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Tre disturbi della gravidanza: stitichezza, salivazione e aerofagia

di Beatrice Spinelli - 09.06.2015 Scrivici

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Fonte: shutterstock
La gravidanza è un momento magico per il corpo di una donna, a volte però la mamma in dolce attesa dovrà fare i conti con antipatici disturbi tipici della gestazione: ecco come fronteggiarli

In questo articolo

Disturbi frequenti in gravidanza

In gravidanza possono presentarsi alcuni disturbi piuttosto frequenti.

Eccone tre.

Salivazione in gravidanza

La gravidanza è un evento che coinvolge e modifica tutto l’organismo della donna. I cambiamenti a carico di vari organi del corpo possono talora manifestarsi attraverso dei piccoli malesseri che in alcuni casi accompagnano la futura mamma durante tutti i nove mesi della gravidanza ma solo raramente si traducono in veri e propri disturbi.
Tra i malesseri più comuni ci sono la nausea e il vomito che a loro volta costituiscono la causa principale della scialorrea, ossia l’eccessiva secrezione di saliva.

La saliva è prodotta dalle ghiandole salivari della bocca che, in condizioni normali, ne secernono una quantità di un litro e mezzo al giorno. Ha numerose funzioni tra cui quella di sciogliere gli alimenti solubili, favorire la deglutizione rendendo viscidi gli alimenti masticati e iniziare i processi digestivi degli zuccheri.
La scialorrea in gravidanza è un disturbo che dipende direttamente dalla nausea e con essa si presenta fin dalle prime settimane di gravidanza e solitamente scompare intorno al terzo mese. Spesso questa condizione si verifica insieme allo ptialismo, cioè alla difficoltà di deglutire che si verifica quando la quantità di saliva diventa eccessiva.
A sua volta la difficoltà a deglutire la saliva prodotta per la facilità al vomito è la causa della salivazione abbondante. 

Lo ptialismo, che quindi costituisce spesso sia la causa che la conseguenza della scialorrea, l’ipersalivazione, la nausea e il vomito, sono probabilmente disturbi causati da un ormone secreto dalla placenta, la gonadotropina corionica (HCG) ossia l’ormone che si dosa nei test di gravidanza. Essi quindi sarebbero più intensi nei periodi di maggiore concentrazione dell’ormone HCG, ossia durante i primi tre mesi di gravidanza in cui si verifica una maggiore stimolazione esercitata dagli ormoni gravidici sulle ghiandole salivari. Inoltre questi disturbi possono presentarsi in seguito a infiammazioni della bocca (stomatiti e gengiviti), a dolori ai denti e/o alla carie dentaria o anche a causa delle modificazioni psicologiche che la gravidanza iniziale può provocare. Questi eventi sono frequenti nei primi mesi di gravidanza perché favoriti dalla nuova situazione ormonale.



C’è da dire che non tutte le donne soffrono di ipersalivazione nelle fasi iniziali della gravidanza; si calcola che ne soffra solamente il 5%, ed è comunque un disturbo che nella maggior parte dei casi scompare spontaneamente al massimo entro la fine del quarto mese.
Piccoli accorgimenti come mangiare uno yogurt fresco, masticare delle caramelle, dei biscotti o un tronchetto di liquirizia; bere bevande fresche, possono aiutare contrastare questo disturbo e ad alleviarne gli effetti

Stitichezza e gravidanza  

Durante la gravidanza molte funzioni organiche subiscono delle alterazioni che permettono all’organismo di adattarsi alla nuova condizione. L’apparato gastro-intestinale è uno tra quelli maggiormente interessati da tali modificazioni: gli equilibri e le funzioni cambiano e uno dei più frequenti disturbi nel corso della gestazione è la stitichezza (stipsi), che può essere causata dall’aumento del fabbisogno idrico dell’organismo materno, dall’eventuale vomito o dalla pressione che l’utero, ingrandendosi, esercita sul colon. Anche l’aumento del progesterone può favorire la stipsi. È molto importante curare o ancora meglio prevenire questo disturbo che può avere ripercussioni negative sulla salute della futura mamma, anche dopo la gravidanza, e causare indirettamente dei danni anche al feto.
Una patologia che spesso si associa alla stitichezza è l'alterazione della flora batterica intestinale che, per il rallentato transito intestinale e per il ristagno delle feci nell'ampolla rettale, può causare infezioni intestinali e infezioni delle vie urinarie e genitali che vanno trattate con terapie antibiotiche che potrebbero nuocere al feto. La stipsi, inoltre, per via dell’aumento dello sforzo evacuativo che comporta e dell’aumento del flusso sanguigno, può causare emorroidi e ragadi.
Uno dei rimedi più efficaci per contrastare questo disturbo è l'utilizzo di fibra alimentare associata ad un elevato apporto idrico; al contrario sono da evitare:

