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Tachicardia in gravidanza: quali sono le cause e quando preoccuparsi

di Francesca Capriati - 18.09.2023 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Tachicardia in gravidanza: quando preoccuparsi, quali sono le cause della tachicardia nel primo, secondo e terzo trimestre di gravidanza

In questo articolo

Tachicardia in gravidanza

Durante la gravidanza, il corpo della donna vive una serie di cambiamenti significativi finalizzati a sostenere la crescita del bambino e il sistema cardiovascolare svolge un ruolo cruciale: il cuore della futura mamma deve fare un lavoro extra per soddisfare le esigenze del corpo in crescita e l'aumento del volume di sangue circolante nell'organismo materno può portare a una frequenza cardiaca leggermente più elevata rispetto a quella prima della gravidanza. Ma quando si può parlare di tachicardia in gravidanza e quando preoccuparsi?

Tachicardia in gravidanza nel primo trimestre

Il primo trimestre della gravidanza è spesso caratterizzato da significativi cambiamenti ormonali e fisiologici. In questa fase, per molte donne la tachicardia rappresenta una risposta normale del corpo: l'aumento del volume di sangue, necessario per supportare il feto in crescita, può causare un leggero aumento della frequenza cardiaca a riposo.

  • Quando preoccuparsi per la tachicardia in gravidanza? Una frequenza cardiaca che supera i 100-110 battiti al minuto a riposo dovrebbe essere valutata da un medico.

Tachicardia in gravidanza nel secondo trimestre

Il secondo trimestre è spesso definito come il periodo di "pace" della gravidanza, poiché molte donne sperimentano una riduzione dei sintomi iniziali come nausea e stanchezza. La tachicardia può, comunque, essere ancora presente in questa fase. Il corpo continua ad adattarsi ai cambiamenti della gravidanza e la frequenza cardiaca può variare da persona a persona: il cuore sta lavorando sodo per fornire sangue e ossigeno al feto, quindi un aumento moderato della frequenza cardiaca può essere normale.

Tachicardia in gravidanza nel terzo trimestre

Nel terzo trimestre, il peso del feto può esercitare una pressione maggiore sul cuore e sui vasi sanguigni, il che può contribuire alla persistenza o all'aggravarsi della tachicardia. Sono comuni sensazioni di palpitazioni o battiti cardiaci accelerati durante questo periodo. Anche in questo caso, è importante monitorare la situazione e discutere dei sintomi con il proprio medico.

Tachicardia in gravidanza: quando preoccuparsi

Se la tachicardia è lieve e non troppo frequente e non è associata ad altri sintomi come dolore toracico, difficoltà respiratorie o svenimenti, potrebbe non essere motivo di preoccupazione immediata. Tuttavia, se i sintomi sono gravi o si verificano frequentemente, è essenziale consultare un medico.

Cosa fare

Non sempre è possibile evitare la tachicardia, tuttavia possiamo provare a ridurre il rischio apportando alcuni cambiamenti nel nostro stile di vita.

  • Seguire una dieta equilibrata e evitando alimenti ad alto contenuto di grassi, carboidrati, sale e zucchero.
  • Limitare il consumo di caffeina e evita il consumo di alcolici. Smettere di fumare.
  • Mantenere un peso corporeo sano.
  • Praticare la meditazione, lo yoga o altre tecniche di rilassamento per ridurre il livello di stress.

La tachicardia in gravidanza è pericolosa?

Fatta la premessa che il ginecologo di fiducia è la principale figura di riferimento per qualsiasi dubbio o domanda, nella maggior parte dei casi una lieve tachicardia non è pericolosa per la salute della madre o del feto. Ovviamente in presenza di un battito accelerato o tachicardia frequente, o in associazione con altri sintomi va contattato il medico.

Domande e risposte

Quanto dovrebbero essere i battiti in gravidanza?

In gravidanza, la frequenza cardiaca a riposo può essere leggermente superiore rispetto al solito, ma dovrebbe comunque restare entro i 100 battiti al minuto a riposo.

Quando inizia la tachicardia in gravidanza?

La tachicardia è più comune nel primo trimestre a causa dei cambiamenti ormonali iniziali e dell'aumento del volume di sangue.

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