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Datazione della gravidanza: come funziona dopo il transfer

di Viola Stellati - 12.06.2024 Scrivici

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È possibile fare la datazione della gravidanza in 6^ settimana dopo il transfer? La risposta è no e in questo articolo scopriremo il perché

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Datazione della gravidanza

La dolce attesa è senza ombra di dubbio un periodo pieno di gioia per moltissimi futuri genitori, ma purtroppo non sempre è facile rimanere incinta. Per fortuna, oggi grazie alla procreazione medicalmente assistita è più facile concepire anche in situazioni più delicate e complesse. Tuttavia, una gestazione di questo tipo presenta delle piccole differenze rispetto a quella naturale, come nel caso della datazione della gravidanza a seguito del transfer.

Datazione della gravidanza: cosa si intende per transfer?

Prima di scoprire la datazione della gravidanza a seguito del transfer cerchiamo di capire bene che cosa è quest'ultimo. Come riporta un articolo dell'Instituto Bernabeu, per transfer embrionario si intende un vero e proprio trasferimento di embrioni. In sostanza, siamo nella tappa finale di diversi trattamenti di riproduzione medicalmente assistita, come le fecondazione in vitro, la donazione di ovociti, l'adozione di embrioni, l'uso di embrioni crioconservati e diverse altre tecniche attualmente esistenti.

Si tratta di una procedura non troppo complessa (quel che i medici definirebbero di "routine") e che soprattutto non necessita di anestesia in quanto indolore. Tuttavia, in seguito al transfer è importante riposare qualche minuto, per poi della riprendere le attività quotidiane ma sempre evitando sforzi inutili.

Datazione della gravidanza in 6^ settimana dopo il transfer, sì o no?

La risposta alla domanda: "È possibile avere la datazione della gravidanza in 6^ settimana dopo il transfer?" è: dipende dal tipo di trattamento. A livello generale, infatti, questa è un'epoca della gestazione in cui risulta difficile effettuare misurazioni precise legate alle dimensioni dell'embrione, e per questo non è sempre detto che si possa fare la datazione. Per avere una datazione davvero precisa, infatti, occorrerebbe aspettare la 10^ settimana, perché prima il calcolo potrebbe essere approssimativo.

Tuttavia, come accennato precedentemente, le datazioni possono differire in base al tipo di tecnica di procreazione medicalmente assistita a cui ci si è sottoposti. Nelle prossime righe cercheremo di chiarire tutti i dubbi.

Calcolo delle settimane con fecondazione in ICSI

Come riporta un articolo di BabyCentre, con fecondazione in ICSI si intende l'iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi, ovvero la procedura più usata per trattare i problemi d'infertilità maschile e anche quella con maggiori probabilità di successo.

In questi casi, la datazione della gravidanza si può tentare facendo un semplice calcolo: basta sottrarre 14 giorni alla data dell'inseminazione dell'embrione. Una volta fatto, occorre aggiungere 266 giorni (38 settimane) per avere un calendario completo della gravidanza standard.

Datazione della gravidanza con fecondazione eterologa

Su un articolo di Flo.health si può leggere che si ricorre alla fecondazione eterologa in caso di infertilità assoluta: è una tecnica che prevede l'utilizzo di gameti (il seme maschile e/o l'ovulo femminile) provenienti da un donatore esterno alla coppia.

Nel caso in cui si ricorra a questa tecnica di procreazione medicalmente assistita, per la datazione di gravidanza si calcola come ultima mestruazione quella avvenuta due settimane prima del transfer.

Datazione della gravidanza con fecondazione FIVET

In un altro articolo dell'Instituto Bernabeu si può leggere che la fecondazione FIVET consiste in una tecnica di fecondazione assistita in vitro, quindi la procedura che prevede l'unione in laboratorio dei gameti (cellule uovo e spermatozoi) con un successivo trasferimento degli embrioni sviluppati nell'utero della futura mamma.

Anche in tali circostanze, per individuare il momento in cui inizia la gravidanza bisogna sottrarre 14 giorni dalla data di inseminazione dell'embrione.

Fonti

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