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Aborto interno, cos'è e quali sono i sintomi

di Francesca Capriati - 27.03.2023 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Aborto interno: quali sono le cause dell'aborto spontaneo interno, quali i sintomi. Cosa succede dopo un aborto interno e cosa fare

In questo articolo

Aborto interno

Viene definito aborto interno (o ritenuto) una condizione in cui l'embrione o il feto muore all'interno dell'utero, ma il corpo non lo espelle. Non sempre si manifesta con sintomi precisi, come sanguinamento o dolori addominali, e può capitare che la diagnosi venga fatta durante un'ecografia di controllo nelle prime settimane di gravidanza. Ma perché accade e come capire che si è verificato un aborto interno?

Aborto interno, sintomi

Come ci si accorge di un aborto interno?

I più comuni sintomi sono:

  • Sanguinamento vaginale: potrebbe verificarsi un sanguinamento leggero o intenso.
  • Dolore addominale: localizzato soprattutto al basso ventre, simile a quello causato dal ciclo mestruale.
  • Contrazioni uterine
  • Scomparsa dei sintomi di gravidanza: la nausea, il vomito e la sensibilità al seno possono diminuire o scomparire completamente se l'aborto interno si verifica durante il primo trimestre di gravidanza.

È importante precisare che questi sintomi possono presentarsi anche durante una gravidanza che sta procedendo normalmente, quindi è fondamentale sempre consultare un medico per una diagnosi accurata.

In alcuni casi, l'aborto interno può essere asintomatico viene diagnosticato solo durante una visita medica di routine o durante un'ecografia che evidenzia l'assenza di battito cardiaco e la mancata crescita dell'embrione.

Aborto interno, quando avviene

In linea di massima l'aborto interno può avvenire nelle prime settimane di gravidanza (entro la 12esima settimana) quando il rischio di interruzione spontanea di gravidanza è più alto. 

Si tratta di un fenomeno piuttosto frequente: avviene in circa un terzo delle gravidanze e se è un aborto molto precoce la donna può non accorgersene e interpretare l'aborto come una normale mestruazione.

Le cause di un aborto spontaneo possono essere molteplici e spesso non vengono mai completamente chiarite, ma alcune delle cause più comuni includono:

  • Anomalie cromosomiche: la maggior parte degli aborti spontanei si verifica a causa di anomalie cromosomiche nel feto. Queste anomalie sono spesso causate da errori durante la divisione cellulare. Si tratta, quindi, di un embrione che non sarebbe sopravvissuto.
  • Problemi di salute materna: alcune condizioni di salute della madre, come diabete non controllato, ipertensione o malattie autoimmuni, possono aumentare il rischio di aborto spontaneo.
  • Infezioni: alcune infezioni, come la toxoplasmosi, la listeriosi e la rosolia, possono aumentare il rischio.
  • Problemi strutturali dell'utero: come l'utero setto o l'utero bicorne.
  • Esposizione a sostanze tossiche: come il fumo, l'alcol o le droghe può aumentare il rischio.
  • Età materna avanzata: le donne di età superiore ai 35 anni hanno un rischio più elevato di aborto spontaneo.

È importante comunque ricordare che spesso non c'è una sola causa, ma più fattori insieme che possono contribuire alla perdita del feto.

Aborto interno, cosa fare

Se si sospetta un aborto interno, è importante parlare con il proprio ginecologo il prima possibile. Il medico può eseguire un esame ecografico per confermare la diagnosi e valutare la situazione.

In alcuni casi, il corpo espellerà l'embrione da solo, ma in altri potrebbe essere necessario un intervento medico per rimuoverli.

In linea di massima si decide di intervenire in questo modo:

  • entro la dodicesima settimana, se non ci sono febbre o altri segno di malessere, si resta in vigile attesa tenendo sotto controllo la situazione, nell'attesa che l'utero espella il materiale da solo;
  • il medico potrebbe prescrivere dei farmaci - come il misoprostolo - per indurre l'espulsione del tessuto;
  • il medico può optare per il trattamento chirurgico, mediante dilatazione e raschiamento con aspirazione con una sorta di cannula che letteralmente aspira il contenuto dell'utero.

Quanto dura l'aborto interno?

La durata dell'aborto interno può variare a seconda della situazione individuale. In alcuni casi, il corpo espelle l'embrione o il feto entro pochi giorni o settimane dall'interruzione della gravidanza, mentre in altri casi potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per svuotare l'utero completamente.

Se il corpo sta espellendo il tessuto da solo, possono volerci diversi giorni o anche settimane. Durante questo periodo, potresti sperimentare crampi e perdite ematiche, simili a quelli che si verificano durante le mestruazioni.

In media, comunque, tra il 65 - 90% degli aborti si risolve con uno svuotamento spontaneo della cavità uterina entro massimo 6 settimane.

Domande e risposte

Aborto interno: si può sbagliare?

Gli errori sono rari ma in ogni caso, prima del raschiamento, viene eseguita un'altra ecografia per accertare l'aborto.

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