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Perdite verdi vaginali: cosa sapere
Le perdite sono secrezioni della mucosa vaginale o di quella uterina. La presenza di fuoriuscita di liquido privo di colore e di odore, se non accompagnato da altri sintomi, ha un carattere fisiologico ed è comune in particolari periodi della vita di una donna. Alcune tipologie di secrezioni vaginali possono invece essere associate a condizioni di carattere patologico. Un campanello d'allarme di una possibile infezione in corso, oltre al cattivo odore, è proprio il colore, in particolare quando assumono una colorazione gialla o verde. Questo tipo di perdite possono essere, per esempio, la conseguenza di un'infezione di origine batterica o da fungo come la candidosi. Nella maggior parte dei casi, le perdite vaginali gialle e verdi sono accompagnate da altri sintomi come il prurito, il bruciore o l'arrossamento.
Le cause delle perdite gialle o verdi
Una delle principali cause di perdite gialle o verdi è la tricomoniasi, un'infezione vaginale a trasmissione sessuale causata da un parassita, il Trichomonas vaginalis, che si insedia nella vagina o nell'uretra, provocandone l'infiammazione accompagnata da bruciore e prurito e da perdite di colore giallastro-verdognolo, nonché da dolore quando si urina e durante i rapporti sessuali. Secondo quanto attestato dall'Istituto Superiore della Sanità, la trichomonas è l'infezione sessualmente trasmessa più diffusa al mondo. In quasi la metà delle ipotesi questa infezione vaginale si presenta in maniera del tutto asintomatica. Le prime manifestazioni cominciano a comparire tra i 4 e i 28 giorni successivi al giorno in cui è stata contratta l'infezione. Oltre alle perdite vaginali verdi, la trichomonas può presentare una pluralità di sintomi, come prurito o bruciore ai genitali esterni. Se viene contratta in gravidanza può provocare un parto pretermine. Altre possibili cause sono:
- alcuni tipi di infezioni vaginali, spesso causate da un processo di alterazione della microflora dovuto per esempio all'uso di antibiotici, contraccettivi orali o all'impiego della spirale uterina
- il frequente utilizzo di lavande vaginali
- il diabete e lo stress
Come trattare la tricomoniasi
Per diagnosticare la tricomoniasi è necessario effettuare dei test di laboratorio che si eseguono su tampone vaginale per la donna, tampone uretrale per l'uomo o su un campione di urina per entrambi.
Come spiega l'Istituto Superiore della Sanità, tradizionalmente "il metodo più comune, rapido ed economico per la diagnosi di Trichomonas vaginalis è l'esame microscopico a fresco del secreto vaginale o uretrale; tuttavia questo esame ha una sensibilità bassa (del 60-70% nella donna e del 30% nell'uomo), inoltre il campione deve essere analizzato entro pochi minuti dal prelievo per evitare di avere un risultato falsamente negativo. La coltura è stata a lungo considerata il gold standard per la diagnosi di infezione da Trichomonas vaginalis. Possiede una sensibilità del 90-96% risultando positiva già a minime concentrazioni di microrganismi". Il trattamento della tricomoniasi si basa sulla somministrazione orale di metronidazolo o di tinidazolo. Durante il periodo della terapia va evitata l'assunzione di bevande alcoliche (fino a 24 ore dopo la fine della terapia con metronidazolo, e fino a 72 ore con tinidazolo). Considerata l'alta incidenza di reinfezioni nelle donne è raccomandato un controllo successivo alla terapia da effettuare entro 3 mesi dal trattamento iniziale. I partner sessuali devono essere ugualmente trattati ed è indicata l'astensione dai rapporti sessuali durante tutta la terapia, fino alla completa guarigione di entrambi. In ogni caso, sarà il medico a indicare il tipo di trattamento e la metodologia.
Come evitare di contrarre infezioni vaginali
Se si adottano dei comportamenti responsabili e preventivi, si può cercare di evitare di contrarre delle infezioni vaginali. Ecco una serie di consigli per prevenire i disturbi:
- No a indumenti stretti o aderenti, comprimono e ostacolano la traspirazione cutanea
- Sì alla biancheria con tessuti naturali, l'ideale sarebbe in cotone perché è morbido, leggero e traspirante, assorbe efficacemente sudore e umidità lasciando la pelle sempre fresca e asciutta
- Mantenere la pelle asciutta, il contatto delle parti intime con l'umidità favorisce la proliferazione di batteri
- Attenzione all'igiene intima, è bene lavarsi una volta al giorno e sempre dopo ogni rapporto sessuale e dopo essere andate di corpo, evitando di usare saponi troppo aggressivi che possono alterare il corretto equilibrio della flora batterica
- Non scambiare o condividere l'asciugamano con altri, alcuni batteri riescono a resistere anche sui tessuti e possono essere trasmessi se si condivide la biancheria intima o da bagno
- Attenzione nei bagni pubblici, non appoggiarsi alla tavoletta senza averla sanificata o senza usare protezioni
- Seguire uno stile di vita sano, una dieta varia ed equilibrata, ricca di fibre favorisce il transito intestinale
- Non trascurare i sintomi leggeri, se si notano secrezioni maleodoranti o dalla colorazione particolare o si avverte prurito è consigliabile rivolgersi subito al medico.