Home Gravidanza Esami e analisi in gravidanza

Amniocentesi o villocentesi?

di Ostetrica Barbara Colombo - 20.03.2017 Scrivici

amniocentesi-o-villocentesi
Fonte: shutterstock
Amniocentesi o Villocentesi? Si tratta di due esami di diagnosi prenatale invasivi ed entrambi servono a diagnosticare in tempi brevi eventuali anomalie cromosomiche del feto. Allora quali sono le differenze e come scegliere se ricorrere ad uno o all'altro?

In questo articolo

Amniocentesi o Villocentesi

Tra gli esami da effettuare in gravidanza più comunemente consigliati e conosciuti dalle mamme vi sono sicuramente l’amniocentesi e la villocentesi. Vediamo di fare insieme una sorta di confronto tra le due metodiche per capire quando si usano, quali sono i pro e quali i contro di ciascuna delle due.

A cosa servono

Questo è un concetto fondamentale da cui partire. Sono esami prenatali che si effettuano nel periodo iniziale della gravidanza e che possono analizzare alcuni parametri per capire se l’embrione/feto che sta crescendo nel ventre materno presenta della anomalie genetiche. Le anomalie genetiche sono degli errori veri e propri nel DNA che possono portare a malattie e sindromi piuttosto serie, e in alcuni casi anche all’aborto o alla morte perinatale del bambino.

Differenze principali tra villocentesi ed amniocentesi

Dal momento che lo scopo è il medesimo andiamo a vedere quali sono le principali differenze tra le due tecniche. Innanzitutto la differenza macroscopica tra le due metodiche è il tipo di materiale genetico che vanno ad analizzare.

  • La villocentesi preleva il tessuto dei villi coriali, ovvero quella parte di tessuto fetale che si sta ancorando all’utero per poi sviluppare la placenta. Questo è quindi un prelievo molto precoce nella gravidanza nelle prime settimane.
  • L’amniocentesi è invece il prelievo di liquido amniotico all’interno del quale vi sono delle cellule fetali che possono essere analizzate. In questo caso la tempistica è un pochino diversa e siamo già nel secondo trimestre di gravidanza, o alla fine del primo se viene fatta molto precoce. Quindi come abbiamo capito oltre alla differenza di materiale analizzato vi è anche una differenza di tempistiche.
  • La villocentesi verrà effettuata tra le 9 e le 13 settimane gestazionali (quindi nel terzo mese di gravidanza) mentre l’amniocentesi viene effettuata tipicamente tra la 15 e la 18 settimana (quindi alla fine del 4 – inizio del 5° mese) salvo alcuni casi in cui può essere fatta più precocemente. Voglio sottolineare il fatto che non sono diverse come metodica: entrambe si basano sul passaggio attraverso la parete addominale della mamma, entrambe presuppongono una sorta di ago che preleva il diverso tipo di materiale, e in entrambi i casi il feto non viene toccato.

Villocenti o amniocentesi, criteri di scelta

Ci sono delle indicazioni di massima sulla scelta di uno e l’altro esame, anche se ultimamente molto dipende dalla scelta della mamma (e quindi dalla percezione che si ha dell’esame) e/o della scuola di pensiero del medico per cui sia meglio l’una o l’altra metodica. Indicativamente possiamo dire che la villocentesi è indicata nelle donne con età maggiore di 35 anni, che abbiano o meno avuto figli precedentemente affetti da malattie cromosomiche di qualsiasi genere. E che abbiano una storia familiare in cui sono presenti anomalie genetiche. Infine anche un sospetto rilevato tramite l’ecografia è un’inidicazione all’esecuzione della villocentesi.

L’amniocentesi è invece indicata in donne con età maggiore di 35 anni, con una storia familiare che presenti anomalie cromosomiche, e test di screening (translucenza nucale, determinazione del DNA fetale sul sangue materno) dubbi o ad alto rischio. Quindi possiamo dire che l’amniocentesi è consigliata come approfondimento a test biochimici meno invasivi che hanno avuto risultato dubbio.

Villocentesi o amniocentesi, differenze di costi

Secondo le nuove normative per ciò che riguarda le prestazioni eseguite con il servizio sanitario nazionale, non saranno più gratuite per le donne con il solo fattore di rischio dell’età superiore ai 35 anni. Ovvero, se una donna ha più di 35 anni, ma non presenta altri fattori di rischio, come familiarità e non ha fatto un test di primo livello non invasivo (come ad esempio il bi-test, la trasulcenza nucale, la determinazione del sangue fetale su sangue materno ecc ecc) dovrà pagare il ticket della sua regione di appartenenza. Mediamente possiamo dire che se questi esami vengono eseguiti in una struttura ospedaliera il costo del ticket è tra le 26 e le 90 euro a seconda della regione di residenza. Privatamente invece questi esami possono costare indicativamente tra le 150 e le 300 euro. Quindi in realtà differenze di costi tra le due metodiche non esistono, la discriminante sui costi o sulla gratuità è data dal rischio rilevato dal test non invasivo.

Se il rischio è elevato entrambe le metodiche potranno essere gratis, se il rischio è basso andrà pagato il ticket a prescindere se sceglierete amniocentesi o villocentesi.

