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Aborto: Stop del Consiglio di Stato al decreto contro i medici obiettori

di Monica De Chirico - 12.02.2015 Scrivici

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Il Consiglio di Stato avrebbe deciso di congelare il decreto di Nicola Zingaretti che sottolinea i diritti e doveri dei medici obiettori di coscienza

Aborto, stop decreto Zingaretti

A giugno del 2014 in un decreto Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, sottolinea quali sono i compiti di un consultorio anche nei casi di interruzione volontaria di gravidanza, i diritti e i doveri degli obiettori di coscienza. Se per legge i ginecologi possono rifiutarsi di effettuare un aborto, non possono sottrarsi a tutte le attività di assistenza, prevenzione e cura a chi richiede una IVG.

Il provvedimento in questione prevede che anche gli obiettori di coscienza, impiegati nei consultori pubblici, rilascino il certificato necessario a effettuare una IVG e prescrivano la pillola del giorno dopo e l'applicazione della spirale. Una conquista importante a tutela della legge 194, soprattutto in alcune regioni come il Lazio o la Lombardia dove gli obiettori di coscienza raggiungono una percentuale elevatissima. Inoltre il decreto di Zingaretti si ispira al principio per cui "il personale operante nel Consultorio familiare non è coinvolto direttamente nell'effettuazione di tale pratica (aborto)".

Ma neanche un anno dopo il decreto viene congelato dalla decisione del Consiglio di Stato che avrebbe accolto un ricorso del Movimento per la vita e delle associazioni dei medici e ginecologi cattolici. La decisione del Consiglio di Stato avrebbe accolto solo una parte del ricorso, quella relativa al dovere da parte degli obiettori di rilasciare certificati per la richiesta dell'aborto. Non ci sarebbe invece nessuno stop per la parte del decreto in cui si richiede agli stessi di prescrivere contraccettivi di emergenza (pillola del giorno dopo o dei cinque giorni dopo. Questo perchè, avrebbe detto Carlo Casini presidente del Movimento per la vita, i giudici non avrebbero affermato con certezza il carattere non abortivo di questi prodotti. E se saranno dimostrati gli effetti di "interruzione di una gravidanza" di queste sostanze, l'obiezione di coscienza potrebbe essere completamente ripristinata.

La decisione del Consiglio di Stato, anche se pronunciata in sede cautelare, andrebbe contro quella del Tar che invece aveva respinto ad ottobe il ricorso di alcune associazioni per la vita

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