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Bi-test e Tri-test: a cosa servono?
Il Bi-Test e il Tri-test sono esami del sangue materno volti ad analizzare alcune specifici markers che possono indicare un elevata probabilità che il feto abbia delle alterazioni cromosomiche. Si tratta di esami non invasivi (diversi, quindi, dalla villocentesi) che hanno esclusivamente un valore probabilistico e non diagnostico. Vediamo in cosa consistono queste analisi e quando farle.
A cosa serve il Tri test?
Il tri-test è un prelievo di sangue materno volto a studiare le sostanze prodotte del feto e dalla placenta materna. Questo test viene effettuato tra la 16esima e la 17esima settimana di gestazione. Risulta essere poco attendibile se la madre aspetta dei gemelli e se se è affetta da diabete gestazionale. Quando si è in presenza di alterazioni cromosomiche fetali (sindrome di Down, patologie del tubo neurale) alcune sostanze risultano alterate. La presenza di un'anomalia di queste sostanze più l'età della madre determinano un aumentato rischio di avere un bambino affetto dalla sindrome di Down.
Come si fa?
Le sostanze che vengono studiate sono:
- Hcg: gonadotropina corionica umana nella sua frazione libera
- Alfafetoproteina
- Estriolo non coniugato
Tri test positivo: cosa fare?
Lo studio di queste sostanze orienta la madre verso ulteriori indagini di accertamento (come l'amniocentesi) se viene riscontrata un'anomalia quantitativa rispetto alla normale presenza delle stesse durante questa epoca gestazionale. Il test è definito positivo se la probabilità stimata di avere un bambino con alterazioni è pari ad uno su 250 bambini.
Cosa vuol dire tri test negativo?
Il Tri Test può essere negativo laddove i valori siano considerati nella norma o nei limiti. E' bene ricordare che si tratta di un esame solo probabilistico che può dare falsi positivi e falsi negativi.
Tri test o test integrato?
Il Test integrato prevede due passaggi:
- un'ecografia a 11-13 settimane con misura della lunghezza cranio-caudale dell'embrione (CRL) compresa tra 40 e 82 mm. e misura della translucenza nucale (NT) e contestuale prelievo per il dosaggio della PAPP-A;
- secondo dosaggio dei marcatori del Tritest, da fare a 15 settimane.
Il risultato si avrà solo dopo aver integrato i primi risultati con quelli emersi dalla seconda analisi.
Quali sono i valori del tri test?
Come leggere i valori del test? Innanzitutto prima di fare l'analisi è importante datare accuratamente, tramite ecografia, la gravidanza e l'età del feto. Dopodiché viene attribuito alla futura mamma, in base alla sua età e alle sue caratteristiche, un "valore soglia" da prendere come punto di riferimento: alla lettura dei risultati un valore numerico superiore alla soglia stabilita indica un basso rischio di anomalie, mentre un valore inferiore alla soglia o molto vicino ad essa può indicare un aumentato rischi di patologie ed anomalie cromosomiche e può spingere il ginecologo a consigliare alla donna di fare esami diagnostici più invasivi, come i villi coriali o l'amniocentesi.
Il Tri test è attendibile?
Si stima che il test sia in grado di riconoscere la sindrome di Down con una buona probabilità di successo. Ribadiamo, comunque, che si tratta di un esame probabilistico, cioè non fa una diagnosi certa ma ci restituisce solo una percentuale di rischio.
Qual è il prezzo del tri test?
Solitamente il tri test viene offerto gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale, anche se qualche struttura può richiedere il pagamento del ticket. In laboratori privati può costare circa 100-120 euro.
Cos'è il Bi Test?
Il bi-test (Duo Test) è un prelievo del sangue materno che viene effettuato tra la undicesima e la quattordicesima settimana di gravidanza, in questo caso oltre a valutare l'età materna come fattore di rischio vengono analizzate le quantità di questi due ormoni:
- gonadotropina corionica
- plasma proteina associata alla gravidanza
Contestualmente, per un test combinato (Ultrascreen) viene effettuata un'ecografia per misurare lo spessore della translucenza nucale e le misure del feto.
