere a questi servizi deve esserci una reale esigenza e necessità, dimostrata e certificata con i documenti del caso, in genere ISEE o autocertificazione.
Per poter accedere a questo servizio si deve sempre fare un primo colloquio con l'assistente sociale competente che passerà la domanda alla Giunta Comunale quindi alla dirigente delle politiche sociali e in base ai documenti, verrà stabilito, se, come e quando erogare un contributo.

L'assistente sociale durante il primo colloquio munirà la persona di una particolare domanda da compilare alla quale si allegano i documenti suddetti e che, dopo breve tempo dalla protocollazione, avrà risposta.
In determinate situazioni, l'aiuto psicologco e economico, non bastano però a garantire la serenità e la sicurezza della futura mamma o della ragazza madre con il suo bambino, per questo esistono le case di accoglienza.

Queste strutture nascono per fronteggiare l'esigenza di garantire un posto sicuro a quelle done che si trovano in difficoltà, e senza un posto stabile dove abitare o che magari, sono state cacciate di casa perchè minorenni e incinte o ancora perchè fuggono da sitiuazioni familiari tragiche, con passato di maltrattamenti e traumi per loro e i loro piccini.
L'inserimento in queste strutture è regolato sempre dall'assistente sociale competente, che assieme agli educatori della struttura traccia un percorso per la futura mamma o ragazza madre, con degli obiettivi da raggiungere.
Questi obiettivi cercano di raggiungere, spesso positivamente, l'autonomia della donna, che impara a prendersi cura di sè e del proprio bambino, che termina gli studi o si immette nel mondo del lavoro, che pian piano riesce ad avere una stabilità economica e quindi ad avere una casa per sè e il suo bambino. Il cammino non è facile ma neanche impossibile, la forza di volontà deve essere tanta e l'amore per i figli la spinta quotidiana a migliorarsi e a raggiungere i propri obbietivi.
Durante questo percorso a volte ci sono degli incontri con uno psicologo che visiona la responsabilità genitoriale e la maturità della mamma nonchè il suo rapporto e la relazione che ha con il proprio figlio, e quotidianamente il confronto con gli educatori e il personale della struttura, che aiuta nella gestione del figlio e nella gestione del quotidiano, scandendo la giornata con momenti e regole precise.
Gli obiettivi più importanti sono aiutare queste donne che per un periodo si trovano in difficoltà, offrendo ospitalità e un posto sicuro dove potersi rifugiare

Ingrid Busonera

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