Empowerment femminile in gravidanza
La gravidanza è uno dei momenti più alti in cui si manifesta l'empowerment femminile, eppure troppo spesso la donna tende a vivere i nove mesi di attesa con disagio, solitudine e imbarazzo per un corpo che cambia. Nella società di oggi, ancora profondamente intrisa di patriarcato e maschilismo, il corpo femminile viene esaltato solo per le sue forme perfette e sensuali (quindi sempre da un punto di vista maschile) mentre va celato quando si trasforma per dare la vita.
"Basti pensare agli hater che insorgono sui social ogni qual volta una donna incinta decide di mostrarsi senza veli o semplicemente in pose che esaltano la sua bellezza e femminilità. Come se l'essere incinta in automatico cancelli l'identità di donna in favore dell'idea di madre che risulta, a mio avviso, ormai arcaica e lontana dai cambiamenti in atto nella società di oggi", spiega Donatella Nicolini, la giovane fotografa italiana premiata nel 2021 come miglior Maternity Photographer a livello mondiale dalla The Societies of Photographers. Oggi parliamo di empowerment femminile in gravidanza per presentare il suo straordinario lavoro.
In questo articolo
L'orgoglio del corpo in attesa
Donatella spiega che la gravidanza è un momento di puro empowerment femminile.
Ammiro le donne capaci di coniugare la maternità con il lavoro e gli impegni della vita quotidiana e che troppo spesso sono messe in un angolo da una società e da una cultura, anche aziendale, ancora profondamente patriarcale
E proprio queste donne sono protagoniste dei suoi lavori: Donatella ha scelto di specializzarsi e realizzare esclusivamente ritratti di donne in gravidanza. I suoi scatti sono capaci di coniugare bellezza, glamour ed eleganza. Eleganti, affascinanti e forti sono queste le donne catturate dalle lenti di Donatella Nicolini, che mostrano con orgoglio il proprio corpo all'obiettivo.
Nei suoi scatti si percepisce con forza la celebrazione del corpo femminile: sono immagini che non vogliono celare la bellezza della gravidanza, delle sue curve e della sua silhouette ma, al contrario, esaltarla e valorizzarla. Le donne catturate dall'obiettivo di Donatella Nicolini sono ammantate da un'aura di eleganza, fascino e forza ancestrale, capaci di raccontare una storia di empowerment femminile, necessaria per sdoganare gli stereotipi che ancora oggi circondano la gravidanza.
Le protagoniste sono soprattutto professioniste in carriera, realizzate e indipendenti, pronte a mostrare con orgoglio e consapevolezza una tappa importante del proprio viaggio.
Portatrici di un messaggio di rivalsa verso una società ancora molto maschilista, le fotografie di Donatella Nicolini vogliono celebrare la forza innata delle donne e la loro capacità di superare qualunque sfida.
La scelta di fotografare la gravidanza
Donatella racconta di non avere figli e di essere spaventata dalla maternità. Un sentimento che nasce anche da una storia familiare complicata: sua nonna rimase incinta di un uomo che non volle sposare e venne additata come la vergogna del paese, costretta a nascondere la sua gravidanza.
"Fu una ferita psicologica talmente profonda che, quando accadde anche a mia mamma, a sua volta cercò di farle vivere la gravidanza nel massimo riserbo. Inconsciamente, quindi, ho sempre vissuto la gravidanza come un momento da celare agli occhi degli altri. Col tempo però ho poi scoperto di essere profondamente affascinata dalle donne che decidono di compiere questo passo, le venero al pari di una dea, le considero delle supereroine perché, oggi come non mai, mettere al mondo un figlio non è solo un atto di amore ma anche di coraggio."
racconta Donatella Nicolini.
Fotografare per combattere la disuguaglianza di genere
Da sempre profondamente attenta ai temi di empowerment femminile, Donatella Nicolini ha scelto di avere un team di sole donne e con i suoi workshop cerca di supportare tutte le donne che vogliono intraprendere una carriera nella fotografia, settore visto come prettamente maschile. Anche in quest'ambito infatti una donna, soprattutto giovane, non sempre gode della stessa autorevolezza che, a parità di livello, ha invece un collega uomo.
"Agli inizi della mia carriera spesso non sono stata presa sul serio solo per il fatto di essere donna e, diverse volte, ho subito atti di mansplaining da parte dei mariti delle mie prime clienti.
Oggi nel mondo della fotografia le cose stanno un po' cambiando e, come donne, ci stiamo facendo sentire di più ma c'è ancora molta strada da fare."
Perché fotografare la gravidanza?
