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Fake news e coronavirus, ecco le novità e come informarsi

di Cetty Mannino - 04.05.2020 Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Nel mare magnum di informazioni che stanno circolando sul Coronavirus, ecco qualche consiglio su come distinguere le notizie vere dalle fake news

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Coronavirus e Fake News

Lo yoga migliora la respirazione e quindi non mi fa ammalare di Covid-19”. Falso.

“Il sudore emesso attraverso l'attività fisica elimina anche il virus”. Falso.

Queste sono solo alcune delle migliaia di fake news che circolano in Rete e, nello specifico, sono quelle segnalate dal Ministero della Salute, che nel proprio sito ha creato una sezione appositamente dedicata alla disinformazione legata al Coronavirus.

Ma la lotta alle fake news, ovvero alle notizie false, ingannevoli e distorte, in questo periodo di grande emergenza,  è portata avanti da diversi fronti. Secondo un sondaggio online inviato a 20mila ragazzi, nati tra il 1980 e il 2000 a Milano e Provincia,  denominato “Fake News e Millennials” e realizzato dall’ Osservatorio metropolitano di Milano e Job Farm, il 72% degli intervistati ha dichiarato

di informarsi attraverso i social network e a seguire sui giornali online, “googlando” sui vari motori di ricerca o sui blog degli influencer, fonti alle quali non cercano alternativa nel 39% dei casi ma solo la metà del campione si preoccupa di segnalare eventuali fake ai propri amici. Solo il 30%, di fronte a una notizia, sente la necessità di verificare che chi l’ha scritta sia un esperto”

Le azioni intraprese contro le Fake news

E ed è proprio dai social, da Google e da altri colossi del web che arrivano delle azioni concrete attraverso l’istituzione di task force e lo stanziamento di fondi per il controllo mirato delle fake news. Nello specifico Facebook, per contrastare la diffusione delle false notizie, ha creato un alert, sulla bacheca di ogni utente, che dirotta verso siti istituzionali con informazioni sicure, ad esempio quello dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

In particolare Mark Zuckerberg  per garantire a tutti l'accesso a informazioni accurate e la rimozione di contenuti dannosi ha reso noto il primo round di sovvenzioni da 1 milione di dollari per supportare ulteriormente il lavoro di verifica dei partner, in questo periodo di emergenza Covid19. In pratica sono stati sovvenzionati  13 organizzazioni di controllo in tutto il mondo per sostenere progetti in Italia, Spagna, Colombia, India, Repubblica del Congo e altre nazioni.

L'impegno dell'Unione Europea

Il provvedimento non riguarda solo Facebook ma anche Messenger , Instagram e WhatsApp.

Il lavoro dei social inoltre è frutto di un accordo stilato nel 2018 con l’Unione Europea che già da anni vigila in materia di fake news.

Le piattaforme, – si legge sul sito dell’Unione Europea - tutte firmatarie del codice di buone pratiche sulla disinformazione, hanno dichiarato che le misure adottate nelle ultime settimane hanno contribuito a favorire l’accesso a informazioni autorevoli (come l'OMS o le autorità sanitarie nazionali) e a degradare e rimuovere i contenuti nocivi. Le piattaforme hanno registrato un'impennata del traffico verso fonti autorevoli, in particolare per quanto riguarda le questioni sanitarie, e hanno sottolineato la necessità di mantenere alta la qualità di questi contenuti in tutte le lingue

Inoltre dall'inizio della crisi la Commissione Europea ha istituito

un sito dedicato alla risposta al coronavirus ed è stata aggiunta anche una sezione alla lotta per la disinformazione sulla pandemia, con materiale utile a sfatare i miti e a controllare i fatti

Intanto la Polizia Postale ogni giorno verifica migliaia di post e segnalazioni, mette in guardia dalle possibili truffe e invita:

tutti gli utenti a consultare le notizie sui siti di origine, diffidando da messaggi o news che non siano direttamente verificabili rispetto alla fonte di provenienza

Ma come mai le fake news si diffondono così velocemente?

In genere si tratta di:

  • contenuti pubblicamente visibili sulle bacheche dei social e condivisibili da tutti, che generano in questo modo un effetto a cascata. 
  • argomenti di grande interesse sociale, economico o di salute, come in questo periodo, e spesso intaccano l’emotività.

Il social sharing, cioè la ri-distribuzione dei contenuti, inoltre potrebbe essere legato alla credibilità non della fonte dell’articolo ma della persona che ha già condiviso il post e questo genera una fiducia nelle relazioni e non nella conoscenza vera e propria dell’argomento.

Ad ogni modo, sono tanti i fattori che portano ad una diffusione massiccia delle fake news.

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