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Scialorrea in gravidanza

di Ostetrica Barbara Colombo - 09.06.2015 Scrivici

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L'ostetrica ci parla della scialorrea in gravidanza, una produzione eccessiva di salivazione che può risultare molto fastidiosa. Quali sono le cause e come intervenire?

In questo articolo

Perché tanta salivazione in gravidanza?

Uno dei disturbi antipatici e abbastanza fastidiosi che possono subentrare in gravidanza è l'ipersalivazione, una produzione cosi elevata che alcune volte non è nemmeno possibile evitare lo sgocciolamento. Questa condizione è conosciuta col termine medico di scialorrea gravidica, e vorrei tranquillizzarvi sul fatto che è molto comune e che non ha origine da una patologia.

Allora vediamo quali sono i motivi per cui si instaura questa condizione. In realtà il motivo principale è uno solo: le fluttuazioni ormonali. In particolare uno tra essi, la gonadotropina, riduce la capacità di deglutizione che, associata all'iperproduzione di saliva causa la scialorrea.

Quali sono i sintomi tipici che indicano una scialorrea fisiologica?

Tipicamente la scialorrea si presenta in associazione con le nausee del primo trimestre, la mattina oppure la sera, oppure a termine di gravidanza quando le fluttuazioni ormonali sono maggiori. In linea generale tra il quarto e il sesto mese la produzione di saliva dovrebbe stabilizzarsi (cosi' come gli ormoni) e limitare il disturbo. Un'altra caratteristica peculiare della scialorrea è che la saliva può presentare un sapore tipico: amaro e metallico. Purtroppo la continua deglutizione, causa dall'accumulo di saliva, induce un'introduzione di aria nello stomaco e alcune volte peggiora la nausea o causa altri problemi di tipo gastro-intestinale come dolori addominali, meteorismo e stitichezza. In alcuni casi anche l'alitosi (il cosidetto alito cattivo), può essere riferito a questo tipo di disturbo.

Esistono delle terapie o degli accorgimenti che possano far passare la scialorrea?

Dal momento che, come ho detto prima, l'origine del disturbo non è una vera e propria patologia ma piuttosto una condizione transitoria si tende ad evitare di prescrivere farmaci, anche perché le terapie hanno numerosi effetti collaterali. Quando però la quantità di saliva prodotta è tale da creare un serio disagio si cerca di controllare i sintomi con delle terapie principalmente omeopatiche/fitoterapiche.

La più diffusa è l'utilizzo del pilocarpinum, un'erbacea che ha come scopo la stimolazione delle ghiandole salivari e quindi una regolazione della loro funzionalità. Altri due prodotti molto utilizzati sono il mercurius solubilis e il veratrum album.

Mi raccomando però tutti questi rimedi devono essere assunti dopo aver consultato il ginecologo o l'ostetrica che vi segue in gravidanza.

Oltre alle vere e proprie terapie vi sono degli accorgimenti da adottare nella quotidianità che possono aiutare ad alleviare il problema. Tenete sempre in borsa uno snack salato e nel momento in cui sentite che la produzione salivare sta aumentando sgranocchiatene un pochino, questo aiuterà a smaltire la saliva limitando il sovraccarico di aria che viene ingerita senza il cibo.

Altri rimedi, anche se io li consiglio come ultima scelta visto che sono piuttosto fastidiosi, per combattere la produzione eccessiva di saliva possono essere: succhiare un limone o un cubetto di ghiaccio. Mi sento di concludere con un consiglio che non riguarda la vera e propria scialorrea, ma è utile per combattere i sintomi connessi alla scialorrea. Portate sempre con voi una bottiglia d'acqua oppure del succo di frutta. L'acqua vi servirà per contrastare la disidratazione e il succo di frutta stimolera' le ghiandole salivari a limitare la produzione di saliva lo stretto necessario per l'ingestione del succo.

È importante che portiate con voi anche un burro di cacao o uno stick idratante per le labbra. La salivazione continua spesso provoca la secchezza delle labbra che se trascurata può portare a tagli e sanguinamenti. La scialorrea è obiettivamente un problema fastidioso e imbarazzante. Parlarne con la specialista che vi segue in gravidanza può aiutarvi a non sentirvi imbarazzate e a non isolarvi, oltre ovviamente a cercare una terapia risolutiva.

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