Come si fa il bi test?
E' un semplice prelievo di sangue che va fatto entro la tredicesima settimana di gestazione e non richiede alcuna preparazione specifica e non è necessari essere a digiuno.
Cosa vuol dire Bi test positivo?
Di solito il test è definito positivo quando il rischio è pari a 1 su 250 e la gonadotropina corionica è presente in quantità elevata mentre la plasma proteina risulta essere diminuita rispetto alla normale stima di queste sostanze durante le settimane di gravidanza sopra citate.
Cosa vuol dire Bi Test negativo?
In presenza di risultato positivo, cioè rischio calcolato superiore a 1 su 250, siamo in presenza di un alto rischio. E', quindi, raccomandata l'analisi diagnostica prenatale, un esame invasivo ma in grado di dire con certezza se il feto sia affetto da un'anomalia cromosomica.
Quando preoccuparsi?
I risultati che emergono dalla translucenza nucale e dal duo-test vengono elaborati da un software in combinazione con l'età materna, la lunghezza del feto e l'epoca gestazionale. I valori dei due markers presi in esame sono inversamente proporzionali: se la PAPP-A diminuisce, la free b-hCG aumenta e più i loro valori si discostano tra loro, più il rischio è maggiore. Ciò detto, quindi, non esiste un risultato negativo ma solo una misurazione del calcolo di rischio che può essere più o meno elevato e può spingere il ginecologo a raccomandare esami diagnostici invasivi.
Quanto è attendibile il Bi Test?
Il Bi test, da solo, può individuare all'incirca il 60-65 per cento delle Sindromi di Down, combinato con la translucenza nucale la percentuale può arrivare anche al 90%. Tuttavia è sempre bene ribadire che si tratta di un calcolo di probabilità e non di una diagnosi certa: un esito negativo del bi test o del test combinato non esclude totalmente una patologia cromosomica. Inoltre il tasso di falsi positivi dopo primo test è di circa il 5%. Ogni singolo valore del bi test va letto e interpretato anche alla luce dell'età materna e dei valori della traslucenza nucale.
Quanto costa il Bi test?
Il costo del Bi test e del test combinato può variare da ospedale a ospedale e da laboratorio a laboratorio. Privatamente può costare fino a 250 euro, ma può essere fatto anche gratuitamente con il Servizio Sanitario Nazionale.
Che differenza c'è tra Bi-test e tritest?
Le differenze principali tra bitest e tritest sono:
- Periodo della gestazione: il bitest si esegue nel primo trimestre, mentre il tritest nel secondo.
- Dosaggi ematici: il bitest richiede la misurazione di free b-HCG (frazione libera della gonadotropina corionica) e PAPP-A (proteina plasmatica A), mentre il tritest utilizza altri parametri.
- Translucenza nucale: necessaria per il bitest, non ha lo stesso valore predittivo nel tritest.
- Affidabilità: il bitest offre una maggiore sensibilità e specificità, risultando più accurato e con un margine di errore inferiore nel rilevare patologie fetali.
Che differenza c'è tra Bi-test e DNA fetale?
- Il bi-test è un esame combinato del primo trimestre che misura free b-HCG e PAPP-A nel sangue materno e include la misurazione della translucenza nucale tramite ecografia. Serve per valutare il rischio di anomalie cromosomiche come la sindrome di Down.
- Il test del DNA fetale, o NIPT (Non-Invasive Prenatal Testing), analizza frammenti di DNA fetale nel sangue materno per rilevare anomalie cromosomiche con maggiore precisione rispetto al bi-test. È più accurato e ha una sensibilità e specificità superiori, riducendo il tasso di falsi positivi e negativi.
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