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Sindrome della crocerossina
La sindrome della crocerossina, conosciuta anche come sindrome di Wendy, è un fenomeno psicologico che colpisce principalmente le madri e le donne che tendono a dedicarsi in modo eccessivo agli altri a discapito di se stesse. Ovviamente non è facile ed immediato rendersi conto che potremmo essere affette da questo disturbo: in quanto donne e madri abbiamo dentro di noi un istinto di accoglienza ed accudimento che non riusciamo a considerare come un difetto. Eppure il passo tra essere accudenti e diventare crocerossine è breve: vediamo quale può essere il lato oscuro della sindrome della crocerossina e quando dovremmo interrogarci su noi stesse, per proteggere il nostro benessere e la nostra felicità.
Sindrome della crocerossina: cause
Una crocerossina ha un bisogno profondo di approvazione e ha paura di essere percepita come egoista. Le madri e le donne che soffrono della sindrome di Wendy spesso si sentono obbligate a prendersi cura di tutti intorno a loro, mettendo le esigenze altrui davanti alle proprie.
Le cause possono derivare da una combinazione di fattori, tra cui:
- Bassa autostima: le persone con bassa autostima tendono a cercare l'approvazione altrui per sentirsi valorizzate e in alcuni casi questa ricerca di approvazione diventa eccessiva e "patologica"
- Ruolo materno ideale: la società spesso promuove l'idea dell'ideale madre che si dedica completamente ai suoi figli, con un'abnegazione che diventa annullamento
- Paura del rifiuto: la paura di essere respinte o abbandonate da amici e familiari può spingere le persone a cercare in modo eccessivo di soddisfare le esigenze altrui.
- Storia familiare: in alcuni casi, la sindrome della Crocerossina può essere ereditata da dinamiche familiari disfunzionali in cui i membri della famiglia si sono sacrificati eccessivamente per gli altri.
Sindrome della crocerossina: sintomi
Come capire se si ha la sindrome della crocerossina? Ecco alcuni segnali che potrebbero spingerci ad interrogarci su noi stesse:
- Ci dedichiamo eccessivamente agli altri: mettiamo, quindi, costantemente le esigenze altrui al primo posto, spesso a scapito delle nostre necessità.
- Evitiamo i conflitti: non ci piace fare la guerra e tendiamo a evitare i conflitti a ogni costo, anche se ciò significa sopprimere i nostri sentimenti o ciò che sappiamo essere giusto per noi
- Ci sacrifichiamo: ogni giorno facciamo sacrifici continui per gli altri, mettendo le loro esigenze, desideri e persino benessere fisico in secondo piano.
- Combattiamo con senso di colpa e ansia: viviamo spesso sentimenti intensi di colpa quando ci prendiamo del tempo per noi stesse o cerchiamo di soddisfare le nostre esigenze.
- Frustrazione e stress: non ci sentiamo soddisfatte e realizzate, anzi conviviamo con senso di frustrazione e stress.
Sindrome della crocerossina psicologia
Secondo gli esperti la psicologia che c'è dietro la sindrome della Crocerossina può essere riassunta così:
- Paura dell'abbandono: le persone affette da questa sindrome temono di essere abbandonate o respinte se non soddisfano le esigenze altrui in modo completo.
- Cercare l'amore attraverso il dare: la ricerca dell'amore e dell'approvazione può portare le persone a cercare costantemente di dare agli altri, anche a costo del proprio benessere.
- Mancanza di limiti personali: coloro che soffrono di questa sindrome spesso lottano nel definire e far rispettare limiti personali sani nelle relazioni.
- Senso di identità distorto: la propria identità può diventare fortemente legata a ciò che gli altri pensano o desiderano, anziché a ciò che la persona stessa vuole.
Sindrome della crocerossina in amicizia
Se ci sentiamo crocerossine e ci comportiamo come tali, è facile che questo atteggiamento si rifletta non solo con il nostro partner e con i figli, ma anche con gli amici: per essere accettate ed amate ci viene istintivo dare e dedicarci completamente, creando, senza volerlo, uno squilibrio nelle relazioni interpersonali che ci impedisce di sentirci davvero a nostro agio con le persone care.
Ad esempio:
- Dedichiamo agli amici un tempo e un'energia sproporzionati, spesso trascurando il nostro benessere
- non riusciamo a dire di no
- ogni momento passato a prenderci cura di noi stesse può essere accompagnato da un intenso senso di colpa
- abbiamo la sensazione di vivere relazioni unidirezionali, con noi che diamo costantemente e l'altro che riceve senza dare in cambio.
Come si cura la sindrome di Wendy?
La cura di questa sindrome richiede un approccio psicoterapeutico che aiuti la persona a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé stessa e a rafforzare la propria autostima.
La terapia con uno psicoterapeuta può essere estremamente utile per esplorare le radici profonde della sindrome e sviluppare strategie per affrontarla. Gli obiettivi da raggiungere sono:
- imparare a conoscere se stessi, i propri bisogni e i propri limiti
- imparare a definire e far rispettare limiti personali sani nelle relazioni, per garantire un equilibrio tra dare e ricevere
- migliorare la propria autostima identificando i pensieri negativi riguardo a se stessi e sostituendoli con pensieri più positivi e realistici
- promuovere l'autocura imponendosi del tempo da dedicare ad attività che portano gioia e relax.
Sindrome della crocerossina nell'uomo
Sebbene sia meno comune negli uomini, la sindrome può manifestarsi in chiunque, indipendentemente dal genere. Le cause sono, anche in questo caso, diverse: l'uomo sviluppa un denso di abnegazione che diventa un totale annullamento, una prostrazione nei confronti della propria partner.
Domande e risposte
Cos'è la sindrome di Wendy?
Peter Pan è un ragazzino che si rifiuta di crescere e non vuole avere le responsabilità di un adulto. E per questo cerca una vita avventurosa senza mai dover entrare nel regno della stabilità e della maturità. Wendy, invece, è la ragazza che ricuce l'ombra di Peter al suo posto in modo che non debba preoccuparsi di perderla di nuovo. Sin da subito si assume la responsabilità di pulire la casa e di prendersi cura dei “ragazzi smarriti”. Wendy dona tutto agli altri perché è questo che la rende felice. Ovviamente nella vita reale, essere una Wendy non porta alla felicità.