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Mamme che si sentono sbagliate: come ritornare ad amarsi!

di Dott.ssa Elena Bernabè - 29.09.2017 Scrivici

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Sentirsi una mamma inadeguata, sbagliata, incapace capita a molte donne. La psicologa ci spiega come accettarsi e amarsi per ciò che siamo

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Sentirsi una mamma inadeguata

Le mamme che si sentono sbagliate, inadeguate, incapaci e che convivono quotidianamente con queste loro convinzioni non sanno che invece possono capovolgere le loro vite e scoprirsi delle mamme belle, divertenti, fondamentali. Quando si diventa mamma, soprattutto all'inizio di questo meraviglioso e impegnativo cammino, tutto ruota intorno al nostro piccolo cucciolo d'uomo che ha bisogno di noi per vivere e crescere. La responsabilità nei suoi confronti è grande e proprio per questo motivo pensiamo spesso di non essere all'altezza di una missione di vita così importante.

Ci ritroviamo così a paragonarci ad altre mamme, a sminuire ciò che siamo e ciò che facciamo, ci sentiamo sempre inferiori e in difetto. E di conseguenza cerchiamo di essere e di fare sempre di più, di andare sempre oltre le nostre possibilità fisiche e mentali facendo così nascere non di rado nervosismi, agitazione, stanchezza e tristezza.

In realtà ogni mamma è la mamma perfetta per il suo bambino e non si possono comparare tra loro coppie di mamme e bambini perché ciascuna coppia ha la propria storia, il proprio cammino da compiere insieme.

Ogni mamma possiede il faticoso e bellissimo compito di accogliere una vita ma anche di accogliere se stessa nel ruolo di mamma, un ruolo che ha il potere di stravolgere il mondo mentale di qualsiasi donna. E proprio per questo motivoso sopraggiungono fatiche, tristezze, paure, ansie, fughe e ribellioni ed è bene che ciò accada perché vuol dire che la nostra mente si è messa in ascolto, si è attivata per rispondere a questo cambiamento.

Ma tutto ciò deve riguardare un momento, un periodo di passaggio, un nostro scatto di crescita. Non può l'intera nostra vita essere segnata da continui lamenti e ansie poiché se così fosse vuol dire che ci siamo fermati, non abbiamo progredito nel nostro cammino e abbiamo deciso di vivere nel vittimismo e nella disperazione fine a se stessa.

Ciò che è di fondamentale importanza è riuscire a non farci ingabbiare da queste difficoltà ma a viverle come delle guide per comprendere più profondamente noi stessi, il nostro bambino ed il mondo che ci circonda.

Come fare per non essere vittime delle nostre ansie?

Chiediamoci perché siamo così stanche e cosa dobbiamo cambiare nella nostra vita per esserlo di meno, non facciamoci distruggere dalla stanchezza! Chiediamosi perché siamo così protettive e ansiose. Chiediamoci perché ci sentiamo così inadeguate nel nostro ruolo di mamma e attiviamoci per sperimentare vie diverse che ci portano ad amarci di più, non rimaniamo immobili insabbiate nella nostra scontentezza di noi! Chiediamoci perché non abbiamo pazienza con i nostri figli, perché urliamo spesso con loro, perché non riusciamo a divertirci in loro compagnia, scegliamo cioè di non rimanere vittime dei nostri lamenti!

Tutto ha un suo perchè, tutto ci mostra la via per comprendere e comprenderci, per riuscire a fiorire completamente e per far emergere le nostre migliori virtù che rimangono spesso assopite e nascoste da dubbi e pensieri negativi. Ogni individuo ha dei talenti ben precisi che deve far emergere per vivere in modo sano e sereno, ogni mamma ha delle doti da donare al suo bambino per potersi divertire con lui in questa vita: trovate i vostri doni, stanno attendendo di essere scoperti e di potersi finalmente riversare nel mondo! Il gioco della vita è proprio questo: con coraggio, pazienza ed entusiasmo ricercare chi siamo davvero!

Il trucco è avere un campanello d'allarme ogni qualvolta un disagio nel vostro sentire, seppur piccolo e insignificante, vi si presenta: non fate finta di nulla, fermatevi e ponetevi delle domande! Secondo l'esperta di equilibrio emozionale Roy Martina

La guarigione comincia quando smetti di percepirti come una persona che ha un problema. Devi comprendere che ogni ostacolo sul tuo cammino ti insegna a diventare più forte e a espandere il tuo potere creativo.

L'ostacolo esiste affinché tu possa creare una nuova situazione, la situazione ideale per te. Guarigione significa aprire la mente a nuove possibilità che prima non vedevi. Un altro modo per definirla è con la volontà di disimparare i vecchi schemi e crearne di nuovi, cosa che gli esseri umani chiamano "volontà di cambiare". Fare questo richiede coraggio e determinazione e ti costringe a uscire dalla scatola che contiene ciò che già conosci; questa scatola è la tua prigione e la tua comfort zone

Cosa fare per riuscire ad amarci per come siamo?

Non colpevolizzatevi, non sentitevi inadeguate nel vostro ruolo di mamma, non paragonatevi a nessun'altra e non imitate nessuno: fate pulizia nel vostro modo di pensare, divertitevi a cambiare le vostre abitudini, accogliete la vostra autenticità, prendete spunto dal bello che vi circonda e fatelo vostro! Le giornate “si” potranno esserci solo se avete vissuto ed elaborato quelle “no”, se riuscite a considerarle come segnali che vi mostrano la via per vivere al meglio il vostro cammino.

Amatevi allora anche nei giorni “no”, accoglieteli anche se con fatica, mettetevi in ascolto e sorridete con curiosità perchè chissà quale porta questa volta vi potranno spalancare! E soprattutto valorizzate i vostri lati migliori, quelli che riescono a farvi sentire bene, quelli che vi divertono... provate a pensarvi nel ruolo di mamma e ad elencare le caratteristiche che vi piacciono di più: saranno diversi da mamma a mamma ed è proprio questo che ci rende uniche: non dobbiamo uniformarci tutte, anzi! Ogni mamma è diversa e bella a modo proprio e non dobbiamo assolutamente ricercare o imitare la bellezza di un'altra mamma o di uno stereotipo sociale della mamma perfetta!

E non preoccupatevi per il vostro bambino: questa vostra presa di consapevolezza sarà per lui un grande insegnamento di vita! È proprio di questo che hanno bisogno i bambini: di mamme vere, presenti prima di tutto con se stesse e poi, ma ciò giungerà in automatico, con gli altri

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