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Polipi uterini
I polipi uterini possono presentarsi sia durante l'età fertile, sia nella post menopausa. Sono piuttosto frequenti, non sempre comportano sintomi e non sempre necessitano di un trattamento. In genere sono di natura benigna, tuttavia, in rari casi, possono evolvere in forme tumorali o incidere sulla possibilità di instaurare una gravidanza. Ecco cosa sapere.
Cosa sono i polipi uterini
Detti anche polipi endometriali, i polipi uterini sono morbide escrescenze di tessuto che si formano in corrispondenza dell'endometrio, la mucosa che riveste la cavità dell'utero. In pratica, sono delle escrescenze dovute a crescita eccessiva del tessuto endometriale, come spiega a NostroFiglio la ginecologa Rossana Sarli. Le dimensioni possono variare da pochi millimetri ad alcuni centimetri di diametro, per intenderci, da quelle di un seme di sesamo a quelle di una pallina da golf. Possono, inoltre, presentarsi singolarmente o si possono formare contemporaneamente più polipi di piccole dimensioni.
Di solito queste escrescenze rimangono confinate all'interno dell'utero, ma può capitare che scivolino attraverso la cervice, sporgendo nella vagina. Stando a quanto riporta la Mayo Clinic, i polipi uterini sono più comuni nelle persone che stanno attraversando o hanno completato la menopausa. Tuttavia, anche le persone più giovani possono esserne affette.
Cause e fattori di rischio dei polipi uterini
Non è ancora noto quale sia la causa specifica dei polipi uterini. Generalmente, tendono a formarsi quando l'organismo produce una maggiore quantità di estrogeni.
Tra i fattori che possono aumentare il rischio di polipi endometriali ci sono:
- obesità
- perimenopausa o postmenopausa
- assunzione di tamoxifene, un un ormone sintetico utilizzato per il trattamento per il cancro al seno
- terapia ormonale sostitutiva (TOS) in postmenopausa
- ipertensione arteriosa
- anamnesi familiare di sindrome di Lynch o sindrome di Cowden
I sintomi dei polipi uterini
I polpi uterini tendono a essere, nella maggioranza dei casi, asintomatici. Tuttavia, possono manifestarsi sintomi come:
- sanguinamento vaginale dopo la menopausa
- sanguinamento tra cicli mestruali
- mestruazioni frequenti e irregolari
- flusso mestruale eccessivamente abbondante
- infertilità
Polipi uterini e gravidanza
Stando a quanto spiega Serenza Del Zoppo, ginecologa presso l'ambulatorio Humanitas Medical Care di Arese, "non necessariamente la presenza di un polipo uterino causa infertilità.
Alcune donne concepiscono senza nemmeno essere a conoscenza di essere portatrici di polipi uterini. I polipi però alterano l'anatomia endocavitaria e possono causare alterazioni del microambiente endouterino, rendendolo meno favorevole all'impianto".
Alcuni studi hanno rilevato che la rimozione dei polipi può aiutare le donne a rimanere incinte. Tuttavia, non ci sono prove evidenti che funzioni per tutte. "In pazienti con problemi di fertilità l'asportazione chirurgica dei polipi può ristabilire l'anatomia uterina ed eliminare eventuali interferenze nell'impianto embrionario o nel passaggio di spermatozoi nelle tube (specie per i polipi localizzati nell'angolo tubarico)", spiega Del Zoppo.
In genere, è possibile cercare nuovamente la gravidanza già il mese successivo all'intervento di polipectomia, il trattamento chirurgico che utilizza l'isteroscopia per individuare e quindi asportare i polipi, eseguito generalmente in ambulatorio o in day hospital. Se, invece, la gravidanza è già in atto, non bisogna fare nulla, e si può aspettare di ricontrollare il polipo dopo il parto.
Come si diagnosticano i polipi uterini
La diagnosi dei polipi uterini si fa, principalmente, attraverso una ecografia transvaginale, che permette di riscontrare l'eventuale presenza delle escrescenze sulla parete uterina. Altri due metodi sono:
- isterosonografia, esame ecografico transvaginale che permette di ottenere un'immagine più dettagliata dell'interno della cavità uterina e di vedere anomalie o malformazioni
- isteroscopia, che consiste nell'introduzione di una piccola telecamera attraverso la vagina e il collo dell'utero per visualizzare direttamente qualsiasi anomalia nella struttura uterina; questa procedura consente, inoltre, la biopsia e l'eventuale rimozione dei polipi