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Come superare la paura del parto in 10 mosse

di Laura Cappelli - 20.02.2017 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Decalogo semiserio per future mamme e futuri papà su come superare la paura del parto. Avete la fobia del dolore o pensate di non essere pronti alla nascita di vostro figlio? Leggete i nostri consigli e sorridete, il bello deve ancora arrivare!

Come superare la paura del parto

Esattamente 15 secondi dopo essere esplosi di felicità per la notizia che fra nove mesi avrete un bambino e che presto sarete una famiglia, un'altra subdola emozione assale - in maniera del tutto differente - i futuri genitori: la paura. Paura di non essere all'altezza del compito, paura del mondo sporco e cattivo che lo attende, paura della vita che cambierà radicalmente.

Ma soprattutto, con l'avanzare dei mesi, una paura, molto più fisica, pratica e brutale, verrà a farvi visita: la paura del parto. Oggi vi diciamo, scherzandoci un po' su, le dieci cose che i futuri mamma e papà possono fare per vincere la paura del dolore e il panico dei primi attimi di vita del proprio bambino e godersi questo momento speciale e indimenticabile!

  • Una sconcertante verità: non siete nè la prima nè l'ultima

La prima sconcertante verità che vi viene in aiuto e che dovete assolutamente tatuarvi sul pancione - con inchiostri naturali, mi raccomando - o scrivere sullo specchio del bagno dove ogni mattina vi recate causa nausee violente, o ricamare a mano sul corredino del vostro dolce piccolo bambino in arrivo è: non siete la prima nè sarete l'ultima donna a partorire! Questo accade all'incirca dai tempi del Paradiso Terrestre. Nessuna mamma, da che esistono le mamme, ha avuto la facoltà di generare figli per gemmazione (vedi: perdere un braccio e vederlo trasformarsi in un neonato), neanche quella poveretta di Eva, nata invece da una costola (magari se provava con un unghia...ma in fondo l'altro modo di procreare è molto più divertente).


Stessa cosa dicasi per il futuro. I lumi della scienza parlano ormai di concepire figli con cellule staminali e senza il bisogno di un uomo al proprio fianco. Ma che io abbia sentito, nessun bambino può nascere senza una mamma che lo contenga, lo avvolga, lo protegga, le cresca in sè per circa 9 mesi. Se questo fondamentale assunto non vi bastasse, pensate a un altro piccolo dettaglio. Una volta dentro, il vostro bambino, atteso, voluto, sognato e cercato, deve per forza nascere. Le alternative valide sono poche. E passano tutte attraverso il vostro bellissimo e fortissimo corpo spaventato.

  • Parla con loro: colloquio con i medici e corsi pre-parto

Essere incinta (o essere quasi padre) vi autorizza ad avere voglie assurde di cibo esotico nel cuore della notte. E a disporre di un'agendina speciale con una fitta rete di contatti telefonici di specialisti del settore, pronti ad ascoltarvi e a darvi rassicurazioni. Di solito il primo a cui rivolgersi sarà il vostro ginecologo di fiducia, che conoscendovi bene, avrà tutta la pazienza e la disponibilità nel rassicurarvi passo passo su quello che accade di giorno in giorno al vostro corpo e al vostro bambino. Con l'avvicinarsi della nascita, potrete poi chiedere consiglio e parlare con l'ostetrica che vi seguirà, con i dottori dell'ospedale prescelto, con l'anestetista se avrete optato per cesareo o epidurale, con un pediatra se avete dubbi sulla salute del bambino e perfino con uno psicologo, per affrontare ansie e paure. Un equipe di medici così non ce l'ha neanche Obama. Non fatevi problemi e se ne sentite il bisogno approfittatene...

  • Yoga, corsi di preparazione al parto e tecniche di relax

Per vostra fortuna, a differenza delle vostre nonne e bisnonne che dovevano mettere il pancione al riparo dalle bombe e delle vostre mamme che dovevano proteggerlo da orde di rockettari durante Woodstock, voi mamme nel 2000 siete avvolte nei cuscini della sicurezza. Praticamente ovunque ormai è possibile frequentare corsi pre-parto, lezioni di yoga, rilassamento e respirazione, dove imparare fondamentali tecniche di relax (per voi) o come cambiare un pannolino a un orsachiotto (per il vostro lui). Di corsi seri e affidabili se ne trovano davvero ovunque. Potete chiedere consiglio al vostro ginecologo di fiducia o alla struttura medica dove avete pensato di partorire. Dal training autogeno alla posizione della cavalletta incinta, dalla ginnastica acquatica ai colloqui organizzati con degli specialisti o altre mamme, avrete solo l'imbarazzo della scelta

  • Letture speciali: un solo librone e tante favole

Ogni grande libreria dispone di uno scaffale dedicato ai libri sul parto, la nascita, le paure delle neomamme, i figli e tutti gli argomenti correlati. Ma prima di farvi venire la tentazione di comprare tutti i manuali che parlino di neonati e affini, fatevi consigliare un solo buon libro dal vostro ginecologo, di cui dovrete fidarvi ciecamente (altrimenti: cambiatelo subito e non accontentatevi). Per il resto, se siete in dirittura d'arrivo (dal sesto mese) svaligiate pure, assieme al papà, la zona della libreria dedicata ai bambini. Comprate le favole più belle, i libri gommosi da mordicchiare, Il giovane Holden o Momo. Pensate a un libro per il futuro, a un libro di storie e filastrocche, a uno di leggende. Se volete pensare ai vostri bambini, più che ai libroni di regole, imparate a memoria le favole e le ninna nanne che gli racconterete la sera.

