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"Figli" recensione del film
Un figlio non ti cambia la vita, ma due sì! Quante volte i genitori più accorsati hanno ripetuto questa frase (quasi una maledizione) alle coppie di genitori che assaporavano l'idea di fare un secondo figlio? L'idea è alla base del fortunato monologo “I figli ti invecchiano”scritto da Mattia Torre, compianto sceneggiatore italiano scomparso prematuramente nel luglio scorso, recitato mesi fa in TV da Valerio Mastrandrea.
Quel testo è diventato un film, “Figli”, da oggi nei cinema di tutta Italia, diretto da Giuseppe Bonito, con Valerio Mastrandrea e Paola Cortellesi, che noi abbiamo visto in anteprima.
La storia
La storia è quella comune a tante coppie: due genitori con una figlia unica amatissima di sei anni, che proprio quando hanno raggiunto un equilibrio di coppia, familiare ed economico, decidono, sull'onda di un entusiasmo primordiale e di un istinto incontrollabile, di fare un secondo figlio.
Ed ecco che qui cambia tutto. Chiunque abbia due figli lo sa bene: se col primo è filato liscio – mai notti insonni, pianti inconsolabili, colichette, problemi economici – e siamo riusciti a mantenere almeno una parvenza di vita sociale, col secondo le cose possono essere del tutto diverse. Insomma, siamo stati fortunati una volta, perché rischiare?
Eppure si rischia. Rischiano in moltissimi.
E la storia di Sara e Nicola lo racconta bene, con un'intelligenza che solo la sceneggiatura di Mattia Torre poteva dare, e un realismo misto ad ironia.
La vita dei due viene completamente sconvolta nel quotidiano. Straordinaria la figura del padre che viene quasi travolto da questo cambiamento e non sempre riesce ad essere all'altezza della situazione, a volte smarrito di fronte alla forza e alla determinazione, ma anche all'esaurimento della moglie.
Paola Cortellesi interpreta Sara, donna e mamma con un lavoro gratificante, un matrimonio riuscito e una deliziosa figlioletta, che con l'arrivo di Pietro si ritrova immersa di nuovo nel un vortice sconsolante di pannolini, pianti ininterrotti (geniale la trovata di non assordare lo spettatore con il pianto del neonato e di sostituirla con la Sonata n°8 di Beethoven), giornate infinite passate col neonato da sola.
A contorno, gli stravaganti nonni che malvolentieri si prestano ogni tanto a fare da baby sitter ai loro nipoti, e una società, quella italiana, nella quale ci sono tipologie di genitori di ogni genere e ne manca solo una, la migliore, quella giovane, con ottime opportunità di lavoro e una rete sociale, che cresce figli indipendenti e autonomi e
Lo scontro generazionale è sottinteso in tutto il film, così come l'intera storia è pervasa da una sensazione di prigionia dalla quale i protagonisti riescono a scappare soltanto lanciandosi dalla finestra, come a voler fuggire nel momento in cui sono talmente stressati da non sapere come risolvere i problemi.
Una storia agrodolce e tenera, a tratti divertente, questa di “Figli” che in fondo riflette la storia di tutti noi, non più giovanissimi genitori che scelgono di investire energia, aspettative e sentimenti nella famiglia e proviamo, nella propria imperfezione umana, a tenere tutto in piedi.
Magistrali la Cortellesi e Mastrandrea (che qualche anno fa ebbero una relazione sentimentale) che mostra una reale sintonia sia nell'interpretazione della complicità e nell'entusiasmo della coppia, che nei litigi.
Info sul film
Figli, un film di Mattia Torre, regia di Giuseppe Bonito
Una produzione VISION DISTRIBUTION, WILDSIDE e THE APARTMENT, parte di FREMANTLE in collaborazione con SKY, in collaborazione con AMAZON PRIME VIDEO
Nelle sale dal 23 gennaio 2020
Distribuito da VISION DISTRIBUTION