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Cosa fare in caso di emorroidi in gravidanza

di Redazione PianetaMamma - 11.01.2022 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Emorroidi in gravidanza: perché vengono, quali sono i sintomi, come evitare che peggiorino e come trattarle senza medicine.

Emorroidi in gravidanza

Durante i nove mesi di gestazione possono essere tanti i disturbi che colpiscono la futura mamma, a causa dei cambiamenti ormonali, dell'eventuale ansia, del peso, di tutti gli stravolgimenti fisici e mentali a cui è sottoposta. Tra questi, le emorroidi in gravidanza sono piuttosto frequenti, ma anche fastidiose.

In questo articolo

Perché vengono le emorroidi in gravidanza

Ben l'80 per cento delle donne soffre di emorroidi in gravidanza: un disturbo che può essere di lieve, media o grave entità, ma che comunque non deve essere sottovalutato perché può risultate davvero invalidante e soprattutto scatenare altre problematiche, come per esempio la stitichezza dovuta alla paura di defecare. Sono dovute sostanzialmente dall'aumento della pressione pelvica, causato dal peso dell'utero sulla vena pelvica, ma anche da cambiamenti ormonali (in particolare di progesterone, che rende più molli i tessuti), da una maggiore sedentarietà, cambiamenti nelle abitudini alimentari e stipsi. 

Cosa sono le emorroidi

Le emorroidi sono dilatazioni di un reticolo venoso che irrora il retto, chiamato appunto plesso emorroidali. Quando questo reticolo si dilata, vengono fuori delle ectasie - dilatazioni patologiche - che prendono la nota forma delle emorroidi. Le emorroidi possono essere transitorie e soprattutto possono essere interne, quindi causare dolore ma non essere visibili. 

Sintomi: come si riconoscono le emorroidi

Se non avete mai avuto le emorroidi potreste avere qualche dubbio: magari toccandovi non sentite escrescenze, ma dovreste farvi venire il dubbio se: 

  • sentite bruciore o prurito all'ano
  • provate dolore nella defecazione o, peggio, sempre
  • provate una sensazione di peso nella zona anale
  • trovate del sangue quando vi pulite

Le emorroidi in gravidanza compaiono solitamente verso la fine, ma se siete già soggette potrebbero darvi fastidio molto prima a causa dell'aumento del progesterone. Altrimenti sarà il peso esercitato dall'utero e dal suo contenuto a spingere sulle vene e disturbare la circolazione di quella zona, provocando le emorroidi. 

Come curare le emorroidi in gravidanza

Se soffrite di emorroidi in gravidanza potete provare a mettere in pratica delle buone abitudini per vedere se la situazione rientra. 

Per esempio, potete: 

  • aumentare il consumo di fibre, stimolando la defecazione e ammorbidendo le feci (può essere utile mangiare dei kiwi al mattino, a stomaco vuoto)
  • mettere sotto i piedi uno sgabellino per aiutare il passaggio delle feci
  • camminare un'ora al giorno
  • non restare sedute troppo a lungo
  • non indossare tanga, ma slip comodi
  • bere molto

Nel caso in cui la sintomatologia sia così importante da influire sul normale svolgimento delle attività quotidiane, sarebbe meglio consultare un medico per decidere insieme il trattamento.

Esistono creme e supposte che risolvono i sintomi in pochissimo tempo, alcune a base di piante come l'hamamelis o calendula, altre a base di flavonoidi. Se però nemmeno i trattamenti topici aiutano, sarebbe meglio parlarne con un proctologo per non arrivare al parto con disturbi importanti. Il parto naturale, infatti, potrebbe ulteriormente peggiorare la situazione a causa delle spinte necessario per espellere feto e placenta

Di solito le emorroidi in gravidanza rientrano dopo il parto, anche se potrebbero restare delle escrescenze in zona anale. Se per caso il problema dovesse persistere e risultare invalidante, sarebbe meglio valutare insieme al medico l'eventualità di una chirurgia per rimuoverle. 

Le emorroidi in gravidanza colpiscono la maggior parte delle future mamme, con sintomi più o meno intensi e più o meno presenti. È importante non sottovalutare il malessere e cercare il più possibile di avere uno stile di vita sano, che tenga alla larga il disturbo. Se però nemmeno le buone abitudini bastano, è necessario consultare un medico anche in vista del parto, che potrebbe peggiorare la situazione a causa delle spinte. 

Le emorroidi nella fase post parto possono non dare particolari sintomi, ma in molti casi invece sono responsabili di:

  •  prurito,
  •  bruciore,
  •  dolore,
  •  difficoltà e dolore nell'evacuazione;
  •  sanguinamento rettale.

In qualche caso possono essere visibili oppure si possono sentire al tatto, soprattutto se sono esterne.

Cosa fare se le emorroidi nel post parto non passano?

Ecco qualche consiglio pratico:

  •  Evitare di star sedute o in piedi per troppo tempo per ridurre la pressione sulla zona rettale, meglio stendersi più possibile;
  •  in caso di dolore si può prendere il paracetamolo che è indicato sia in gravidanza che in allattamento, se non si allatta si possono assumere anche i FAS;
  •  applicare una busta del ghiaccio sulla zona interessata. La cosiddetta "Terapia del freddo" può ridurre il dolore e il disagio;
  •  sedersi nella vasca dopo aver riempito un fondo di acqua tiepida per un immediato sollievo;
  •  alternare impacchi caldi e freddi;
  •  dopo l'evacuazione pulire delicatamente la zona anale con una soluzione apposita;
  •  rivolgersi al proprio medico o ad un proctologo che saprà indicare la terapia farmacologica più adatti, consigliando anche farmaci compatibili con l'allattamento.

FONTI

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