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La negazione di gravidanza

di Monica De Chirico - 19.12.2014 Scrivici

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Sembrerà strano, assurdo o forse sarebbe meglio dire inconcepibile, ma il diniego di gravidanza è un fenomeno più esteso di quanto si possa immaginare. Come si manifesta e quali sono le cause?

Negazione della gravidanza

Nessuno stato è così simile alla pazzia da un lato, e al divino dall’altro quanto l’essere incinta. La madre è raddoppiata, poi divisa a metà e mai più sarà intera.
(Erica Jong)


Vi sembrerà strano, assurdo o forse sarebbe meglio dire inconcepibile, ma vi garantisco che il fenomeno è più esteso di quanto si possa immaginare. Di cosa sto parlando? Del diniego di gravidanza… Che cos’è? In sostanza, quando una donna non si rende conto di essere incinta, si manifesta la cosiddetta negazione di gravidanza.



Come avviene? In pratica, nel cervello della futura mamma scatta una sorta di clic anomalo, che le impartisce un ordine perentorio: “Tranquilla, non è successo niente…” Così, il suo corpo agisce come di consueto:  il ciclo mestruale non si interrompe, la pancia resta piatta, la presenza del feto non viene minimamente percepita, ecc.

Ed è per questo motivo che non si accorge di aspettare un figlio, proprio perché tutti i classici sintomi della maternità restano latenti. Infatti, quando si è in presenza di un diniego di gravidanza, il peso corporeo dell’inconsapevole futura mamma aumenta in modo lieve (solo di quattro o cinque chili), il bambino si muove poco e si sviluppa generalmente nella parte superiore dell’utero, e soprattutto in verticale piuttosto che in orizzontale. Di conseguenza, la gestazione in sé diventa invisibile. E non è tutto…

Dato che esistono due tipi di diniego, la negazione parziale e quella totale, le ripercussioni emotive e psicologiche sulla donna possono avere effetti davvero sconvolgenti. Infatti, se la negazione è totale, la donna si rende conto della propria situazione soltanto al momento del parto e ciò può comportare un vero e proprio trauma, perché in preda all’ansia e al panico, lo shock dall’accaduto fa sì che al neonato non vengano apportate le giuste cure.

Inoltre, nei casi più seri, quando la donna sviluppa una forte depressione, potrebbero addirittura manifestarsi episodi di infanticidio.

Per quanto concerne la negazione parziale, invece, la scoperta della gravidanza avviene in modo accidentale, di norma tra il quinto e il nono mese, generando caos e scompiglio nella vita della futura mamma.

Comunque, in entrambi i casi, la negazione di gravidanza è un disturbo che attesta l’influenza della psiche sul corpo, perché la donna, inconsapevole di essere incinta, sviluppa l’esigenza di negare, e tale diniego è talmente forte da influenzare tutte le funzioni biologiche: l’aumento di peso è irrisorio, non avverte i movimenti del feto, non ha stanchezza e il ventre non diventa pronunciato.

Così, la negazione della gravidanza si configura come l’esatto opposto della gravidanza isterica, dove il desiderio di maternità è talmente forte da condizionare psiche e corpo, tanto da generare nella donna le manifestazioni tipiche della gestazione.

All’atto pratico, già negli anni Settanta si erano riscontrati casi di diniego di gravidanza e già allora veniva considerato come un disturbo causante stress e shock emotivo. A livello psicanalitico, invece, è considerato come un meccanismo di difesa messo in atto dalla donna per proteggersi da una sofferenza insostenibile, dovuta ad esempio a uno stupro o a ripetuti abusi sessuali, fisici o psicologici subiti durante l’infanzia. Essenzialmente, questa patologia rivela il grande potere dell’inconscio umano e ancor prima della negazione della gravidanza, a queste donne viene tolta la possibilità di esprimere le loro emozioni e quindi il momento irripetibile di sentirsi madri.

I principali fattori scatenanti possono essere: la sterilità, un certo numero di gravidanze ravvicinate, le aggressioni sessuali, un contesto familiare poco favorevole, ecc.

In questi e in altri casi, a monte della negazione di gravidanza, vi è un rifiuto inconscio che il corpo elabora in modo decisivo, esprimendo un diniego profondo. In ambito legale, la negazione di gravidanza è un fenomeno ancora poco noto, tant’è che non è prevista nel codice penale, e in caso di abbandono o di infanticidio, spetta al giudice decidere se questa patologia possa costituire o meno un attenuante della pena da accordare

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