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Ottavo mese di gravidanza, cosa fare?

di Redazione PianetaMamma - 30.06.2020 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Nell'ottavo mese di gravidanza ci sono delle donne che sentono delle contrazioni, ma questo non vuol dire che il parto si avvicina. È il momento di dedicarvi a voi stesse

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Ottavo mese di gravidanza

L'ottavo mese di gravidanza è il momento in cui il bambino sceglie la posizione per nascere, normalmente con la testa verso il basso e il sedere verso l'alto.
Dato che l'utero è aumentato di volume di almeno 10 volte, sentirete i vostri polmoni comprimersi.
In questo periodo ci sono delle donne che sentono delle contrazioni, ma questo non vuol necessariamente dire che il parto si avvicina.
È il momento di lasciare il lavoro se lavorate o non avevate già smesso, per dedicarvi a voi stesse.

Ottavo mese di gravidanza, settimane

Ottavo mese di gravidanza, sintomi

  • A partire da questo mese l’ombelico inizia ad appianarsi
  • Sull’addome, inoltre, compare una linea scura che congiunge l’ombelico al pube
  • Il colostro esce spontaneamente dai capezzoli
  • I dolori alla schiena e all’addome potrebbero essere intensi, perché il bambino, a questo punto, è diventato molto grande e il peso grava sulla colonna vertebrale. Dato che l'utero è aumentato di volume di almeno 10 volte, sentirete i vostri polmoni comprimersi.
  • Il sonno diventa molto difficile, ti potresti svegliare continuamente per il bisogno di urinare, il pancione può dare fastidio. Prova ad usare un cuscino per poggiare la pancia e cerca di trovare il tempo per riposare il più possibile.
  • Durante l'ottavo mese potresti sentire delle contrazioni, se non sono regolari non c'è da preoccuparsi, ma se invece si presentano a ritmo regolare è bene andare al pronto soccorso.
  • Alcune mamme in attesa soffrono di edema: l'acqua si accumula sotto la pelle e i piedi e le gambe si gonfiano. In tal caso meglio rivolgersi al medico per essere sicure di non soffrire di pre-eclampsia o gestosi.

Ottavo mese di gravidanza, cosa fare

  • A partire dall’8° mese, la donna ha diritto a 5 mesi di maternità (2 mesi precedenti la data del parto e i 3 mesi successivi). Nel caso in cui la mamma partorisca prima della data prevista, i giorni di maternità non effettuati prima del parto vengono aggiunti ai 3 mesi concessi dopo la nascita del bambino. Se il parto avviene dopo la data prevista, invece, rimangono invariati i mesi di maternità post parto.
  • Nel caso non ci siano rischi la futura mamma può richiedere la flessibilità della maternità, prevista dall’art. 20 del D.Lgs. 151/2001. È la possibilità riconosciuta alla lavoratrice di proseguire l’attività lavorativa durante l’8° mese di gestazione e di prolungare
    il periodo di congedo di maternità dopo il parto per un numero di giorni pari a quelli lavorati nel corso dell’8°. Per avvalersi della flessibilità, come leggiamo sul sito dell'INPS, la lavoratrice deve farsi rilasciare, entro la fine del settimo mese di gravidanza delle certificazioni mediche attestanti specificatamente l’assenza di situazioni di rischio per la salute della gestante e del nascituro. 
  • Tra la 30esima e la 32esima settimana, la madre si sottopone alla terza e ultima ecografia prima del parto, che serve per verificare la normale crescita del feto.
  • A partire dalla 32esima settimana, è possibile sottoporsi alla flussimetria fetale, esame non invasivo e non obbligatorio, simile all’ecografia, che permette di verificare la corretta circolazione del sangue del feto. Si effettua soprattutto quando ci sono sospetti di malfunzionamento del flusso di sangue, che potrebbe complicare il parto.

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