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Intervista a Rossana del blog "Sprimaccia cuscini"

di Redazione PianetaMamma - 02.09.2009 Scrivici

sprimacciacuscini
Questa volta per le mamme blogger abbiamo incontrato Rossana, simpatica e sognante ideatrice di http://sprimacciacuscini.blogspot.com/




















Ciao Rossana! Grazie per la disponibilità. Anzitutto: http://sprimacciacuscini.blogspot.com/ da dove viene e cosa significa?

Ciao a tutti e grazie a te. Il termine

sprimacciacuscini

non ha un senso particolare, era semplicemente una parola che mi piaceva per il suono, la trovavo simpatica. So che un nome mirato aiuta molto nella ricerca, ma all’inizio della mia vita da blogger non mi interessava particolarmente venire “trovata”. 

Chi sei e cosa ti piace e non piace fare?

Per questa risposta potrei rimandarti alla mia presentazione sul blog, dove – copiando lo stile del film

Il favoloso mondo di Amelie

- ho inserito una lista semiseria di cose che mi piace e non mi piace fare:

“A Rossana piace guardare le fossette che riempiono le guance degli altri quando ridono, camminare nei viali alberati, il tessuto soffice sulla pelle, fare le smorfie ai bambini per farli divertire, indossare i sandali, ascoltare l'incanto di una fisarmonica, l'emozione che si prova cantando, vedere persone che si commuovono, salire gli scalini di corsa, suonare il campanello della bici, l'odore dei libri, il luccichio degli occhi felici, tagliare i capelli da sola, la schiuma del cappuccino a forma di cuore, la tenerezza. A Rossana non piace la maleducazione, masticare chewing-gum, leccare i francobolli, aspettare in coda, il rumore improvviso, soffrire di male alle orecchie, vedere imbrattati i muri di scritte idiote, la gente che taglia la strada, fare qualcosa per obbligo, parcheggiare male, lavare i vetri, le luci dei neon, la frutta ammaccata, l'odore della birra, sentire i tuoni di notte, avere freddo, la prevaricazione, scrivere indirizzi con biro scariche, chi si loda di continuo, la vita senza musica”

In generale, amo una vita all’aria aperta, e amo prendere il lato buono di ogni cosa, sdrammatizzando le difficoltà.

Non mi piace invece perdere tempo per colpa della mia pigrizia, e arrabbiarmi per banalità.

Ho letto che sei andata in ferie. Secondo te una vacanza con tanto di bambini al seguito può essere rilassante? Se sì, in che modo?

Io non riesco a concepire un’altra idea delle vacanze, se non con i propri bambini. Non riuscirei a partire senza mia figlia, quindi sì, per molti versi la considero anche rilassante, nonostante l’inevitabile complicazione data dall’imprevedibilità dei piccoli. Considerato che per me la vacanza rappresenta un periodo in cui vivere cose nuove, più che di relax completo, l’importante è ritagliare del tempo per permettere anche ai bambini di godersi la vacanza. Cercare posti in cui possano interagire con altri bambini, giocare e sfogare l’entusiasmo, mediare. Se portassi mia figlia tutto il giorno in una zona dove non c’è alcun divertimento per lei, non potrei aspettarmi altro che lamentele. Al contrario, se lei ha la possibilità di ridere e giocare, poi è più malleabile anche nei confronti dei miei interessi. In ogni caso, ci vuole molta pazienza e mi impongo di non lasciarmi trasportare dal fastidio di fronte ai capricci.

Cosa ti piace fare con la tua piccola Luna?

Tutto. La considero abbastanza sensibile e intelligente da poter affrontare ogni cosa con me. Amo portarla con me in ogni occasione, imparo molto dal suo modo di vedere il mondo.

Viviamo in un modo dai ritmi sempre più frenetici. E di questo, ahimé, in parte ne risentono anche i più piccoli. Possibili soluzioni?

Rallentare. Se, e per quanto è possibile. Raddoppiare la dose delle attenzioni, con la testa concentrata su di loro, sulle loro esigenze, sui loro bisogni.

Sono dell’idea che, quando il lavoro lo permette, al posto di tanti corsi di qualsiasi attività a cui ormai i bambini vengono iscritti in ogni minuscolo spazio di tempo libero, è meglio passare il tempo con la famiglia, chiacchierare, fare passeggiate insieme.

Così ci guadagna il bambino, ma anche il genitore.

Progetti per il futuro?

Può sembrare strano ma no,

non ho progetti per il futuro. Mi godo ogni giorno che passa. Ho il desiderio di “tranquillizzare” le mie aspettative

, e allo stesso tempo di non restare ferma. L’estate è un periodo di transizione in cui tutto attorno si ammorbidisce, ci si gode ogni smorfia dei propri figli come un dessert da leccare piano. A settembre, invece, ho sempre una strana euforia addosso, come un’atleta al blocco di partenza. Probabilmente è merito del ritorno a scuola, che mi fa sentire bambina insieme alla mia bambina, e responsabilmente consapevole, dal punto di vista materno

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Martina Braganti

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