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Battito fetale, perché è importante monitorarlo

di Simona Bianchi - 18.12.2023 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Sentire il battito fetale è uno dei momenti più emozionanti della gravidanza. Quando si inizia a sentire, a cosa serve e come viene ascoltato

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Battito fetale, perché è importante monitorarlo

Ascoltare il battito fetale è uno dei più bei momenti della gravidanza. Il monitoraggio della frequenza cardiaca del feto è però anche importante per sorvegliare il benessere della madre e del futuro bambino e individuare precocemente possibili anomalie. Per la rilevazione del battito cardiaco fetale durante il travaglio, i professionisti si avvalgono di uno strumento: il cardiotocografo. Durante la gestazione si rileva invece con l'ecografia transvaginale.

Quando si inizia a sentire il battito fetale

Il battito cardiaco fetale si inizia a sentire intorno alla quinta o sesta settimana di gravidanza e la frequenza si aggira sui 100-110 battiti al minuto (bpm). La struttura del cuore nel corso delle settimane si modifica, in particolare tra la 12esima e la ventesima settimana, e di conseguenza cambia anche l'intensità del battito fetale. Alla decima settimana, per esempio, aumenta fino ai 150-160 bpm per poi diminuire e stabilizzarsi sui 140 bpm. Dalla 12esima alla 20esima settimana le cellule del cuore si specializzano e iniziano a comunicare tra loro portando a un aumento della frequenza cardiaca e al completamento della struttura di questo organo.

Come si ascolta il battito fetale

Il battito fetale può essere ascoltato in modi diversi a intervalli regolari o continuativamente. Durante la gravidanza, intorno alla sesta settimana, può essere rilevato con l'ecografia transvaginale. In seguito si utilizzerà l'ecografia morfologica. Dalla 20esima settimana la frequenza cardiaca può essere monitorata più attentamente con la cardiotocografia. L'auscultazione intermittente permette di sentire la frequenza a intervalli regolari con un pinard o un piccolo dispositivo a ultrasuoni portatile chiamato Doptone. È uno dei metodi consigliati durante il travaglio se non ci sono complicazioni. Il battito viene sentito per un minuto ogni 15 e poi più frequentemente man mano che ci si avvicina al parto. Il monitoraggio elettronico continuo del feto (EFM) permette l'auscultazione continua tramite una macchina che produce una stampa su carta chiamata cardiotocografo (CTG).

Se non si sente il battito fetale

Può capitare che il battito cardiaco fetale non si senta subito, ciò non deve far preoccupare. Allo stesso modo può capitare di osservare per un breve periodo una frequenza di 10-15 battiti in più o in meno. Si tratta di eventi transitori che non indicano necessariamente un problema del feto o un aborto. In ogni caso, se il medico sospetta un'aritmia, sarà lui stesso a prescrivere ulteriori esami, incluso un ecocardiogramma fetale. Questo test serve a diagnosticare se l'aritmia del feto è causata da un problema con la struttura del cuore.

Anomalie del battito fetale

Ci sono condizioni che possono provocare una frequenza cardiaca fetale irregolare, troppo veloce o troppo lenta. Se si riscontra un'aritmia cardiaca fetale, o battito cardiaco irregolare, sarebbe utile andare da un cardiologo fetale. In generale, un battito cardiaco troppo lento o troppo veloce è temporaneo, meno del 2% delle irregolarità rappresentano reali aritmie cardiache. Tuttavia è sempre bene fare un controllo perché se l'aritmia cardiaca non viene diagnosticata o non viene trattata in tempo, può portare a seri problemi per il bambino, inclusa l'insufficienza cardiaca congestizia. Le problematiche più comuni sono spesso classificate come:

  • Bradicardia - Frequenza cardiaca inferiore a 100 bpm
  • Blocco cardiaco congenito
  • Contrazioni atriali premature (PAC)
  • Tachicardia sopraventricolare o flutter atriale – Frequenza cardiaca superiore a 180 bpm

Possibili anomalie possono essere notate dal medico intorno alla 10ma-12esima settimana quando si ascolta il battito cardiaco fetale. La causa della maggior parte delle aritmie è sconosciuta, ma alcuni casi possono derivare da uno squilibrio elettrolitico, da un'infiammazione, da farmaci o da una condizione genetica ereditaria. Un difetto cardiaco come il blocco cardiaco congenito o una condizione ereditaria nota come sindrome del QT lungo possono invece essere la causa di casi gravi di aritmia.

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