Vantaggi della villocentesi

Il vantaggio principale dell’esecuzione della villocentesi consiste nel fatto che è un prelievo eseguito molto precocemente, che consente quindi di identificare molto presto anomalie genetiche anche importanti. Facciamo alcuni esempi, parliamo delle trisomie (presenza di un cromosoma in più, come ad esempio la Sindrome di Down) e parliamo delle delezioni ovvero delle mancanze di pezzetti di cromosoma. Essendo un test molto precoce consente di valutare le alternative precocemente. Ha un'attendibilità molto elevata quasi assoluta, anche se esistono dei casi di sospetto per cui viene poi richiesto un approfondimento con l’amniocentesi in epoca successiva.

Svantaggi della villocentesi

Premettendo che la metodica è essenzialmente sicura e che il rischio di aborto, principale fonte di ansia e di preoccupazione nella scelta dell’esame da eseguire, si aggira attorno all’1% (come ogni esame invasivo in gravidanza e paragonabile al rischio dell’amiocentesi), posso dire che gli svantaggi non sono rilevanti. Infatti, se leggete le statistiche degli studi che confrontano svantaggi e vantaggi delle due metodiche troverete un rischio di aborto superiore nella villocentesi rispetto all’amniocentesi, con una specifica molto importante. Il rischio maggiore deriva dal fatto che la villocentesi viene eseguita nel primo trimestre di gravidanza ed è quindi presente un rischio di aborto maggiore a prescindere che ci si sottoponga o meno ad un esame invasivo come la villocentesi.

Altro svantaggio, come accennavo prima sta nel fatto che alcuni casi potrebbero risultare sospetti e quindi potrebbe rendersi necessario ripetere l’esame o passare all’amniocentesi come approfondimento successivo. Questo può capitare in presenza di un’anomalia genetica particolare e non molto frequente detta mosaicismo (presenza di due tipologie differenti di DNA) o per il fatto che durante il prelievo non sono stati presi solo tessuti fetali, ma anche tessuti placentari materni.

I pro dell’amniocentesi

Sicuramente l’amniocentesi è la metodica più collaudata nel tempo, quindi tutti i ginecologi la sanno eseguire correttamente. È anche meno soggetta rispetto alla villocentesi al rischio di aborto (come dicevo prima però ciò è dovuto alla tempistica in cui l’esame viene effettuato) e di perdita di liquido amniotico.

I contro dell’amniocentesi

  • Non raramente la donna che esegue l’amniocentesi dopo l’esame riferisce di avere delle contrazioni uterine di lieve entità ma comunque presenti e/o perdite di sangue a livello vaginale, anche queste però di scarsa importanza.
  • Può più raramente capitare una fuoriuscita di liquido amniotico dal piccolo foro dell’ago con cui viene praticato l’esame. Raramente però questo causa problematiche a lungo termine come la mancanza di liquido amniotico a termine di gravidanza.
  • Infine nelle donne con gruppo sanguigno con rH negativo può molto raramente capitare che avvenga quella che si chiama isoimmunizzazione. Ovvero, se il bambino è di gruppo positivo e la mamma negativo avviene una reazione che va a creare anticorpi contro il gruppo sanguigno del bambino. Questa condizione può comunque essere prevenuta con la somministrazione di farmaci prima di eseguire l’esame.

Per entrambi gli esami è prescritto un riposo di almeno 12 ore e il monitoraggio a domicilio della presenza o meno di perdite di sangue molto importanti. Non servono l’immobilità a letto, né attenzioni particolari, solo una vita tranquilla il giorno successivo all’esame.

Villocentesi o amniocentesi, forum

Sul forum compaiono molte domande per avere consigli sulla metodica da scegliere e addirittura se è il caso o meno di eseguire questi esami. Le domande principali riguardano la sicurezza dell’esame, il luogo dell’esecuzione e i costi da sostenere. Molte di voi hanno informazioni chiare e precise riguardo all’una o all’altra metodica e dalle esperienze personali che riportate possiamo capire come ormai queste metodiche siano assolutamente sicure, non al 100% ma sicuramente intorno al 99. Per ciò che riguarda la scelta di una piuttosto che dell’altra molto dipende dalla vostra condizione personale e dal ginecologo che vi segue.

Entrambe sono sicure, io consiglio però sempre (anche per questione di costi) di eseguire prima un test non invasivo e solo in presenza effettiva di fattori di rischio passare ad amniocentesi o villocentesi a seconda del periodo gestazionale in cui vi trovate. Per ciò che riguarda il luogo io consiglio sempre un ospedale o un grosso centro in cui esistono specialisti di queste procedure. Non sempre quantità è sinonimo di qualità per cui informatevi sull’esperienza di chi li esegue, sulla presenza di un ambulatorio dedicato e sulla possibilità di poter avere un colloquio per discutere i risultati dell’esame. Se potete parlare con i ginecologi avrete la garanzia che hanno avuto attenzione a voi e non siete solo uno dei tanti esami che eseguono ogni giorno.

gpt inread-gravidanza-0

Articoli correlati

Ultimi articoli