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Gravidanza, sentire il bambino in basso: c’è da preoccuparsi?

di Simona Bianchi - 24.11.2023 Scrivici

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Fonte: shutterstock
I movimenti fetali in gravidanza sono indice di benessere, ma se si avvertono in basso? Cosa sapere sulle abitudini motorie del feto

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Gravidanza, sentire il bambino in basso

Una delle sensazioni più emozionanti legate alla gravidanza è avvertire i movimenti del bambino nella pancia. La maggior parte delle donne inizia a sentire la presenza del bimbo nel proprio corpo già dalla 18esima settimana. Tra la 16esima e la 17esima comunque è possibile avvertire i primi fremiti anche se non sono facilmente riconoscibili e molte donne li scambiano per movimenti intestinali o bollicine nella pancia. Soprattutto verso il settimo mese è possibile sentire il bambino che comincia a spingere verso il basso ventre e a prepararsi per la posizione a testa in giù. Questo capovolgimento può provocare dei dolori alla zona che avvertiamo proprio come dei colpetti o spinte a livello della vescica. Non c'è nulla di cui preoccuparsi.

Cosa sapere sui movimenti fetali

I movimenti fetali sono indice di salute e benessere del bambino. In genere tutti i feti alternano momenti di attività a momenti di quiete. Con il passare dei giorni, le mamme iniziano a capire quando il piccolo dorme, quando gioca e come reagisce agli stimoli esterni. Il problema non è se il bebè nella pancia si muove troppo bensì il contrario: se per un'intera giornata non si dovessero sentire movimenti sarebbe utile consultare un ginecologo. Nel corso della gravidanza, i movimenti cambiano. Tra la 26esima e la 30esima, per esempio, risultano meno attutiti e si possono notare cambiamenti dell'aspetto della pancia. Tra la 30esima e la 35esima settimana i colpi diventano più vigorosi ma anche più lenti a causa della diminuzione dello spazio nella cavità uterina. Il queste settimane i bambini che non l'hanno ancora fatto si mettono in posizione cefalica. Tra la 35esima e la 40esima settimana i movimenti sono ancora percepibili ma in modo diverso per questioni di spazio.

Movimenti fetali, quando preoccuparsi

Come detto, se non si avvertono movimenti nell'arco delle 24 ore è consigliabile sentire un medico.

Se per qualche ora non si avvertono movimenti, si può provare a toccare la pancia, cambiare posizione o mangiare qualcosa di dolce. Come riporta l'Humanitas, nell'arco delle 12 ore è corretto che il feto compia non meno di 10 movimenti. Nel caso in cui non si raggiunga il numero di movimenti previsti, è meglio fare un controllo attraverso un'ecografia ostetrica e/o un NST (non stress test – monitoraggio tococardiografico).

Perché fare attenzione ai movimenti fetali

I movimenti fetali sono il primo indicatore della vitalità del bambino. Dal quarto mese in poi si fanno via via più evidenti permettendo di riconoscere i momenti di maggiore attività rispetto a quelli di riposo e il ciclo sonno-veglia fetale si adatta a quello materno, a eccezione della fase finale della gravidanza. In alcuni casi, i movimenti possono essere dolorosi, per esempio se il bambino infila mani o piedi in posizioni particolari come sotto il costato o sotto il fegato, oppure se assume posizioni scomode per la mamma, premendo sulla vescica o sul retto. Non c'è molto da fare per evitarli, ma si può provare a far cambiare posizione al bambino facendo stretching. Lo stile di vita materno è un altro fattore che incide sull'attività in pancia del bambino che potrebbe diventare eccessiva. L'aumento dei movimenti fetali potrebbe essere in risposta a cibi stimolanti ingeriti dalla mamma, come la caffeina o la cioccolata, oppure a una pratica sportiva non adatta al periodo della gestazione, o allo stress. Alla fine del nono mese, invece, può capitare di scambiare i movimenti fetali e i dolori annessi con possibili "false contrazioni". In questi casi, una visita ostetrica o ginecologica e un monitoraggio cardiotocografico sono utili per capire se si tratta di movimento o contrazione. Anche la valutazione ecografica della quantità di liquido amniotico e dei movimenti è un valido esame per osservare l'attività fetale.

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