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Puerperio: cosa è, durata e i cambiamenti fisici e ormonali

di Redazione PianetaMamma - 04.02.2019 Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Cos'è il puerperio, quanto dura e come affrontare questa delicata fase della vita di una neomamma

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Puerperio

I primi 40 giorni dopo il parto rappresentano un periodo molto delicato per la vita della neomamma: nel suo corpo dopo il parto si verificano diversi cambiamenti fisiologici ed ormonali. La nuova vita con il bebè si assesta su ritmi un po' difficoltosi di sonno e veglia, e le abitudini sono decisamente stravolte; a questo si aggiungono l'avvio dell'allattamento e i grandi cambiamenti nello stile di vita. Questa fase viene definita puerperio. Vediamo di cosa si tratta, quanto dura e come affrontare al meglio questo periodo.

Video: Il Puerperio, i 40 giorni dopo il parto

Puerperio cosa è

Si definisce puerperio il periodo che inizia subito dopo il parto e si conclude con il ritorno del ciclo mestruale (quindi della prima mestruazione, chiamata capoparto). In linea generale dura 40 giorni, o sei settimane, al termine dei quali tutti i i cambiamenti che si sono verificati nel corpo della donna durante la gravidanza, il travaglio e il parto sono stati risolti e il corpo torna ad essere fisiologicamente come prima della gravidanza. È importante sapere quale sia il significato del termine puerperio perché non esiste un sinonimo stretto ed è una parola che sentiremo spesso dopo il parto.

Puerpera e puerperio cosa significa

Il termine puerperio deriva etimologicamente dal latino puerperium che nasce dall'unione di puer e perium. Letteralmente, quindi, vuol dire “partorire un bambino” e puerpera sta ad indicare la donna che ha appena partorito.

Puerpèrio, pronuncia

La parola puerpèrio presenta una "e" con accento grave sulla seconda sillaba della parola. L'accento grave indica che la vocale va pronunciata aperta. L'accento sulla seconda sillaba segnala che la pronuncia "si ferma" e mette in rilievo quella sillaba. A questo link potete ascoltare la pronuncia della parola.

Puerperio durata

Comunemente il periodo che copre i quaranta giorni dopo il parto viene definito puerperio e, secondo il Ministero della Salute, è:

il periodo di tempo che inizia subito dopo il parto e termina con il ritorno dell’apparato genitale alle condizioni anatomo-funzionali pregravidiche: convenzionalmente si assegna a tale periodo una durata di 6 settimane.

Subito dopo l’espulsione della placenta (secondamento), le prime due ore sono definite post-partum per i drastici cambiamenti che le caratterizzano, che segnano il passaggio dell’organismo dallo stato gravidico a quello puerperale.

In ogni caso se la donna ha avuto un parto naturale non ci vuole molto tempo perché il corpo torni come prima: nell'arco di una decina di giorni l'utero torna alle dimensioni originarie contraendosi e provocando le cosiddette lochiazioni, le normali perdite post parto che possono durare anche per un mese. Nel giro di qualche settimana anche gli organi pelvici ed addominali riprendono la loro posizione e la loro normale funzionalità, i livelli di progesterone ed estrogeni crollano sensibilmente subito dopo il parto provocando una sorta di malinconia, chiamata Baby Blues, che generalmente si risolve spontaneamente entro un paio di settimane.

Puerperio e allattamento

Il puerperio è, quindi, una fase estremamente delicata per la vita della donna: deve riprendersi dalle fatiche del parto (e, se ha avuto un parto cesareo, affrontare comunque il post operatorio di un intervento chirurgico), occuparsi del neonato, gestire i cambiamenti che sente nel suo corpo, a livello fisico ed emotivo, e dare l'avvio all'allattamento.

Per prima cosa vediamo come viene prodotto il latte materno durante il puerperio:

  1. Nei primi giorni dopo il parto la ghiandola mammaria produce una sostanza di colore giallino chiamata colostro che non è il vero e proprio latte materno, ma un liquido che contiene un'elevata concentrazione di proteine, sali minerali e un basso contenuto di grassi e lattosio.
  2. Intorno al quarto giorno dopo il parto comincia la montata lattea con sintomi piuttosto comuni come congestione e gonfiore delle mammelle, aumento della temperatura, tensione al seno. Per una decina di giorni verrà prodotto quello che in gergo viene chiamato “latte intermedio” che contiene una quantità maggiore di lipidi;
  3. Infine dopo un paio di settimane dal parto viene prodotto il latte materno vero e proprio che ha una composizione molto specifica: proteine del latte, immunoglobuline, minerali, enzimi, ormoni steroidei e grassi.

Dal momento che la produzione di latte viene stimolata dalla suzione del bambino (più il piccolo si nutre e più la mammella produce latte), è importante creare una routine serena e stabile per l'allattamento.

Allattare il bambino può non essere semplice ed immediato e, se da un lato rafforza sensibilmente il legame tra il bambino e sua madre, dall'altro può mettere a dura prova la donna. Per questo è estremamente importante che le figure di riferimento, dall'ostetrica ad una consulente per l'allattamento, così come il papà e i familiari più vicini alla neomamma, diano il suo contributo e il loro sostegno alla donna che si trova alle prese con le prime fasi dell'allattamento.

Alcune donne non vedono l'ora di recuperare la propria intesa sessuale di coppia dopo il parto, altre invece non sono dell'umore adatto e ci mettono un po' per ritrovare il desiderio sessuale. Entrambe le condizioni sono assolutamente comuni e normali.

  • Dopo quanto tempo dal parto si possono riprendere i rapporti sessuali?

