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Complesso TORCH
Sono diverse le infezioni che si possono contrarre in gravidanza, molte di queste vengono trasmesse dalla madre al feto e mettono a rischio la salute del neonato. È il caso del complesso TORCH, che racchiude batteri e virus pericolosi per il feto. Ecco cos'è e come proteggersi.
Cos'è il complesso TORCH
TORCH è un acronimo che racchiude diversi agenti che causano infezioni perinatali, che vengono cioè trasmesse da una donna incinta al suo feto. Nello specifico:
- 'T' sta per Toxoplasma
- 'O' sta per Others (altre infezioni), ovvero i virus della Varicella Zoster, il Parvovirus B19, il virus dell'Epatite B e C, quello dell'HIV e il Treponema pallidum responsabile della sifilide
- 'R' sta per Rosolia
- 'C' per Citomegalovirus
- 'H' sta per Herpes Simplex
Le modalità infettive possono essere diverse e normalmente sono correlate a un passaggio transplacentare (ossia attraverso la placenta), tramite la vagina o il canale del parto. Tuttavia, spesso il feto presenta alcuni meccanismi difensivi che si sviluppano in gravidanza. Gli anticorpi materni passano al feto proprio tramite la placenta, mentre il feto stesso, già all'inizio della settima settimana di gravidanza, inizia una propria produzione di anticorpi, capace di contrastare le infezioni.
I rischi delle infezioni del complesso TORCH
Vediamo nel dettaglio quali rischi comportano alcune delle più note infezioni che rientrano nel complesso TORCH.
- Toxoplasmosi. È una zoonosi causata dal Toxoplasma gondii, un parassita che può essere trasmesso agli esseri umani attraverso il consumo di carne non ben cotta o cruda o anche verdura contaminata, oppure il contatto con le feci del gatto. È particolarmente rischiosa per il feto se contratta nel primo trimestre di gravidanza: può, infatti, provocare gravi conseguenze come morte fetale ed encefaliti, causando il ritardo dello sviluppo cognitivo.
- Citomegalovirus. È un'importante causa di patologie fetali, anche gravi, se trasmesso al feto durante la gravidanza. Risulta, infatti, essere la principale causa di infezione congenita nei Paesi sviluppati e può dar vita a difetto uditivo neurosensoriale e ritardo psicomotorio.
- Rosolia. Una malattia virale contagiosa, che diventa pericolosa se contratta durante la gravidanza perché può provocare aborto spontaneo, morte intrauterina o gravi malformazioni fetali (sindrome della rosolia congenita).
- Virus dell'Herpes simplex. La sua trasmissione è maggiormente legata al canale del parto. Per questa ragione il rischio più alto è quello dello sviluppo dell'herpes neonatale, caratterizzato da infezioni cutanee, infezione disseminata e spesso compromissione di alcuni organi.
- Treponema pallidum. È il batterio responsabile della sifilide. Se contratto dopo la 16esima settimana può portare alla morte in utero, o alla sifilide congenita precoce o tardiva.
- Parvovirus B19. Come il Treponema pallidum rientra nelle patologie del complesso TORCH indicate come 'Others'. È maggiormente responsabile di idrope fetale e aborto spontaneo.
Complesso TORCH in gravidanza: come prevenirlo
Il dottor Maurizio Zavattoni, infettivologo di Humanitas San Pio X, consiglia innanzitutto alla coppia che desidera avere un figlio un percorso preconcezionale multidisciplinare, durante il quale vengono date indicazioni per affrontare in modo consapevole una gravidanza, e un percorso infettivologo personalizzato, in caso di infezioni contratte nei 9 mesi di gestazione.
È poi importante che, prima del concepimento o entro le prime 10 settimane di gestazione, la donna esegua il test sierologico per valutare la presenza di anticorpi anti-Toxoplasma. In caso risultasse negativa (non immune), dovrà seguire una serie di norme comportamentali e alimentari per evitare di contrarre la malattia, contro cui non è ancora disponibile un vaccino, e lo stesso vale per il Citomegalovirus. Contro i virus della Rosolia e della Varicella Zoster esiste, invece, vaccini raccomandati alle donne che non hanno contratto la malattia prima della gravidanza. Per il virus dell'Epatite B il vaccino è obbligatorio.