  • lassativi da contatto, perché sono dannosi per la mucosa intestinale e alterano in modo significativo l'equilibrio idro-elettrolitico già precario in gravidanza;
  •  lassativi osmotici (lattulosio, lattitolo) per gli stessi motivi dei lassativi da contatto e perché possono provocare flatulenza, meteorismo, senso di tensione che procurano molto fastidio soprattutto nelle fasi più avanzate della gravidanza;

 lassativi oleosi (oli di vaselina, paraffina) perché impediscono l'assorbimento delle vitamine liposolubili (A-D-E-K) estremamente importanti in gravidanza.

E' importante che l’alimentazione della futura mamma sia ricca di verdura  cotta e cruda ed è preferibile sostituire il pane bianco con il pane integrale o alla crusca. Tuttavia aumentare l’apporto di fibra nella dieta non è sempre così facile: infatti per raggiungere la quantità di fibra necessaria per assicurare un buon funzionamento delle funzioni intestinali bisognerebbe assumere grandi quantità di vegetali che non sempre sono graditi. Inoltre alcune fibre, soprattutto quelle non solubili come la crusca, riducono l’assorbimento di importanti oligo-elementi e minerali dell’intestino e possono addirittura aggravare la stitichezza. È importante allora preferire le fibre solubili come il glucomannano. Un altro semplice rimedio contro la stitichezza è fare del movimento: ad esempio camminare per mezz’ora al giorno aiuta a regolarizzare le funzioni intestali e la circolazione del sangue.

Aerofagia e disturbi di stomaco

Tra i disturbi legati alla gravidanza non sono rari l’aerofagia e il bruciore di stomaco. L' aerofagia è dovuta a un'ingestione eccessiva di aria che si accumula nell’apparato digerente e può creare piccoli problemi, come dolori addominali, oppure vere e proprie patologie. L’ingestione di aria avviene normalmente con il cibo, i liquidi e la deglutizione della saliva in una quantità pari a 2-3 ml di aria per deglutizione, ma quando questa quantità diventa eccessiva c’è qualcosa che non va. In gravidanza questo disturbo è provocato da cause fisiologiche legate ai cambiamenti cui viene sottoposto l’organismo materno per accogliere il feto. In particolare l’aerofagia durante la gestazione è provocata dalle modificazioni ormonali e dalla pressione che il feto esercita sull’apparato digerente della madre.

Un altro disturbo che interessa l’apparato digerente è il bruciore di stomaco che si avverte quando il contenuto gastrico refluisce nell’esofago e si manifesta con un bruciore alla bocca dello stomaco o dietro lo sterno.
In gravidanza questo disturbo è causato dalla pressione intra-addominale dovuta alla crescita dell’utero e generalmente si avverte di più quando ci si china o ci si distende. Sempre per via della crescita dell’utero si possono avere difficoltà a digerire alcuni cibi. Per limitare questo disturbo è necessario assumere una posizione corretta ed evitare quei cibi che possono aumentare la produzione di acidità nello stomaco, come i cibi troppo ricchi di grassi, quelli che fermentano come i cavoli e i legumi secchi e i cibi difficili da digerire come le carni in umido. Sono da preferire invece la carne alla griglia, il pesce, le verdure ben cotte e la frutta. Per prevenire o comunque alleviare questo disturbo può essere utile anche:

  • mangiare poco ma con maggiore frequenza;
  •  limitare l'assunzione di liquidi durante i pasti;
  • evitare cibi fritti o piccanti;
  • evitare le bevande gassate o quelle contenenti caffeina;
  • evitare di sdraiarsi subito dopo i pasti

Se anche queste misure risultassero poco efficaci contro il bruciore di stomaco e il fastidio rimane molto accentuato si possono assumere antiacidi privi di sodio che non sono controindicati in gravidanza

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