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Cos’è l’osteoporosi gravidica
L'osteoporosi gravidica è una condizione che si può presentare di frequente nelle donne in attesa a causa dell'aumento del fabbisogno di calcio, sostanza da fornire in grandi quantità al feto. Durante la gravidanza raddoppia l'efficienza dell'assorbimento intestinale del calcio, così come il riassorbimento osseo. Questo aggiustamento avviene al fine di soddisfare le richieste fetali. Le neomamme dovrebbero quindi adottare un regime alimentare che fornisca un'adeguata assunzione di calcio e di vitamina D. L'osteoporosi causa una riduzione della densità dell'osso rendendolo può debole e più soggetto a eventuali fratture.
Quali sono i sintomi dell’osteoporosi
L'osteoporosi potrebbe non causare alcun sintomo fino al verificarsi di una frattura. La riduzione ossea si verifica molto gradualmente e alcuni soggetti potrebbero non avere mai i sintomi. Quando l'osteoporosi causa la rottura di ossa (fratture), a seconda della sede della frattura, potrebbe insorgere dolore. Le fratture tendono a guarire lentamente nei soggetti affetti da osteoporosi e potrebbero portare a deformità come la curvatura della colonna vertebrale. Le fratture da fragilità sono solitamente causate da uno sforzo o da una caduta relativamente banali, come una caduta dalla posizione eretta, seduta o distesa, ad esempio dal letto, che normalmente non causerebbe lil trauma di un osso sano. Nel caso dell'osteoporosi gravidica, ci si accorge della patologia solo quando si avverte un forte dolore alla schiena, determinato da un cedimento vertebrale. Un dolore che però spesso viene genericamente associato alla gravidanza o al parto e per questo la diagnosi è quasi sempre tardiva.
I fattori di rischio di osteoporosi e le malattie che possono causarla in gravidanza
La probabilità di avere ostoporosi in gravidanza aumenta nelle donne che presentano alcuni fattori di rischio come:
- Gravidanza in giovane età
- Etnia europea o asiatica
- Familiarità per osteoporosi
- Precedenti fratture senza trauma evidente
- Bassa densità minerale ossea
- Basso peso corporeo
- Basso aumento ponderale in gravidanza
- Precedenti alterazioni del ciclo mestruale
- Basso apporto di calcio con la dieta
- Fumo di sigaretta
- Eccessivo consumo di alcoolici
- Ridotta attività fisica
- Terapia con glucocorticoidi
Ci sono poi anche alcune malattie che potrebbero portare ad avere l'ostoporosi gravidica, per esempio se si soffre di disturbi endocrinologici come ipotiroidismo, ipertiroidismo, anoressia mentale, ipergonadismo.
Anche le malattie gastro- enteriche, reumatiche, renali ed ematologiche sono alle volte causa di osteoporosi. Infine, la probabilità di sviluppare la condizione cresce se si soffre di malattie genetiche del collageno o malattie neuromuscolari.
La prevenzione e cosa fare prima e durante la gravidanza
Per evitare l'ostoporosi in gravidanza può essere utile controllare quanto calcio e vitamina D si assume e tenere in considerazione l'aumento della possibilità di sviluppare la condizione se si hanno alcuni dei fattori di rischio sopra elencati. Secondo la fondazione FIRMO, fondazione italiana ricerca malattie ossee, "nella donna i fabbisogni sono: 11-17 anni: 1300 mg/die; 30-59 anni: 1000 mg/die; in gravidanza e allattamento:1000 mg/die; ≥ 50 anni: 1200 mg/die.Una quota della vitamina D è sintetizzata a livello della pelle grazie all'esposizione solare (sono consigliabili almeno 10 minuti al giorno di esposizione alla luce del sole di volto, collo, braccia e gambe). Gli alimenti, quali olio di pesce (salmone, sgombro) e olio di fegato di merluzzo, rappresentano un'altra fonte di vitamina D. Anche per la vitamina D, in caso di necessità, esistono integratori che possono colmarne la carenza.È consigliabile praticare un'attività fisica regolare e costante per la salute delle nostre ossa, come camminate e ginnastica per almeno 30 minuti al giorno". All'inizio della gravidanza può essere utile una visita medica per valutare la familiarità e i fattori di rischio personali, dei farmaci e delle malattie collegati al rischio di osteoporosi. Tramite esami del sangue e delle urine si controllano i livelli di calcio e fosforo, mentre un esame ultrasonografico del calcagno o della falange valuta la quantità di minerale osseo e predice il rischio di frattura.