  • Alza il volume e ascolta per tre

La musica è un'ottimo anestetico alla paura. Accompagnate i nove mesi di attesa con un ipod speciale in cui copierete una compilation premaman apposta. Metteteci le nenie per la notte, le canzoni della vostra infanzia, Mozart per rasserenare il feto, o il rock più sfrenato se vi scarica la tensione. Fate fare lo stesso al futuro papà. E dedicate dieci minuti della vostra giornata a questo divertente e rilassante ascolto a tre cuori.

  • I consigli della nonna

Scegliete la nonna/mamma/suocera/parente meno ansiosa che ha già affrontato una o più gravidanze e concedetevi una bella chiacchierata con lei. Lo stesso farà il vostro partner, rivolgendosi a un parente di sesso maschile. Parlare con persone che ci sono già passate e ce l'hanno fatta vi aiuterà subito a stare bene e a non sentirvi le sole al mondo con un figlio in pancia pronto a uscire da una piccolissima fessura.

Fondamentale in questo caso è la scelta della persona giusta. Deve essere qualcuno di cui vi fidate, che sappia ascoltare e rasserenarvi, che non drammatizzi e non alimenti le paure, ma che non prenda neanche sotto gamba i vostri dubbi. Se avete nella vostra famiglia - o fra le amiche - una persona tanto serena e positiva, eleggetela a vostra guida in questo meraviglioso percorso.

  • Libertà di scegliere

Tenete sempre ben presente a voi stesse che siete le sole a poter decidere come affronterete il parto. Se il vostro partner o qualche parente non hanno la sensibilità di assecondare le vostre scelte, ignorateli. Dovete fare quello che sentite giusto per voi - nel rispetto del vostro bambino. Ovviamente se volete partorire su uno shuttle forse state esagerando. Sta a voi capire, e sentire, se siete pronte per il parto naturale, se volete ricorrere all'epidurale, se preferite alleviare il dolore con tecniche naturali, come il parto in acqua, se avete troppa paura e preferite il cesareo. Se avete la fortuna di poter scegliere, fatelo col cuore e senza paura di venir giudicate.

  • Contro gli scambi di culla

Di leggende metropolitane al proposito se ne sentono a decine. Bambini scambiati per errore, diventano figli di altre coppie, mentre voi crescete dei perfetti sconosciuti ignorandolo per il resto della vita. A parte questi scenari da film dell'orrore, sappiate che è veramente difficile che questo accada. La sottoscritta, quando è nata, presentava un asiatico colorito giallognolo (dovuto all'ittero) ma nessun infermiera o medico si è sognato di metterla nella culla dei cinesi. Se proprio non vi fidate assumete un detective che spii il pargolo giorno e notte o incollate al bimbo un microchip con cui controllare le sue mosse...

  • Mammo per un giorno

I futuri padri manifestano una paura più discontinua e terra terra.

A meno che non siano idealisti incalliti che soffrono all'idea di mettere al mondo una creatura, laddove non c'è posto per le immondizia, il buco dell'ozono aumenta e i valori sono dissipati, i futuri padri avranno uno scompenso iniziale molto forte. Un interruzione di circa 9 mesi. E il panico totale nel momento stesso del parto. Per prepararli alla nascita, la cosa migliore è procurarvi un buon sedativo blando. Scherzi a parte, far partecipare il vostro partner ai corsi di preparazione al parto è la migliore soluzione. Qui, insieme ad altri padri, potranno rendersi conto di miliardi di cose che non conoscevano, dal corpo femminile a come si cambia un pannolino. Per farli allenare a livello di manualità poi, non fatevi problemi e regalategli un bambolotto. Prendere in braccio cicciobello non sarà come stringere il proprio figlio, ma intanto ci si può abituare a maneggiare un esserino, a cambiarlo, a coccolarlo. Provare per credere.

  • Cura d'urto a base di horror

Per futuri padri presi dal panico all'idea di assistere al parto consiglio una bella visione della saga di "The Saw" o di horror traculenti affini. Dopo tanto sangue e tante torture, nulla potrà più turbarli. Eviterei invece di esporre il vostro partner alla presenza di bambini pestiferi, insonni e urlanti, a ridosso degli ultimi mesi di gestazione. Non tutti i bambini nascono indemoniati. Ma se il vostro lo sarà, meglio scoprirlo dopo che pensarci prima.

  • La felicità del dopo

Unico vero consiglio serio, dopo questa lista di spunti ironici per ridere della paura del parto? Concentratevi sul dopo. Su quanto sarete felici e completi da quel momento in poi. Qualsiasi ansia, doloretto, paura, dubbio, verranno dimenticati, quando il vostro bimbo sarà al mondo. E se temete cadute di nervi, la depressione post partum, la malinconia o il dolore, pensate che ci sono ottime persone in grado di aiutarvi durante e subito dopo il parto.

E che nessuno, prima di esserlo, sa come si fa la mamma o il papà. A essere buoni genitori lo imparerete strada facendo, fra gioie ed errori, tenendo nella vostra mano quella del vostro cucciolo

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