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Polidramnios, i rischi del liquido amniotico in eccesso

di Monica De Chirico - 12.02.2015 Scrivici

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Fonte: shutterstock
La presenza di troppo liquido amniotico, il cosiddetto polidramnios, può essere la spia di una malformazione fetale o una patologia materna

Troppo liquido amniotico

Durante la gravidanza il liquido amniotico ha un ruolo molto importante per il benessere e la salute del bebè. Lo avvolge e lo protegge e ne favorisce lo sviluppo dalle prime fasi della gravidanza fino al parto. Tuttavia la presenza di troppo liquido amniotico, il cosiddetto polidramnios, può essere la spia di una malformazione fetale o una patologia materna.

Di cosa è composto il liquido amniotico?

E' composto di diversi elementi, in maggioranza acqua ricca di sali minerali, proteine, cellule fetali, etc. Non contiene sostante nutritive, ma enzimi che svolgono funzioni importanti per lo sviluppo del nascituro. Alcuni hanno proprietà antisettiche e proteggono il piccolo dal rischio di infezioni, mentre altri favoriscono il corretto funzionamento dei suoi polmoni. La quantità di liquido amniotico aumenta fino al 5° mese di gravidanza con una media di 800 a 1000 ml verso la 31° settimana di gravidanza. Poi il livello diminuisce fino al termine, per raggiungere i 700 ml in media.

Quando la quantità di liquido amniotico è troppo rilevante siamo di fronte al polidramnios, che si verifica nel 2% delle gravidanza e nella maggior parte dei casi non è grave. Il controllo della quantità avviene attraverso l'AFI, l'indice di fluido amniotico. Se questo supera i valori tra 220 e 250 mm il liquido risulta eccessivo.

I sintomi 

I sintomi più frequenti possono essere un utero ingrossato, i disturbi addominali, problemi di digestione, gonfiore alle gambe, affanno nel respiro, emorroidi. Anche un aumento di peso brusco, problemi respiratori potrebbero essere segnali d'allarme.

Le cause

Il polidramnios è uno squilibrio tra la produzione del liquido amniotico e il suo riassorbimento. Il diabete gestazionale è tra le cause più frequenti. Anche un'infezione come la toxoplasmosi può portare ad una produzione eccessiva di liquido. Una difficoltà a riassorbire il liquido può essere legato ad un'anomalia digestiva nel bambino, o della parete addominale, o del sistema centrale, una cardiopatia fetale, o un'anomalia cromosica.

I rischi

Tra i rischi di una presenza eccessiva di liquido amniotico come leggiamo su Magicmaman c'è quello di un parto prematuro. In effetti il liquido in eccesso potrebbe fare pressione e portare ad una rottura delle membrane e al presentarsi delle contrazioni.

Come intervenire

Prima di tutto occorre individuare la causa di questo eccesso di liquido amniotico. Quindi occorre sottoporsi ad alcuni esami: un'ecografia morfologica per verificare la presenza di un'eventuale malformazione nel bambino (a livello urinario, renale o digestivo), un'amniocentesi per escludere un'anomalia cromosomica, e un'analisi del sangue per vedere se ci sono infezioni.

In funzione della causa, bisogna intervenire in modo diverso. Se si tratta di un diabete gestazionale, la futura mamma deve essere tenuta sotto stretto controllo. In caso di malformazioni nel bebè, a seconda della gravità, occorre intervenire chirurgicamente al momento della nascita. Nei casi più gravi i medici potrebbero consigliare un'interruzione medica della gravidanza, che sono comunque liberi di decidere se continuare o meno

 

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