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Ecografia gemellare: come e quando va fatta

di Francesca Capriati - 25.06.2021 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Ecografia gemellare: quando si vedono i gemelli nell'ecografia, sintomi della gravidanza gemellare. Linee guida dell'ecografia gemellare

Ecografia gemellare

L'incidenza delle gravidanze gemellari è in aumento, soprattutto a causa dell'età materna avanzata e del conseguente utilizzo di tecniche di riproduzione assistita. E con l'incremento delle gravidanza multiple si è reso necessario anche aggiornare le linee guida relative alla gestione di questo tipo di gravidanza, ecografia compresa. E allora vediamo insieme come avviene l'ecografia gemellare e a cosa serve.

In questo articolo

Ecografia: quando si vedono i gemelli

Generalmente si scopre di aspettare due o più gemelli in occasione della prima ecografia che viene eseguita intorno alla quinta/sesta settimana di gravidanza (anche se è consgliabile aspettare fino alla decima settimana per avere un quadro più chiaro). In quella sede l'operatore valuterà, oltre al numero di embrioni:

  • che il cuore del bimbo stia battendo e con un ritmo corretto
  • il volume del liquido amniotico
  • dove è posizionata la placenta all'interno dell'utero.

Sintomi della gravidanza gemellare

Molte donne in attesa di due gemelli avvertono sintomi di gravidanza abbastanza evidenti e molto precoci, tra cui:

  • stanchezza,
  • sbalzi emotivi,
  • nausea e vomito,
  • stitichezza.

Inoltre, i cambiamenti del corpo con una gravidanza gemellare sono molto più evidenti rispetto ad una gravidanza singola. Se sei incinta di due gemelli, potresti aumentare di 16-20 kg (rispetto ai 10-15 kg di una gravidanza singola) e all'inizio della gravidanze i livelli degli ormoni Beta Hcg salgono più rapidamente ed esponenzialmente.

Gemelli dizigoti o monozigoti

L'ecografia serve anche a capire se i gemelli sono eterozigoti (detti anche "fratelli gemelli" oppure monozigoti, quindi identici.

  • I gemelli dizigoti derivano dalla fecondazione di due ovociti: ciascun feto, quindi, è diverso dall'altro ed ha anche il suo rischio specifico di anomalia cromosomica.
  • I gemelli monozigoti derivano dalla fecondazione di un unico ovocita e successiva divisione dello zigote. Il timing in cui avverrà la divisione dello zigote determinerà il tipo di placentazione, ossia la corionicità: gravidanza bicoriale‑biamniotica, monocoriale‑biamniotica o monocoriale‑monoamniotica fino ai gemelli congiunti.

Translucenza nucale per i gemelli

Uno degli screening che possono essere effettuati nel primo trimestre è il Bitest, che prevede due passaggi:

  • l'ecografia per la valutazione dell'anatomia fetale, della translucenza nucale e di altri "marcatori" di eventuali anomalie;
  • un prelievo del sangue materno per fare il dosaggio della free β-hCG e PAPP-A.

Questi test servono a calcolare una percentuale di probabilità che il feto sia affetto da sindrome di Down.

Non è un esame genetico e non analizza il liquido amniotico, come fa invece l'amniocentesi, e quindi non è un esame diagnostico. Serve solo a fare un calcolo delle probabilità che il bambino abbia la sindrome di Down e in caso di risultato positivo viene consigliato alla futura mamma di sottoporsi all'amniocentesi.

Secondo gli esperti lo screening combinato del I trimestre, misurazione della translucenza nucale e dosaggio biochimico nel sangue materno, ha nella gravidanza gemellare una performance inferiore ri‑spetto alla gravidanza singola, ma è comunque efficace, con una capacità identificativa di circa l'89% e 5.4% di falsi positivi.

Quante ecografie vanno fatte?

Secondo le linee guida della SIGO, il monitoraggio clinico della gravidanza multipla deve essere effettuato da un ostetrico ginecologo con buona conoscenza delle peculiarità di questa tipologia di gravidanza.

Per le gravidanze bicoriali biamniotiche "BCBA" è raccomandato il controllo clinico mensile che nel terzo trimestre, a causa dell'aumentato rischio delle complicanze ostetriche, deve essere più ravvicinato.

Va fatto ogni mese anche un l'esame ecografico con inclusa la stima dei pesi fetali, e tale frequenza andrebbe intensificata laddove emerga una discrepanza di crescita tra i due gemelli che ecceda del 20‑25%.

Fonti

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