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Carenza di vitamina D in gravidanza: tutto quello che c'è da sapere

di Francesca Demirgian - 30.09.2020 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Se la mamma ha carenza di vitamina D in gravidanza quali possono essere i rischi per il bambino? Cosa fare e a chi rivolgersi? La guida completa

In questo articolo

Carenza di vitamina D in gravidanza: cosa fare

La vitamina D è una grande alleata delle donne durante la gravidanza e l'allattamento. Molti sono gli esperti che - in casi specifici - ne consigliano un apporto giornaliero per assicurare salute alla mamma e al feto. 

La vitamina D, infatti, è necessaria per l'assorbimento del calcio, per la formazione delle ossa, per la mineralizzazione dello scheletro del feto.

Durante la gravidanza può esserci un calo di vitamina D e, se non viene tenuto sotto controllo, può portare ad un'alterazione del procedimento di formazione dello scheletro fetale e avere conseguenze anche sullo scheletro materno. Non solo, secondo alcuni studi, sembrerebbe che una carenza importante di vitamina D possa provocare anche preeclampsia, parto pretermine, arresto della crescita e aumentare il rischio di sviluppo di malattie croniche del sistema immunitario e respiratorio. 

Ma andiamo con ordine, cercando di capire meglio cos'è la vitamina D, quando una donna incinta può averne quantità troppo basse e come comportarsi in questi casi.

L'importanza della Vitamina D

La vitamina D è importantissima in gravidanza e non solo.

La vitamina D è fondamentale per l'assorbimento delle ossa e, dunque, in caso di gravidanza, per la formazione delle ossa del bambino. Alcuni studi sostengono che una carenza di vitamina D nel corso della gravidanza potrebbe influenzare la formazione delle ossa non solo del feto, ma anche in epoche successive della vita, durante la crescita e lo sviluppo del bambino.

Non è tutto: una carente presenza di questa vitamina nei 9 mesi, potrebbe avere conseguenze anche sui denti del piccolo.

I cibi che contengono vitamina D

Le fonti alimentari che contengono la Vitamina D sono il tuorlo d'uovo, alcuni pesci grassi come il salmone e lo sgombro e formaggi grassi. Questi alimenti vanno assunti con parsimonia, seguendo un preciso piano alimentare che, solitamente, è il ginecologo ad indicare alla gestante in caso di carenza di vitamina D.

In alternativa la vitamina D può essere assunta attraverso degli integratori acquistabili in farmacia. Ma, anche in questo caso, è fondamentale non fare di testa propria e seguire i consigli dello specialista.

Gravidanza e carenza Vitamina D: i rischi

Lo abbiamo accennato in precedenza, ma cerchiamo di capire meglio quali sono i rischi della carenza di vitamina D in una donna incinta o durante l'allattamento.

Un deficit di vitamina D in gravidanza potrebbe avere conseguenze sia sullo scheletro materno che su quello fetale. Il primo potrebbe subire delle alterazioni, il secondo rischia di non formarsi correttamente. 

Alcuni studi hanno inoltre associato la carenza di vitamina D a problematiche delicate che, possono interessare la donna in dolce attesa. Parliamo, nello specifico, di preeclampsia, anche detta gestori, di parto pretermine, di arresto della crescita e dunque di neonati più piccoli rispetto alla loro età gestazionale.

Non solo: il mancato apporto di vitamina D favorisce la comparsa di malattie respiratorie e aumenta il rischio di infezioni ai bronchi e polmoni. Secondo alcune ricerche mediche, le conseguenze della carenza di vitamina D in gravidanza potrebbero manifestarsi anche dopo il parto e dopo diversi anni di vita del bambino, sotto forma di disturbi neorocognitivi, disturbi alimentari negli anni dello sviluppo (dai 6 ai 10 anni prevalentemente e fino al raggiungimento del picco di massa ossea).

Carenza di vitamina D e aborto spontaneo

Non ci sono dati certi su questo, ma secondo alcune tesi, la carenza della vitamina D potrebbe provocare anche un aborto spontaneo nel primo trimestre, o di morte in utero nel secondo e terzo trimestre. 

La vitamina D, infatti, rappresenterebbe un ruolo fondamentale nella formazione corretta della placenta nelle prime fasi della gravidanza.

Carenza di vitamina D: quali donne ne soffrono?

Non tutte le donne vengono sottoposte ad uno screening dei valori di vitamina D in gravidanza, ma ci sono delle categorie "a rischio" che devono essere tenute sotto controllo.

Alcune persone, più di altre, infatti, rischiano di sviluppare una carenza di questa vitamina.

E' il caso, ad esempio, di persone con elevata pigmentazione cutanea, di persone che si espongono poco al sole, di persone obese o che assumono farmaci che potrebbero in qualche modo interferire con il metabolismo della vitamina D.

Potrebbero essere inoltre soggette a carenza di vitamina D le mamme molto giovani (nel periodo dell'adolescenza), chi ha un aumentato rischio di preeeclampsia e chi ha avuto un figlio in precedenza, affetto da rachitismo.

Non tutte le donne, dunque, devono assumere integratori o alimenti a base di vitamina D o eseguire dei controlli specifici su questa vitamina, ma sarà il ginecologo ad individuare i casi "a rischio".

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