In questo articolo
Cosa si intende per ematocrito in gravidanza?
Durante la dolce attesa, il sangue delle future mamme subisce dei cambiamenti (come del resto anche il corpo) per far fronte alle esigenze di crescita del feto e per la prevenzione della perdita di alte quantità di componenti cellulari a seguito delle perdite ematiche durante il parto. Tutto ciò porta a una riduzione dei livelli di emoglobina e una riduzione dei valori dell'ematocrito. Ma che cos'è? E quali sono i corretti valori dell'ematocrito in gravidanza?
Cos'è l'ematocrito in gravidanza?
Come riporta il sito dell'Avis provincia di Brescia, l'ematocrito è un esame del sangue che ha lo scopo di comprendere il rapporto percentuale tra la parte liquida del sangue (plasma) e i suoi elementi figurati (piastrine, globuli bianchi e globuli rossi).
Nelle persone sane e non in dolce attesa, il valore dell'ematrocrito è identico a quello dei globuli rossi (un ematocrito del 45% indica che il 45% del volume totale del sangue è occupato dai globuli rossi, mentre la restante parte dal plasma). Tuttavia, l'ematocrito compreso tra il 38 e il 45% in donne sane non gravide, si riduce fino a circa il 34% durante la fase tardiva di una gravidanza singola e a circa il 30% nella fase tardiva di una gravidanza multipla. Ma ci sono situazioni in cui i valori possono anche essere diversi, generando preoccupazioni e persino possibili problemi a mamma e bambino.
Quando l'ematocrito in gravidanza è basso?
Una donna in dolce attesa sana dovrebbe avere, in caso di gravidanza quasi a termine fisiologica e singola, un valore ematocrito di 34%, mentre il 30 % nell'eventualità di una gravidanza multipla.
Bassi livelli di emoglobina ed ematocrito, invece, possono indicare la presenza di anemia. Nel dettaglio, sul Manuale MSD versione per professionisti si può leggere che i seguenti valori possono essere considerati come anemici:
- 1o trimestre: emoglobina < 11 g/dL; ematocrito < 33%
- 2o trimestre: emoglobina < 10,5 g/dL; ematocrito < 32%
- 3o trimestre: emoglobina < 11 g/dL; ematocrito < 33%.
In sostanza, il quadro dell'emodiluizione in gravidanza va monitorato anche perché altrimenti ci si potrebbe trovare di fronte a casi di anemia in dolce attesa.
Anemia in gravidanza, cos'è e cosa fare
Su un articolo di WebMD si può leggere che l'anemia in gravidanza è un disturbo molto comune, poiché con il passare del tempo gli esami del sangue fanno rilevare un calo dei valori di ferro a causa dell'emodiluzione, quindi la diminuzione dei globuli rossi e l'aumento del plasma.
Niente di gravissimo o di irrisolvibile, ma che senza ombra di dubbio richiede da subito una terapia, a base di ferro, per reintegrare le scorte di cui l'organismo materno avrà bisogno nei mesi successivi. Il motivo è molto semplice: valori bassi di ferro non permettono di ossigenare e nutrire correttamente il feto, mentre la futura mamma si sente più stanca di quanto dovrebbe.
Per prevenire l'anemia, invece, si possono assumere integratori di ferro e di acido folico anche nel corso della gravidanza stessa. Inoltre, se la donna presenta carenza di ferro, anche al neonato si possono somministrare integratori di ferro.
Fonti
- Avis provincia di Brescia, Ematocrito ALTO e BASSO: quali le differenze?
- Manuale MSD versione per professionisti, Anemia in gravidanza
- WebMD, Anemia in Pregnancy
I migliori articoli sulle analisi e gli esami da fare in gravidanza
- Gravidanza: quanto costano esami, visite e parto?
- Ecografie da fare in gravidanza mese per mese
- Come crescono le beta hCG nelle varie settimane di gravidanza
- Come capire dall'ecografia il sesso del bambino: la guida dell'ostetrica
- Cos'è l'OGTT gravidanza e a cosa serve