È una domanda che viene frequentemente posta ai ginecologi che, generalmente, consigliano di aspettare 4-6 settimane dopo la nascita, indipendentemente dal tipo di parto (naturale o cesareo). In questo periodo, quindi proprio durante il puerperio, daremo al nostro corpo il tempo di guarire e riprendersi completamente e aspetteremo che sintomi comuni, come perdite vaginali, stanchezza, secchezza vaginale e scarso desiderio sessuale, siano spariti. In caso di episiotomia potrebbe essere necessario aspettare ancora un po'.

Linee guida al puerperio

Le sei settimane dopo il parto rappresentano una fase critica e delicata sia per la mamma che per il bambino. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato alcune raccomandazioni per la fase postnatale. In questo documento si legge:

  1. tempi di dimissione da una struttura sanitaria dopo la nascita: dopo un parto vaginale senza complicazioni in una struttura sanitaria, le madri sane e i neonati dovrebbero ricevere cure all’interno della stessa struttura per almeno 24 ore dopo la nascita.
  2. numero e tempistica dei contatti postnatali: le madri e i neonati dovrebbero ricevere cure post-natali per almeno 24 ore dopo la nascita. Almeno tre ulteriori contatti postnatali sono raccomandati per tutte le mamme e i neonati: a tre giorni dal parto, dopo 7-14 giorni, e sei settimane dopo la nascita.
  3. visite a domicilio per l’assistenza postnatale: nella prima settimana dopo la nascita sono consigliate visite a domicilio per la cura della madre e del neonato.
  4. valutazione del bambino: i seguenti segnali sul neonato dovrebbero essere valutati: se smette di nutrirsi bene, convulsioni, respirazione rapida, grave rientramento toracico, assenza di movimenti spontanei, febbre , bassa temperatura corporea, ittero.
  5. allattamento esclusivo al seno: tutti i bambini dovrebbero essere allattati esclusivamente al seno dalla nascita fino a 6 mesi di età. Le madri dovrebbero ricevere consigli e sostegno.
  6. cura del cordone ombelicale: pulizia e cura del cordone secco sono raccomandate per i neonati nati nelle strutture sanitarie e a casa in ambienti con scarsa mortalità neonatale.
  7. altre cure postnatali per il neonato: per il bagno bisogna aspettare fino a 24 ore dopo la nascita. Si raccomanda un abbigliamento adeguato del bambino a seconda della temperatura ambientale: 1-2 strati di vestiti in più rispetto agli adulti, e l’uso di cappelli. La madre e il bambino non dovrebbero essere separati e devono stare nella stessa stanza 24 ore al giorno. Andrebbero incoraggiati comunicazione e gioco con il neonato. L’immunizzazione dovrebbe essere promossa secondo le linee guida Oms esistenti.
  8. valutazione della madre: nelle prime 24 ore dopo la nascita tutte le donne dopo il parto dovrebbero avere una regolare valutazione sul sanguinamento vaginale, su contrazioni uterine, altezza del fondo dell'utero, temperatura e battito cardiaco. La pressione arteriosa deve essere misurata subito dopo la nascita e, se normale, la seconda misurazione della pressione deve essere presa entro sei ore. Dopo le 24 ore le indagini dovrebbero continuare ad essere effettuate sul benessere generale e su minzione e incontinenza urinaria, la funzione intestinale, la guarigione di ogni ferita perineale, mal di testa, affaticamento, mal di schiena , dolore perineale e igiene perineale, dolore al seno, all’utero, anomalie dell’utero e perdite ematiche. A 10-14 giorni dopo la nascita, tutte le donne dovrebbero essere monitorate sulla risoluzione della lieve e transitoria depressione post-partum. Particolare attenzione alla ripresa della vita sessuale e a eventuale dispareunia.
  9. consulenza: tutte le donne dovrebbero ricevere informazioni circa il processo fisiologico di recupero dopo la nascita, su alcuni problemi di salute comuni, fondamentali le consulenze su igiene, contraccezione, pianificazione familiare, sesso sicuro, prevenzione della malaria tramite utilizzo di zanzariere trattate con insetticida, movimento fisico.
  10. ferro e acido folico: consigliabile l’assunzione di ferro e acido folico per almeno tre mesi.
  11. profilassi antibiotica: raccomandato l’uso di antibiotici nelle donne che hanno effettuato un parto vaginale con ferite perineali per evitare complicazioni.
  12. supporto psicosociale: il sostegno psicosociale di una persona esperta è raccomandato per la prevenzione della depressione post-partum tra le donne ad alto rischio di sviluppare questa condizione.

Puerperio e diritti del lavoro

Il congedo di maternità è il periodo di astensione obbligatoria dal lavoro riconosciuto alla lavoratrice durante il periodo di gravidanza e puerperio. La neomamma ha diritto a cinque mesi di congedo obbligatorio dal lavoro che possono essere suddivisi prima e dopo il parto: durante il puerperio, quindi, la donna che lavora ha diritto di restare a casa percependo un'indennità economica pari all'80% della retribuzione giornaliera calcolata sulla base dell'ultimo periodo di paga.

Crisi puerperale

Come dicevamo è piuttosto frequente provare, nelle prime settimane dopo il parto, una sorta di malinconia e di tristezza, sensazioni causate per lo più dai cambiamenti ormonali e dal doversi adattare alla nuova vita con il neonato. Ma in alcune donne questa condizione può perdurare con sintomi come:

  • ansia,
  • agitazione,
  • irritabilità,
  • spossatezza,
  • insonnia o sonnolenza,
  • inappetenza o eccessiva fame,
  • crisi di pianto improvvise,

È importante che la neomamma chieda aiuto e sostegno alle persone vicine senza sensi di colpa: l'aiuto sia emotivo che pratico da parte del partner e della rete familiare può scongiurare l'insorgenza di una depressione post partum, o più raramente in una psicosi post partum.

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