"Ho deciso di specializzarmi in questa nicchia della fotografia, complice anche un'ispirazione unica che continuo a provare tutt'oggi ogni volta che realizzo un servizio. Si dice che sia il soggetto a sceglierti e non il contrario: ecco io sono stata scelta e catturata dalla fotografia di gravidanza", spiega Donatella che oggi è anche membro giurato del Russian Photo Awards.
Speaker, editor per testate specializzate, come l'americana Shutter Magazine, docente nell'ambito di workshop e masterclass in Italia come all'estero, e collabora anche con importanti realtà come Canon Academy e brand come Profoto. Ha esposto anche a Manhattan, New York City, presso l'Agorà Art Gallery.
Abbiamo voluto approfondire con lei il suo lavoro e come può essere utile per favorire una consapevolezza dell'empowerment femminile in gravidanza.
- Spesso l'esperienza della gravidanza e del parto viene vissuta dal punto di vista emotivo con sentimenti ambivalenti e predominano anche angoscia, solitudine, disagio, paura. E invece la maternità, dare la vita, è una delle massime manifestazioni del potere femminile. Cosa si può fare secondo te per aumentare il grado di consapevolezza del proprio potere nelle donne che stanno per diventare madri?
Credo che la principale causa di un disagio quando si vive una situazione delicata, diversa da ciò che siamo abituati e socialmente difficile da gestire, sia il fatto di sentirsi soli e incompresi nell'affrontarla. Spesso ci sentiamo gli unici ad avere un determinato problema, senza avere una figura o più di riferimento con cui confrontarci. In realtà non è mai così, basterebbe uscire dalla propria bolla per scoprire che non siamo mai soli, ci sono sempre tante altre persone che stanno vivendo o hanno già vissuto una situazione analoga alla nostra e che si sentono altrettanto sole e disorientate.
Per questo credo che una soluzione potrebbe essere normalizzare gli argomenti tabù legati alla gravidanza e al diventare madre, parlarne sui social, parlarne nei media, condividere non solo i lati brillanti e felici della maternità ma anche le ansie, le paure, i disagi mentali e fisici legati a questa esperienza così importante.
Sentirsi capiti, non più soli, trovare delle figure di riferimento che normalizzano anche i momenti bui e le problematiche di cui solitamente si preferisce non parlare, può essere un passo verso l'accettazione e la comprensione di ciò che si sta vivendo in maniera più serena, forte e consapevole. Internet e i social media giocano un ruolo fondamentale in questo processo e oggi più che mai abbiamo la possibilità di diffondere messaggi e informazioni che aiutino e sostengano le donne.
- Nelle tue foto le donne sono eleganti, a volte eteree ma al tempo stesso la loro forza e la loro potenza si sprigionano in modo vivido. Ci racconti come sei riuscita a mettere a proprio agio le donne che hai ritratto e quali aspetti e curiosità sono emersi durante le sessioni fotografiche?
Mettere a proprio agio le persone davanti alla fotocamera credo sia un dono. Ho studiato tutto il resto, ma questo mai. Mi è sempre venuto spontaneo e naturale. Sono una persona molto empatica, il che si è rivelato essere al contempo il mio dono e la mia condanna. Credo sia prima di tutto una questione di energie e intenzioni. Quando le intenzioni sono pure, nobili e sincere e l'energia ha una vibrazione alta e positiva, si sente.
Le persone intorno a me lo sentono e tutto ad un tratto stare davanti alla fotocamera non fa più paura, ma ci sentiamo parte di un qualcosa di unico e magico che ci lega.
Alcune mie clienti mi hanno detto che l'esperienza vissuta con me in studio è stata la cosa più bella della loro gravidanza, che le ho aiutate a ritrovare loro stesse. Ho i brividi e mi commuovo ogni volta che mi dicono cose di questo calibro.
A volte non ci rendiamo conto dell'impatto che abbiamo sulle vite degli altri semplicemente essendo noi stessi e facendo ciò che realmente amiamo. Il servizio fotografico di gravidanza, per come lo viviamo e realizziamo noi, è un momento intimo, di apertura e condivisione. Da fuori le persone guardano le mie foto e vedono bellezza e perfezione. C'è chi si chiede come si faccia a essere così perfette in gravidanza. La verità è che se parlaste con le donne che fotografo, sia che si tratti di modelle professioniste che di clienti che posano per la prima volta davanti a un fotografo, scoprireste che nessuna di loro si sente o si vede così perfetta. Ognuna di loro ha una storia, a volte un passato difficile, a volte anche un presente difficile e soprattutto per questo scelgono di ritrarre la gravidanza con me, per dare una svolta alla loro esperienza di maternità. Per sentirsi di nuovo belle, forti e sicure di sé, dentro e fuori.